La sera non tardò ad arrivare. caitlyn aiutò i fratellastri a preparare il necessario nella casa, con le diverse e bevande che gli invitati avrebbero potuto usuifruire durante la festa. Cait era leggermente in ansia: era la sua prima festa, e se le fosse successo qualcosa? se qualcuno ubriaco l'avesse turbata?
erano tutti pensieri che cercava di scacciare dalla propria mente, si diceva che stesse diventando troppo pessimistica; infondo, perché sarebbero dovute succedere quelle catastrofi?
Mentre posizionava i bicchieri di plastica sul tavolo della cucina, un forte squillare del suo telefono giunse alle sue orecchie, con l'inconfondibile suoneria dei one republic. Imbarazzata, prese il telefono e lesse il nome, Andrew.
Rispose all'istante e, senza accorgesene, comparse un sorriso sul proprio volto.
"piccola, tornata a casa?" sentì Caitlyn, la sua voce metallica data dal telefono non le impedì di arrossire , e ringraziò il cielo che lui fosse distante in quel momento.
"lo sai che non piace questo soprannome, Andrew." cercò di rispondere in modo impassibile, quasi come se fosse fredda come un pezzo di ghiaccio. "Ho saputo che partecipi alla festa organizzata dal tipetto nuovo; credo che tu ti ricordi del biondino..." proseguì poi il ragazzo castano, dall'altra parte della cornetta. Caitlyn giurò di aver sentito un forte tanfo, come se qualcosa si fosse frantumato. Il ragazzo si lasciò scappare diverse imprecazioni, e a quel punto la preoccupazione della ragazza iniziò a prendere sempre di più il sopravvento su di lei. "Andrew, tutto okay?" chiese, aspettando con ansia una sua risposta, che non tardò ad arrivare. "ti stai preoccupando per me piccola Caitlyn?"
A quella domanda la ragazza alzò gli occhi al cielo: era sempre il solito ragazzo sbruffone, per sua sfortuna. "non hai risposto alla mia domanda." affermò decisa, "e tu non hai risposto alla mia." rispose Andrew, quasi divertito. Non risentendo alcun suono da parte di lei, le rispose velocemente: "comunque é tutto okay, piccola. Mi é solo caduto il piatto per terra, mi sono fatto giusto qualche graffietto, ma niente di che! tranquilla..."
Caitlyn annuì, rendendosi poi conto che lui non l'avrebbe potuta vedere. "va bene, ma devi stare più attento! il piatto rotto é comunque pericoloso." disse poi, mantenendo il telefono saldamente tra le proprie mani. "il piatto rotto é buon auspicio piccola, non preoccuparti e pensa a divertiti stasera. Per qualsiasi cosa chiamami e ti raggiungerò."
Una voce distante catturò l'attenzione della ragazza castana: "Caitlyn, vieni ad aiutarmi! dobbiamo sistemare queste ultime cose!", sentì poi dirsi dall'amica emily. "Arrivo subito!" le rispose caitlyn, rivolgendo lo sguardo verso il recondito soggiorno, dove presupponeva provenisse il richiamo.
"devo proprio andare; ci sentiamo dopo, idiota." rispose poi al ragazzo al telefono, prima di staccare.
"oh, eccoti! mi aiuto ad appendere questo striscione? non ci arrivo!" esclamò frustrata Emily, sbuffando leggermente. Caitlyn a quella richiesta annui, dando un suo cenno di assenso. "vado a prendere uno scaletto?" le chiese, vedendola in difficoltà. "No! non prendere nulla, vuoi provare tu?" le domandò emily porgendole lo striscione. "va bene..." mormorò titubante Caitlyn, afferrando l'oggetto che le era stato posto davanti a sé.
Fece un primo tentativo mettendosi sulle punte e allungando con fermezza le sue minute braccia. Era stata un'azione stupida, si disse tra sé e sé, ma testarda com'era, avrebbe sempre fatto di testa propria. "Emily, ci vuole uno scaletto...così mi sembra impossibile!""non ti preoccupare, ci penso io. Di nuovo" sentì Caitlyn dietro di lei, percependo anche la massiccia statura del ragazzo sospingere verso il suo corpo. Si girò di scatto, incrociando il suo volto con quello del ragazzo, ringraziandolo con lo sguardo e porgendogli l'oggetto che aveva tra le mani, sfiorando le dita del ragazzo dai capelli biondi. "ah!allora ti rendi utile ogni tanto!" esclamò Emily, ironicamente. "sempre pronto ad aiutare la mia amata sorellastra." sputò in risposta Jacob, con un falso sorriso sul volto la cui espressione facciale venne ricambiata dalla ragazza in questione con una linguaccia per dispetto. "che dolce, potrei quasi sciogliermi come lo zucchero!"
Caitlyn ridacchiò a quello scambio di battutine tra fratelli, decidendo poi di sistemare il resto e lasciare i due a fare ciò che stavano continuando. Il telefono di lei prese a vibrare costantemente, sarà forse l'ennesima chiamata di lui?
Caitlyn, curiosa, riprese tra le sue mani il cellulare vibrante, leggendo la serie di messaggi dei nonni e della segretaria della biblioteca, che era da un bel tempo -pensandoci- che non vedeva. "devo ammettere che un po' mi manca la signora Forbes..." pensò tra sé e sé: non era giusto che la trascurasse, era stata per lei come una seconda madre e c'era sempre stata nei momento di bisogno. Pensò subito che da lì a poco avrebbe dovuto farle al più presto visita.
Aprì poi la chat di Andrew, dove lesse:
"Posso essere invitato a questa festa? ho troppa voglia di te.""sei un'idiota."
"beh, però questo idiota ti piace ;)"
A quel messaggio Cait arrossì, si girò verso la stanza dove c'erano i due fratellastri nella speranza che Emily fosse sola, avrebbe voluto farle quella domanda in privato. Fortunatamente per lei, jacob aveva abbandonato la postazione una decina di minuti fa, dopo esser stato sfruttato per bene dalla sorella per appendere e sistemare diverse cose che dovevano stare in alto.
"ehm,emily...posso chiederti una cosa? Cioé, sempre se ti va di rispondere ovvio..." ,La ragazza si girò verso di lei: "oh andiamo, dimmi tutto e sputa il rospo!" le rispose schiettamente, guardandola dritto negli occhi. Cait odiava quella sensazione: la metteva costantemente a disagio. "oh beh, volevo chiederti...potrei invitare Andrew Garfield alla festa di stasera?"
"se non é un malato del sesso é ben accetto, per caso lo é?" chiese emily, ridacchiando. Caitlyn scosse immediatamente il capo: cioè, non ne era fortemente convinta che non lo fosse; certo, talvolta avevano avuto dei momenti...piccanti, ma non gli aveva mai dato l'impressione di essere interessato solo a quello, anzi.
Caitlyn prese il telefono e gli rispose.
"idiota, puoi venire. E non darti troppe arie, scemo.""va bene va bene, non vestirti troppo provocante o non potrei aver controllo delle mie azioni."
"staremo a vedere ;)"
angolo autrice
scusate se non ho scritto nulla in questo periodo, ma sono stata un sacco impegnata con la scuola -essendo all'ultimo anno di liceo- e non ho trovato molto tempo per dedicarmi alla scrittura.
spero di tornare al più presto con altri capitoli, all the love <3
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a bet on us -Andrew garfield
RomanceÈ nato tutto da un gioco di sguardi, che ha portato ad una scommessa...ma come finirà? "è solo una perdita di tempo, non succederà mai" lui mi sussurrò, avvicinandosi al mio orecchio: "questo lo dici tu"