CAPITOLO 16

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Non so perchè ma in questi giorni in ospedale mi svegliavo sempre presto.
Erano le 10:00, mi svegliai tra le braccia di Ace, mi alzai di scatto, svegli Janel e andammo a fare un giro dell'ospedale.
Vidi una ragazza un po' cicciottella che aveva problemi con la macchinetta per le merendi, così io e Janel andammo ad aiutarla.

-Che succede?- disse Janel

-Mi ha mangiato i soldi- disse dando calci e pugni nella macchinetta

-Aspetta- dissi

Diedi una piccola botta alla macchinetta e usci una merendina, non una merendina qualsiasi, ma ripieno di cioccolato e ricoperto con due strati di cioccolato, pensai "non gli bastava stare qua, no si voleva rovinare" vabbè è la sua vita può fare quello che vuole poi la conosco appena, ci ringraziò

-Comunque io sono Jessica-

-Io Janel e lei Jasmine-

-Volete venire nella mia stanza?-

Gli chiesi dove stava la sua stanza, disse la stessa stanza di Janel, doveva condividere la stanza con lei.
Per Janel andava bene e andammo nella stanza.
Andammo prima a presentarla agli altri poi andammo in camera.
Parlammo un po' e parlai della situazione con James e mi dissero di dirlo, ma non ne sono molto sicura, avevo paura che mi lasciasse.
Jessica ci parlò un po' di lei.
Ha diciotto anni, ha una sorella più grande di venti anni e abita con gli zii perchè i genitori fecero un'incidente.
Alle 20:00 andai nella stanza, che bello abbiamo un'altra amica e non vedo l'ora di fare altre conoscenze.
Entrai in camera e vidi Michael guardare la finestra.

-Oh! Che hai fatto sembri malato che guardi la finestra- dissi

-Hey come mai sei così felice?- chiese strofinandosi gli occhi

Lo guardai preoccupata, avrà pianto per i genitori? Non so, ma qualcosa era successo.

-Sono felice perchè abbiamo fatto sentire Jessica a casa sua- dissi

Era ancora più strano, disse di andare a dormire, all'inizio non ci riuscivo a dormire ma alla fine ce l'ho fatta.
Mi svegliai alle 9:30 con il telefono che squillava, guardai chi era, era James. Mi alzai di scatto urlando e svegliai Michael.

-Ma sei pazza?! Sono le 9:30 e urli- disse

-Mi sta chiamando, non ci posso credere-

-Chi? James?-

Annui, risposi e andai in bagno.

-Ciao James! Come stai? Mi manchi!- dissi

-Hey, sto bene. Senti dovrei parlarti- disse con il tono serio

Oddio, quel "dovrei parlarti" mi spaventava. Avevo paura che ne avesse trovata un'altra e che non mi volesse più, ero nel panico avevo tante domande ma quella principale era "CHE CAZZO MI DEVE DIRE?!

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