Il suo sorriso

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Wow. Ecco il mio primo pensiero dopo aver letto la lettera. Rimasi a guardarla per minuti che mi parvero infiniti. Non pensavo di essere così importante per lui. Non avrei mai immaginato che avesse potuto lasciare la sua carriera per me. È vero che la musica ci aveva creato grandi problemi però non volevo che smettesse di cantare per me.
Penso che per tutti noi ci sia un destino preciso e il destino di Mattia era quello di essere un poeta. E lui lo era diventato. Lui viveva di musica e io ero contenta per lui.
Dopo un po' tornai in cucina da mia sorella e le chiesi:
"Ma perché non mi hai dato subito questa lettera? È stupenda..."
"Ogni volta che pensi a lui poi ti metti a piangere. Non volevo vederti triste...Però mi sembra che ti abbia fatto piacere questa volta."
"È molto romantica. E mi ha colpito se devo dire la verità. Poi come faccio a non essere felice? Ha vinto Amici"
"Ah allora te l'ha scritto?? Comunque si ha vinto e io sono stra orgogliosa di lui. Se lo meritava..."
"Devo assolutamente incontrarlo...Sai dov'è?"
"Mmh non so. Forse è tornato a casa. O forse sta festeggiando la sua vittoria con gli amici."
"Ok vado a cercarlo...."
"No signorina, tu non vai da nessuna parte."
Mi girai e vidi mia madre che stava raggiungendo a grandi passi la cucina.
"Sei appena tornata e già te ne vuoi andare?! No no oggi ti riposi a casa."
"Dai mamma è da sei mesi che non vedo Mattia. Ho bisogno di parlargli."
"Non discutere Isabella. Oggi no"
Che palle. Ventitré anni per il cazzo. Quando faceva così mia madre diventava insopportabile. Ma non volevo discutere con lei. Non in quel momento.
Ero troppo contenta per la lettera e niente o nessuno poteva rendermi triste. Domani avrei visto Mattia a qualsiasi costo.
Quella notte non pensavo di dormire perché ero eccitatissima per il nostro incontro. Ma evidentemente ero anche molto stanca perché appena mi buttai sul letto sprofondai nel sonno.

La mattina seguente mi alzai presto per prepararmi all'appuntamento con Mattia. In realtà non era proprio un vero appuntamento però volevo sembrare carina per lui. Alla fine dopo aver svuotato mezzo armadio indossai una camicia bianca con una gonna blu a vita alta e un paio di ballerine. Mi truccai un po' senza esagerare troppo con l'eyeliner e mi piastrai i capelli.
Ero emozionatissima e mi batteva forte il cuore.
Prima di tutto andai a casa dei suoi genitori ma mi dissero che non c'era. Stavo per andarmene quando suo padre mi bloccò
"Ehi aspetta non andartene. Ha lasciato questo per te"
Mi porse un piccolo foglietto con su scritto:
"Alle dieci al parco"
Sapeva benissimo che lo avrei cercato dai suoi genitori e così ha pensato bene di farmi stare sulle spine. In perfetto stile Mattia Briga.
Ringraziai i suoi genitori e me ne andai. Mancava ancora mezz'ora alle dieci ma decisi di andare lo stesso al parco. Almeno lì faceva fresco e c'era un po' di ombra.
Non aveva specificato dove ci saremo incontrati ma io sapevo già che il luogo dell'incontro era la nostra panchina sotto al pesco.
Lui era già lì. Mi nascosi dietro un altro albero per non farmi vedere. Lui infatti non mi aveva notato perché era indaffarato a provare la sua chitarra. Sorrisi.
Come ho fatto a lasciarmelo sfuggire? Di sicuro voleva dedicarmi una delle sue canzoni.
Non sapevo se andargli incontro e abbracciarlo oppure rimanere lì ad aspettare che avesse finito. Mi limitai a guardarlo.
Era così bello anche se era vestito semplicemente. Una camicia bianca e dei pantaloni neri. Gli stavano divinamente!!!
Come un'imbranata mi ero sporta troppo dal mio nascondiglio e stavo per finire a gambe all'aria quando lui si alzò avendo captato qualche movimento.
Io decisi di uscire allo scoperto onde evitare di fare altri danni.
Lui mi vide e sorrise. Il sorriso più bello che avessi mai visto. Un sorriso che ti scalda il cuore. Un sorriso che ti fa rallegrare. Il sorriso più contagioso del mondo. Il suo.

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