Inutile dire che tutte le ragazze della classe di Caitlyn si comportarono come gatte morte d'innanzi al nuovo arrivato, Jacob. La ragazza alzò gli occhi al cielo, quasi schifata da quell'atteggiamento delle sue coetanee: come facevano a cambiare completamente faccia della medaglia davanti a un ragazzo e, soprattutto, con quale coraggio si sottomettevano al loro cospetto?
Per caitlyn, ovviamente, doveva essere il contrario. Jacob sorrideva a tutte, e tutte le ragazze cadevano nella sua trappola.
"pff, classico fascino da playboy" pensò tra sé e sé, volgendo poi la propria attenzione sulla spiegazione del professore di letteratura.Dopo un paio d'ora finì la lezione e Caitlyn si recò al suo armadietto per prendere i libri di letteratura che le servivano per la lezione successiva. Sperava di non incontrare né Andrew né il nuovo arrivato, Jacob (le stava troppo sui nervi). Ma purtroppo per lei, il primo le venne subito incontro: voleva spiegazioni.
Però, anche jacob voleva parlare con la ragazza, quindi entrambi si ritrovarono vicino a lei.
"Caitlyn!" dissero entrambi, guardandosi poi, "aspetta...chi sei tu?"
La ragazza aveva come sua unica intenzione quella di scappare da entrambi, ma il suo piano b prevedeva anche quella di sbattere la testa contro l'armadietto.
"cosa volete entrambi?" rispose lei, incrociando le braccia. "vorrei parlarti in privato. Ehi, smettila di copiarmi!" esclamarono i due, guardandosi furiosamente negli occhi. Caitlyn, nonostante la sua piccola statura a confronto dei due ragazzi, si mise in mezzo e poggiò entrambe le sue mani, una sul petto di Andrew, e l'altra su quello di jacob, per tenerli a bada.
"Calmatevi voi due, non sono in vena di assistere o fermare una rissa tra idioti." disse Caitlyn cautamente, volgendo lo sguardo su ciascuno dei due. Entrambi si calmarono. "chi sei tu?" chiese Andrew, incuriosito ma- allo stesso tempo- dentro di lui stava crescendo un sentimento strano, quello che tutti definirebbero "gelosia".
"al massimo, chi sei tu?" disse in risposta Jacob, con fare sfacciato. "Jacob ed Andrew, smettetela!" digrignò tra i denti, ormai avendo perso del tutto la pazienza.I due ragazzi rimasero in silenzio, rispettando -stranamente- quello che era il volere della ragazza castana.
"cosa volevate dirmi?"
i due continuarono a restar in silenzio. "bene, questo silenzio vale più di mille parole. Ragazzi, vi auguro buona giornata. E, per favore, state per oggi lontani da me che non sono in vena di sopportare niente e nessuno, okay?"
La ragazza chiuse l'armadietto dietro le proprie spalle e si diresse verso l'aula successiva.
I due restarono fermi per qualche minuto, fino a quando Jacob chiese, guardando Andrew: "é sempre così?" Il ragazzo castano scosse il capo in cenno di dissenso, prima di dirigersi verso la direzione di Caitlyn, quasi correndo.
Quando la raggiunse, la prese per il polso e la tirò -quasi con fare maniaco, oserei dire- verso lo sgabuzzino della scuola.
Caitlyn, con il cuore che batteva all'impazzata, guardò Andrew con i bulbi oculari fuori dalle orbite. "ma cosa diavolo ti passa per quel maledetto cervello, Andrew?!" sclerò poi la ragazza, Andrew chiuse a chiave la porta e le bloccò ogni via di fuga ponendo le proprie braccia contro la porta, circondando la figura minuta della ragazza. "Perché mi stai evitando?" mormorò con voce roca Andrew, abbassandosi all'altezza del suo viso, Caitlyn giurava di poter sentire il suo respiro sulla propria pelle, e la cosa le faceva venire la pelle d'oca alla spina dorsale.
La ragazza rimase senza parole, non riusciva a muovere neppur un muscolo, non fece altro se non posare le proprie iridi verdastre su quelle del castano. Talvolta, anche quest'ultime -per l'ennesima volta- erano state rapite dallo sguardo travolgente e passionale. Riusciva a vedere e percepire la sua rabbia e frustrazione repressa. "stai giocando troppo, Caitlyn." sussurrò ancora Andrew, se la ragazza era ipnotizzata da lui, la cosa non era contraria...anzi.
"era o non era una scommessa la nostra?" disse lei in risposta, mettendo poi le mani sulle spalle di lui. "se continuerai così perderò la razionalità su ogni mia azione." mormorò lui, arpionando con le proprie mani la vita della ragazza, quasi catturandola.
"non ho paura di te" rispose Caitlyn, mordendosi il labbro inferiore. Sentiva in lei crescere un calore che non aveva mai provato prima d'ora. Cos'era? eccitazione?
Andrew si fiondò sul collo della ragazza, con la stessa avidità di un vampiro che risucchiava ogni singola goccia di sangue della sua preda, allo stesso modo il ragazzo voleva aspirare ogni singola parte di lei. Caitlyn spostò istintivamente le proprie mani dalle spalle del castano sui suoi capelli, stringendoli leggermente. "A-Andrew..." ansimò poi, ad occhi chiusi, quando le labbra del ragazzo entrarono in contatto con il lobo del suo orecchio, torturandolo con gentilezza. "cosa c'é, Caitlyn?" mormorò lui in risposta nel suo orecchio. Era proprio una bella tortura a cui lui doveva resistere: vedere la ragazza in quel modo, tra le sue braccia, in preda all'eccitazione fisica, era una dura sfida per lui. "n-non qui, non ora..." rispose facendosi scappare un gemito."sei solo mia Caitlyn, e di nessun altro. Nessuno." Disse Andrew, guardandola con decisione dritta negli occhi.
Caitlyn rimase con le labbra leggermente schiuse e le mani ancora incastrate tra i capelli del castano, tirò poi Andrew ancor più vicino al proprio volto.
Ne era assolutamente convinta in quel momento: non avrebbe provato con nessun altro ciò che sentiva per Andrew e ciò che lui le faceva.
"Baciami, idiota."
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a bet on us -Andrew garfield
Roman d'amourÈ nato tutto da un gioco di sguardi, che ha portato ad una scommessa...ma come finirà? "è solo una perdita di tempo, non succederà mai" lui mi sussurrò, avvicinandosi al mio orecchio: "questo lo dici tu"