Le possenti ante del cancello principale si aprono in un fragoroso rumore. Siamo tutti radunati davanti l’ingresso del palazzo con gli insegnanti che ci osservano con occhio attento per assicurarsi che nessuno di noi possa allontanarsi o tentare la fuga. Le portiere dell’elegante carrozza bianca si dischiudono mostrando le persone al suo interno; il rettore scende e con postura rigida si avvicina all’ingresso. Arrivato davanti al grande cancello si ferma, guarda di fronte per poi girarsi leggermente in modo composto e fare un cenno alle due donne che lo hanno accompagnato; percorre il breve spazio che porta ai cancelli secondari, i quali permettono l’accesso alle due zone dell’istituto, dove i due presidi lo stanno aspettando, e con mezza giravolta si ferma con le mani incrociate dietro la schiena guardando le figure femminili che lo stanno raggiungendo: tengono, strette tra le mani, due ceste di vimini. Camminano lentamente, con passo delicato e la testa alta; quando arrivano davanti al cancello sostano per un attimo e alzano il viso a osservare le due possenti sculture che rappresentano dei leoni che decorano l’ingresso. Il “battesimo dei leoni”, da sempre un rito di passaggio per i nuovi arrivati nell’istituto. L'ultimo giorno di ogni mese è sancito dall’arrivo dei nuovi bambini, ufficializzato dal passaggio dei neonati sotto lo sguardo dei leoni, simbolo di accoglienza in un luogo che diventerà la loro casa, ma dal quale non usciranno mai più. Le donne raggiungono il rettore e si posizionano una alla sua destra e una alla sua sinistra. Anche i cancelli secondari vengono spalancati, permettendo alle due di entrare una nella zona dei Sunon e una nella zona dei Maan: eseguono alcuni passi, si fermano e poggiano la cesta sulla pietra che precede il prato, per poi voltarsi e uscire, riposizionandosi accanto al rettore. A questo punto un’educatrice si avvicina e solleva il cesto portandolo verso di noi. Il nostro cancello si chiude, mentre le tre figure si recano verso quello dei Sunon per l’ispezione mensile.
Mi faccio spazio a gomitate tra il concentrato di persone per avere una visuale sul nuovo arrivato.
"Ahia! Ma sei pazza!” una voce irritante e inconfondibile richiama la mia attenzione: Blake; credo di avergli pestato un piede.
“Forse… ora spostati, non mi importa della tua invalidità” dico infastidita cercando di vedere qualcosa.
Riesco ad arrivare in prima fila e scorgo il faccino dolce di una bambina i cui occhi sono spalancati a osservare ogni minima cosa intorno a lei; è tranquilla, non piange come sono soliti a fare i neonati quando si ritrovano circondati da tante facce nuove; sulla copertina bianca è ricamato a mano il nome “Elena”: non oso neanche immaginare il dolore della madre di questa adorabile creatura, a cui è stata strappata dalle braccia così piccola, togliendole la possibilità di vederla crescere e starle accanto.
Mi avvicino piano e raggiungo la cesta ed è qui che non riesco a trattenermi dal fare strani versi: i bambini mi fanno questo effetto, è più forte di me. La bambina ride come se mi stesse prendendo in giro per la mia stupidità del momento ma io non posso fare altro che rendermi ancora più ridicola per quanto è adorabile. Continuo così per un po’ finchè non vengo interrotta dalla voce severa ma materna della signora Brown che mi avverte che non posso stare qui tutto il giorno.
“Perlomeno posso aiutarvi a portarla di sopra?” mi alzo controvoglia e giungo le mani davanti al mio viso. Posso vedere quanto sia esasperata dal modo in cui porta una mano alla fronte scuotendo lentamente la testa.
“La prego!” dico facendo gli occhi dolci.“Lo sai che per regolamento gli studenti non possono badare ai neonati.” dichiara alzando le sopracciglia e incrociando le braccia al petto.
“E lei lo sa che io non ho mai seguito il regolamento” mi sembra piuttosto incredula della mia risposta, ma so che è consapevole che no ho detto altro che la verità.
“Sei impossibile Leila Carter!” esclama sospirando.
“Perfetto, posso prendere la bambin-”
STAI LEGGENDO
La ragazza dagli occhi color della notte
FantasyLeila è una sognatrice. Una ragazza dall'animo che vuole spiccare il volo verso una realtà diversa, verso la libertà. A Ster la libertà non esiste. La popolazione è costretta a vivere divisa. Motivo? La paura. Tre categorie di persone: gli "Iluna"...