i can't help it, i want you

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AVVISO: questo capitolo é un po' piccante (ma non smut), chi non voglia leggere può aspettare quello successivo. Devo anche ammettere che la canzone di doja cat "you Right" mi è stata di grande aiuto (nel caso nel corso della lettura ascoltatela, così avrete maggiori vibes). Grazie a tutti per il supporto che date a questa storia <3. Buona lettura

Caitlyn uscì dalla stanza, con un pantalone della tuta grigio e una maglia oversize del fratello. La notte riusciva a dormire solo con quelle, poiché riusciva a percepire ancora il profumo solito che Steven usava, e le infondevano un senso di protezione. Quando Andrew la vide, le sorrise leggermente. Era contento di vederla a suo agio. "sei bellissima" disse poi lui spontaneamente, guardandola. Caitlyn prese un peluche dalla mensola più vicina a lei e glielo lanciò sul volto. "La smetti?" Il ragazzo, mentre l'aspettava decise di sedersi sul letto e osservare ancor di più la stanza, ritendendo che essa rapprssentasse in tutto e per tutto Caitlyn. Sentendo la domanda di lei, si alzò dalla sua postazione precedente e si avvicinò lentamente a lei, domandandole in risposta, con fare provocatorio: "di fare cosa?"
Cait pose il suo sguardo altrove, rispondendo: "questo.", Andrew sogghignò, "questo cosa?"
Doveva ammetterlo: le piaceva da morire vedere Caitlyn in difficoltà. A causa dell'avanzare di Andrew verso la sua figura, Caitlyn dovette indietreggiare fino a battere la schiena contro la superficie fredda della parete della stanza. Ecco, si era ricreata la stessa situazione che c'era in biblioteca. Le braccia di Andrew si posarono ai lati del corpo di Caitlyn, bloccandole qualsiasi via di uscita. Alla ragazza le si fermò quasi il respiro, si sentiva sopraffatta dalla corporatura massiccia del castano, e lo sguardo di lui la stava rapendo, era del tutto penetrante: si sentiva una vera e propria preda, in quel momento. C'era una forte attrazione tra loro, ormai era evidente: ma c'era qualcosa che bloccava Caitlyn; per lei era forse ancora presto. "se ti avvicini troppo al fuoco rischi di bruciarti..." sussurrò lei, mantenendo le sue iridi verdi fisse in quelle brune del castano.  "non ho paura del fuoco, che mi bruci pure." disse Andrew in risposta, mormorandoglielo nell'orecchio.
Stavano entrambi giocando, entrambi stavano superando la soglia che si stavano imponendo fino a poche ore fa. Caitlyn alzò una mano, portandola verso il volto di lui e tracciando delicatamente con l'indice ogni tratto del viso del ragazzo: a partire dagli occhi, orecchie...fino alle labbra, sulle quali si soffermò. Erano perfette: carnose al punto giusto, sembravano dei veri e propri boccioli di una rosa. La ragazza si morse il labbro inferiore e, a causa di quell'azione, Andrew stava per perdere il controllo delle proprie azioni: non avrebbe voluto per niente al mondo correre con lei, o addirittura metterla a disagio; ma in quel preciso istante si era instaurata una situazione che non si sarebbe potuta definire in nessun altro modo, se non eccitante. Caitlyn gli lasciò un piccolo bacio quasi vicino alle labbra, prima di sgattaiolare verso il proprio letto e mettersi comoda, ridacchiando leggermente. Aveva raggiunto il suo obiettivo: provocarlo. Andrew era letteralmente sconvolto, immerso ancora in quel momento di pura tensione sessuale.

"allora, che ne dici di vedere un bel film marvel?"

Andrew si avvicinò a lei velocemente e la prese per la vita, ponendola poi sulle proprie gambe, con il viso posto verso di lui. "stai provocando la persona sbagliata.", sussurrò ad una distanza a fior di labbra. Entrambi si stavano limitando a casti tocchi, seppur effettuati con fare provocatorio e sensuale. Ma il ragazzo aveva quasi perso del tutto il senno: se lei avesse continuato a comportarsi in quel modo, sarebbe stato sicuro che l'avrebbe afferrata come in quell'istante e fatta sua in un attimo. La maglia oversize della ragazza scivolò leggermente dalla spalla destra, e a quel punto Andrew inizio a lasciare una scia di baci fino alla mandibola.
Caitlyn sussultò al contatto, dentro di sé stava ribollendo e sentiva anche crescere qualcosa sotto di lei.

Non si sarebbe mai aspettata di comportarsi così con un ragazzo, né tantomeno di provocare in lui una reazione del genere. Doveva ammettere di esser stata malefica con Andrew. "A-Andrew, fermati."

"Non posso, ti voglio."

 a bet on us  -Andrew garfieldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora