still with you

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Andrew guardò il pupazzo che Caitlyn aveva tra le proprie mani, pensò che -probabilmente- quel peluche era collegato a qualche suo ricordo in particolare, con qualcuno di e in particolare. Le accarezzò i capelli, la ragazza non se ne era nemmeno resa conto del suo tocco, poiché troppo concentrata a rimembrare le calorose giornate che ella aveva passato con suo fratello maggiore, Steven. Diverse lacrime iniziarono a solcare il suo viso, il suo naso -come il suo sguardo- si fece rosso, il labbro inferiore venne messo sotto tortura dai suoi denti, fino a far fuoriuscire leggermente un po' di sangue. Andrew non sapeva cosa fare, se non che abbracciarla. Era l'unica cosa che riteneva più giusta e opportuna fare, senza aggiungere nessun'altra parola. Ed era proprio in momenti come quelli che Caitlyn sentiva la mancanza della sua famiglia, che perse purtroppo in tenera età. I ricordi sembravano strapparle via il respiro e il cuore dal petto, la stavano pian piano portando verso una voragine profonda e senza fine. Aveva perso tutto, e adesso l'unica cosa - o meglio, persona- che aveva al suo fianco (oltre ai suoi nonni) era Andrew, e non se lo sarebbe fatta scappare per nulla al mondo. Era come se lui le avesse teso una corda alla quale aggrapparsi, una corda molto resistente, pronta a tirarla fuori dall'oscurità.
"non dovresti abbracciarmi, adesso hai ancora più probabilità di ammalarti" mormorò lei, rimanendo comunque ferma tra le sue braccia, non si sarebbe sottratto al calore che le stava concedendo quel semplice abbraccio. Eppure, nonostante avesse detto quella frase, sperava vivamente che lui non si allontanasse dalla sua figura. "oh beh, me ne farò una ragione", sussurrò in risposta, aumentando ancor di più la presa sulla figura esile di lei.
Caitlyn alzò lo sguardò verso di lui, Andrew le asciugò le lacrime restanti dal viso, sorridendole leggermente per consolarla. Le iridi verdi di lei, con il viso colpito dalle pungenti lacrime, erano diventate ancora più chiare e belle del normale, uno spettacolo -a detta del ragazzo castano- fuori dal comune. Anche se lei non lo aveva detto con le parole, erano i suoi occhi a parlare per lei, ed Andrew lo capì.
"non so cosa ti sia successo in passato. Non so se sia stato felice o doloroso per te, Caitlyn. Ma adesso cerca di guardare al presente e al futuro...non fermarti alle esperienze del passato. Sai, seneca diceva che il passato sarà sempre in possesso dell'uomo, grazie alla memoria, e il futuro, invece, é incerto. Per cui, bisogna godersi a pieno il presente, non sprecando neanche un secondo di quest'ultimo. Quindi, quello che ti sto dicendo, è che le cose sono cambiate: ci sarò io con te e per te. Il presente sono io, qui, su questo letto, con te. Lasciati i brutti ricordi alle spalle...so che è difficile, ma col tempo ci riuscirai. Insieme, ce la faremo."
Caitlyn annuì, staccandosi dalla presa del ragazzo per stringere tra le proprie braccia, come quando era una piccola bambina di 4-5 anni, il peluche a forma di panda.
"mi manchi così tanto da non aver più fiato, Steven."

Nel momento in cui Caitlyn si riprese, Andrew, per smorzare l'aria e distrarre la ragazza, decise di accendere Netflix e di mettere in tv un film. "Allora, cosa vuoi guardare?", la ragazza scosse la testa, non avendo alcun film in mente in quel momento. "non lo so, scegli tu: farò affidamento sui tuoi gusti, sperando che non siano pessimi." rispose lei, ridacchiando leggermente poi. "non ti preoccupare Caitlyn Cooper, io sono il migliore nel consigliare o far vedere film di alta qualità. Sei in mani sicure."

"beh, quando le tue mani stringono la mia vita, quasi sempre sono in 'mani sicure'. " Pensò lei, tossendo poi pesantemente non solo per l'influenza, ma anche per la riflessione che aveva appena fatto mentalmente. "sono per caso impazzita? Forse sarà la febbre alta..."

Andrew, preoccupato, le consegnò un bicchiere d'acqua che Cait volentieri accettò, bevendo a piccoli sorsi. "va meglio?", chiese lui, osservandola. La ragazza annuì, mettendosi poi comoda sotto le coperte. Stringendosi un po' al ragazzo, sussurrando poi un flebile: "grazie."

 a bet on us  -Andrew garfieldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora