Capitolo 1.

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Marta pov's.
Ore 9:00

Dopo circa dieci minuti mi trovo davanti alla grande casa di Alberto.

La sua casa é poco fuori dal centro di Torino, ha due piani e un grande terrazzo che si affaccia su un giardino interno pieno di fiori colorati.

Alzo lo sguardo e vedo Alberto fuori dalla porta, gli vado incontro e lui mi saluta

"Ehii, buon Natale Marta"

"Buon Natale.." rispondo ritornando a guardare l'asfalto che é diventato improvvisamente molto interessante.

"Dai su, ti divertirai te lo prometto"

Alzo lo sguardo e gli sorrido.

"Andiamo?" chiede sorridendo.

"Andiamo" rispondo io.

Lo seguo all'interno della grande casa, saliamo e noto che c'è già molta gente che festeggia. É pieno di tavoli zeppi di cibo e bibite. Patatine, pop corn, pizza, crostate, torta al cioccolato, pandoro, panettone, coca cola, birra, spumante, vodka e molto altro..

Non mangio molto perché in realtà in questo giono non c'é molto da festeggiare, lo stomaco mi si é chiuso e ogni tanto qualche lacrima scende sul mio viso. L'unica cosa positiva é Alberto che mi tiene allegra con le sue battute.

X: "Scusa l'interruzione.. Alberto potresti venire un attimo?"

"Non ti dispiace se vado? Torno subito" mi chiede

"Tranquillo io resto qui" gli rispondo con un lieve sorriso.

Passano due ore e Alberto non é ancora tornato... "Sarà con qualche ragazza, meglio non disturbarlo" penso.

Mi sento di troppo qui, non c'è nessuno che conosco.. allora decido di uscire sul terrazzo per schiarirmi un po' le idee.

Nonostante il freddo é una bella giornata, come quella di 10 anni fa... Improvvisamente mi torna in mente quella scena.. La macchina fuori strada e i corpi dei miei genitori stesi sotto un lenzuolo bianco e il poliziotto che mi disse "mi dispiace piccola, ma i tuoi genitori non c'è l'hanno fatta" e poi i pianti e le nottate sveglia.

Non riesco a non pensare a tutto questo, soprattutto oggi. Inizio a piangere e continuo così forse anche per qualche ora..

All'improvviso sento la porta del terrazzo aprirsi e mi asciugo velocemente le lacrime con la manica della giacca. Un ragazzo esce sul terrazzo

X: "sei Marta giusto?" dice sorridendo

"Si è tu sei..?"

"Ah giusto non mi sono presentato.. Mi chiamo Gianluca, mi ha mandato Alberto a cercarti mi ha detto che potevo trovarti qui" mi risponde.

"Come faceva a sapere che ero qui?" Come poteva saperlo? Non eravamo insieme quando io sono uscita..

"Mi ha detto di controllarti, cioè di controllare che stessi bene. Era preoccupato che non stessi bene e mi ha detto di cercarti qui" risponde sorridendomi ancora.

"Sempre il solito.." sussurro..

"Cosa?" Chiede perplesso

"N-no niente.." rispondo abbassando lo sguardo.

Gianluca è abbastanza alto, con i capelli castani tirati indietro e gli occhi tra il verde e il castano.. Sembra molto dolce e simpatico. Chissà perchè Alberto ha mandato lui a cercarmi e non è venuto lui.. boh.

"È da tanto che conosci Alberto?" mi chiede rompendo il silenzio che si era creato.

"Mh.. Cosa?" dico abbandonando i molti pensieri che avevo in testa.

"È da tanto che conosci Alberto?" ripete ridendo

"Si, da quando ho iniziato le elementari poi con la sua famiglia si è trasferito qui a Torino e ci siamo persi di vista, ma ci siamo rincontrati alle superiori e siamo diventati sempre più legati.. Tu invece?"

"Dall'estate scorsa. Ci siamo conosciuti in vacanza e visto che in questo periodo mi trovavo qui nei dintorni mi ha invitato a questa festa" risponde lui

"Capito.." Ritorno a guardarmi i piedi che ultimamente sono diventati più interessanti di qualsiasi altra cosa..

"Però qui non conosco nessuno, speravo di conoscere qualcuno ma per adesso ho conosciuto solo te.."

"Siamo nella stessa situazione.." Rispondo senza mai distogliere lo sguardo dai miei piedi

"Dai raccontami un po' di te" mi sorride

"Non c'è molto da dire su di me. Ho 20 anni e frequento l'università di lingue qui a Torino, le mie passioni sono la danza e la musica e... penso basta." alzo lo sguardo e i nostri occhi si incontrano per un momento.

"La musica hai detto? È anche la mia passione" mi risponde sorridendo

"Davvero? Allora abbiamo qualcosa in comune" sorrido anche io.

Restiamo a parlare ancora per un po', parliamo del più e del meno. Gianluca è un ragazzo interessante e molto simpatico, in questo momento mi serviva una persona come lui per tirarmi su il morale.

Ore 15.30

Inizia a fare freddo, ormai è quasi sera e io inizio a tremare.

Gianluca se ne accorge e dice "che ne dici se entriamo, si staranno chiedendo dove siamo?"

"Va bene" rispondo.

Mi aiuta ad alzarmi e ritorniamo dentro insieme.

Alberto ci raggiunge e passiamo tutto il pomeriggio noi tre a parlare, scherzare e a fare gli stupidi. Alla fine questa giornata non è andata poi così male, ho trovato un nuovo amico ed è pure simpatico!

Ore 21.00

..

*ciao a tutti;) spero vi sia piaciuto questo capitolo.. Scusate se non è molto lungo. Fatemi sapere cosa ne pensate:) -Fra*

Dammi amore da star male.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora