Dopo diverse ore, verso il pomeriggio, Caitlyn si risvegliò. Si stropicciò gli occhi per poter vedere meglio ciò che la circondava, e notò che c'era Andrew vicino a lei, che stava leggendo un libro (probabilmente uno dei suoi). Il ragazzo sentì i movimenti della ragazza, e quando se ne accorse sorrise leggermente, seppur leggermente preoccupato per la salute di lei. "buongiorno principessa, dormito bene? come ti senti?"
"tu perché sei ancora qui, piuttosto?", domandò in risposta, coprendosi il viso con il cuscino: farsi vedere in quelle condizioni da un ragazzo era umiliante per lei. "non hai risposto alla mia domanda, principessa. "Caitlyn voleva prenderlo a botte in quel momento, "smettila di chiamarmi principessa, idiota", Andrew si avvicinò a lei e le tolse il cuscino da faccia. "e tu togliti questo cuscino da faccia. Vuoi che ti porti qualcosa?" disse lui, "Voglio solo che tu te ne vada a casa, non puoi stare qui." Andrew ridacchiò, accarezzandole poi una guancia: "non voglio lasciarti sola, voglio aiutarti. Me ne andrò solo quando starai meglio.", concluse poi. Quando la mano del castano sopraggiunse sulle gote rosee di Cait, queste iniziarono a prendere un bel colorito rosso e sperava vivamente che il ragazzo non si rendesse conto che quel rossore era dato dal suo tocco. Andrew si accorse che le guance della ragazza iniziarono a surriscaldarsi, e a quel punto iniziò a preoccuparsi: " Caitlyn, é meglio che vada a prendere il termometro, tu resta qui e non-", la ragazza lo interruppe bruscamente: " No! non preoccuparti, sto bene e anzi: mi sa che andrò a farmi una bella doccia rigenerante, ne ho proprio bisogno! Tu puoi andare a casa, adesso sto molto meglio." Disse lei, alzandosi con fatica -pur di non far perdere di credibilità le parole da lei pronunciate- e trattenendo difficilmente l'aggressiva tosse che aveva. "Ma guarda un po' che bugiarda! Stai facendo di tutto per cacciarmi!" esclamò lui, scuotendo la testa divertito. "È perché non voglio che tu ti ammala per causa mia, stupido! Non capisci che lo faccio perché ci tengo a te?!" urlò lei, alzandosi di scatto con le poche forze che aveva in corpo. Quando si rese conto di quello che disse, spalancò gli occhi e si mise una mano sulla bocca.
Anche Andrew rimase sbalordito da quella affermazione, da una ragazza dal carattere difficile come Caitlyn, non si aspettava di certo una dichiarazione del genere. La ragazza era diventata paonazza, non sapeva letteralmente cosa dire o come giustificare. "cazzo, sei un'idiota Caitlyn! ma come ti è venuto in mente?" pensò lei, maledicendosi mentalmente.
Il ragazzo dagli occhi castani, decise per l'ennesima volta di provocarla. Sul suo volto si formò il solito ghigno compiaciuto, "come hai detto?"
La ragazza dalle iridi verdi rimase ferma davanti a lui, nel più totale silenzio. Andrew si abbassò alla sua altezza, stringendola -come al suo solito- per la vita. "non parli più, Caitlyn?" sussurrò ancora lui, avvicinandosi sempre di più a lei. Forse, questa volta non sarebbe riuscito a resistere dal baciarla. Era di una bellezza fuori dal comune lei, con i capelli spettinati, le iridi verdi che si erano immerse in quelle del castano (sembrava quasi che non riuscissero a trovare una via d'uscita), le labbra...quelle gemelle rosee coperte dalla mano di lei, che poco dopo Andrew abbassò, seppur leggermente screpolate chiedevano impietosamente di essere toccate, sfiorate da quelle del ragazzo. Anche quel momento, quell'aria che si era creata Andrew desiderava che non sparisse mai. "i-io..." le parole le morirono in gola, era come bloccata ed se Andrew non l'avesse mantenuta per la vita sarebbe crollata sul pavimento."dio, Caitlyn Cooper, mi fai impazzire."
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a bet on us -Andrew garfield
RomansaÈ nato tutto da un gioco di sguardi, che ha portato ad una scommessa...ma come finirà? "è solo una perdita di tempo, non succederà mai" lui mi sussurrò, avvicinandosi al mio orecchio: "questo lo dici tu"