CAPITOLO 13

45 10 1
                                    

Janel veniva sempre nella mia stanza e io nella sua, un giorno sentii l'ambulanza, io e Janel andammo a vedere chi era.
Era un ragazzo alto, capelli marroni e occhi verdi.
Ci avvicinammo ad un'infermiera

-Hey e quello chi è?- dissi

-Un nuovo ragazzo, si chiama Michael detto Mike e ha quindici anni-

-E che ha- disse Janel

-Non lo so ma ha qualcosa al cuore-

L'infermiera se ne andò, non dissi niente, Janel mi guardò stranamente.
Questo Michael aveva il mio stesso problema, qualcosa sul cuore, io non l'avevo ancora detto a Christine, alla fine dissi

-Stiamo un po' nella tua stanza?-

Rispose di si e andammo.
Entrammo e vidi una ragazza un po' bassina ma più alta di me, capelli mori e ricci e occhi marroni, sembrava antipatica e c'era anche un ragazzo molto alto con capelli mori e occhi celesti, capii subito che era il ragazzo di Janel.

-Jasmine, lei Jeycel e lui Jake-

Sorrisi, lo sapevo che era lui.

-Beata te, io ho dovuto mentire-

-Che vuoi dire?- disse Jake

-Ho detto a Nina e a James che mio padre mi ha costretto a vivere con lui-

Non risposero si era creato il silenzio ma alla fine Janel ruppe il ghiaccio con le sue storie.
Si fecero le 19:00, Jake e Jeycel dovettero andare via, ci salutammo e andarono via.
Alle 19:30 decisi di andare nella mia stanza che Christine mi aspettava e Janel mi accompagnò.
Entrammo nella stanza e c'era uno zaino, che non era mio, nell'altro letto e Christine fumava e aveva in mano i risultati della tak.
Avevo molte domande da fare ma la più importante era "perchè cazzo fumava?"
Christine piangeva e dissi a Janel se per favore poteva andare e se ne andò.

-Mi spieghi perchè cazzo stai fumando? E perchè hai in mano i risultati della tak? E di chi è questo zaino?-

-Sei tu che mi devi dare spiegazioni! Perchè non me lo hai detto?! Pensavi che non era importante? È questo che pensavi?- disse lanciando i risultati

Iniziai a piangere anche io

-Pensi che era facile dirtelo?! Avevi già molti problemi e adesso mi ci metto anche io con questo problema del cazzo!-

Continuai a piangere ancora di più e Christine non rispose si avvicinò a me e mi abbracciò fortissimo.
Mi sentii al sicuro nelle sue braccia, se morirò non so proprio come farei senza lei, le voglio troppo bene.

-Mi fai un favore?- dissi

-Certo-

-Giura che non fumerai più ti fa male e io non voglio che ti faccia del male-

Sorrise e mi abbracciò di nuovo.

-Ehm gli abbracci non qua-

Era lui, Michael, oh mio dio dovrò condividere la stanza con lui già mi sta antipatico, sembra uno di quelli che si fanno i fichetti.

-Apparte che questa è anche la mia stanza-

-Dio mio non ti scaldare, io sono Michael- disse sorridendo

-Jasmine-

Gli diedi la mano.
Alle 20:00 Christine dovette andare via e io dovetti restare con Michael.
Vidi Michael che si alzò e prese qualcosa nel suo zaino, era una sigaretta, io stavo lì, ferma a guardarlo.

-Che ti guardi? Lo so che sono fico-

-Guarda che ti fa male, non ti basta avere la tua malattia? Ti vuoi anche fare del male?-

-Mi fa scordare i problemi, poi rilassa un casino-

-La finisci di dire stronzate? Fossi in te lotterei per guarire e per prima cosa smetto di fumare!-

Non rispose, anzi restò fermo a guardarmi e io mi misi a dormire.
Diciamo che Michael è un altro amico qua in ospedale, un po' stronzo ma ci dovrò fare l'abitudine in fondo dovrò condividere la stanza con lui e dovrò abituarmi.

No HopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora