CAPITOLO 11

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"Wow... non mentirò: tutto questo non ha un minimo senso logico."

Thomas mi guarda dall'altra parte del muro. Vedo guizzare emozioni contrastanti nei suoi occhi nocciola: un'ombra di incredulità tenta di macchiare la scintilla di fantasia che si è fatta strada nel suo animo sognatore, come se volesse disperatamente credermi ma allo stesso tempo la follia pura di ciò che ho appena raccontato, lo tenga ancorato alla realtà. Il suo sguardo passa da me, alle sue mani, alle foglie sui rami: i movimenti confusi, delineano l'incredulità nella quale è caduto, le sopracciglia aggrottate rappresentano, invece, la confusione che prova dentro di sé.

"È proprio questo che lo rende intrigante, no?"

"Sicura di non esserti confusa con la trama di qualche romanzo?" mi guarda in cerca di risposte.

"Sicurissima."

Ho sempre vissuto nella fantasia dei libri per scappare da un'esistenza troppo noiosa, ma per una volta, questa realtà sembra aver preso una piega diversa. È come se quella scintilla che mancava, fosse stata liberata dalle pagine ingiallite dei romanzi per aromatizzare una vita senza sapore.

"Io... è tutto così surreale."

"Devi credermi, lo so che è folle, ma in fondo perché dovrei mentirti?"

"Non dubito di te Leila" sorride "è solo che sono... confuso, insomma è sempre tutto ordinario qui e pensare che possano averci mentito per tutto questo tempo mi destabilizza."

"È normale essere confusi" lo tranquillizzo.

In fondo ci sono passata anch'io: bisogna solo fare scorrere il turbamento iniziale, così da lasciar posto all'adrenalina di una svolta.

"Ma poi non capisco come sia possibile che noi non sapessimo nulla della fuga di questa ragazza" riflette

"Non è tanto strano se ci pensi:" constato "hanno nascosto ciò che avrebbe potuto creare disordini".

Kaitlyn ha proprio ragione, non fanno altro che seppellire i loro problemi e questa ne è l'ennesima prova: se anche avessi avuto un minimo di fiducia in questo posto e in Ster, questa, sarebbe stata destinata a crollare inevitabilmente in questo momento.

"Non hai tutti i torti..." ammette.

Si passa nervosamente una mano tra i capelli chiudendo gli occhi.

"Non lo so Leila: mi scoppia la testa."

Capisco perfettamente lo smarrimento di Thomas: è quello che provi quando tutte le tue certezze crollano e attorno a te vedi solo le macerie di quella che pensavi essere la tua vita.

"Non mi è chiara una cosa però: perché mi hai raccontato tutto ciò?"

"La fuga di Kaitlyn è stata un'ispirazione per me fin dall'inizio, perché lei aveva avuto il coraggio di fare ciò che volevo fare da tutta la vita, però, poi la notizia della sua morte ha fatto crollare tutto."

Thomas mi guarda attento, cercando di capire dove andrà a finire questo discorso.

"L'arrivo della lettera però ha cambiato tutto, mi ha fatto capire che sono ancora in tempo a salvare la speranza. Non voglio aspettare che tutto ciò si spenga di nuovo, voglio prendere in mano la mia vita."

"Non stai pensando a ciò che credo, vero?

"Dipende: tu cosa credi?"

"Se ti conosco abbastanza bene c'è solo una cosa che desideri più di ogni altra..."

"Una fuga."

Il solo pronunciare queste semplici due parole è una scarica elettrica e non posso non sorridere.

La ragazza dagli occhi color della notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora