8° CAPITOLO

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I giorni con il mio nuovo branco passarono velocemente.
Non avevo intenzione di ritornare alla vita precedente... ma neanche di continuare a vivere con il rimorso di aver fatto la cosa sbagliata che continua a torturarmi. Non mi ero pentita della scelta che avrebbe cambiato definitivamente la mia vita, era solo che... non ero sicura del fatto di lasciare mio padre così... di punto in bianco.
Sicuramente avrà già chiamato la polizia per cercarmi fino a rastrellare l'intero universo.
Era passata più di una settimana dalla fuga da casa.

"Iris!" Mi chiamò jenn
Mi svegliai la terza volta che mi chiamò.
"Sì mi alzo!" Risposi con tono riposato.
"No no stai pure a letto" disse "ti volevo dire che io esco e Jack è a fare una passeggiata quindi sei da sola in casa!"
"Okay"
Non avevo più voglia di dormire. Ormai mi avevano svegliata e non avrei ritrovato molto facilmente la via del sonno.
Così mi alzai e mi diressi in soggiorno.
Devo ammettere che la loro casa è molto bella.
Jenn era sulla soglia della porta, si girò verso di me e disse a se stessa:" come non detto". Rise sotto i baffi e chiuse la porta uscendo di casa.
Non avevo fame, quindi non feci colazione.
Mi sedetti sulla poltrona davanti al caminetto acceso, e non feci a meno di notare i bellissimi ritagli in legno appoggiatici sopra.
All'improvviso mi vibrò il cellulare in tasca, lo presi e lo accesi.
Nuovo messaggio
Da papà
~piccola non importa dove tu sia, o se leggerai mai questo messaggio, ma sappi che non ci sei rimasta male soltanto tu, anche io e tuo fratello.
Non sono stato esagerato: non ho chiamato la polizia perché tanto lo so che non sei andata lontana. Hai bisogno di riprenderti da questa dura sconfitta e so che non sarà difficile, ma quando l'avrai accettata... per favore torna a casa... non voglio perdere anche te.
Domani è il tuo compleanno, compierai 16 anni. Cresci così in fretta cara.
Ricordo quando avevi 7 anni al matrimonio di tua zia Cristina che fecesti cadere la torta, io e tua madre scoppiammo a ridere invece tua zia... mamma mia dovevi vederli la faccia era tutta rossa dalla rabbia:')
Quanti ricordi.
Quindi tesoro... quando ti riprenditi il più velocemente possibile.
Mi manchi molto.

Visualizai ma non risposi.
Wow. Non pensavo che la vita fosse così difficile.
Devo prendere una boccata d'aria.
Mi dissi.
Così mi preparai e uscii.
Pioveva. Mi piace la pioggia. Mi è sempre piaciuta.
Così quando ero triste non ero la sola a piangere.
Il resto del giorno lo passai a passeggiare nella foresta. Forse me la ero presa troppo comoda.
Camminavo e camminavo finché non inciampa su qualcosa.
Era un pacchetto con un nastro rosso. C'era una letterina:
Auguri Iris
So che non è ancora il tuo compleanno... e sapevo che saresti passata di qui... così visto che domani non ti vedrò pensavo che sarebbe stato carino fartelo qui il regalo.
La vera sorpresa le vedrai domani al tuo sedicesimo compleanno questo è solo un anticipo, mi dispiace che domani non ci sarò... vorrei tanto vedere la tua espressione.
Auguri ancora
Zack

Come faceva a sapere che sarei passata di li?
Appoggiai la lettera per terra e così aprii il pacco.
Dentro il pacchetto c'era una scatolina che una volta aperta ci trovai una collana con un ciondolo a forma di lupo intagliato in legno.
Era bellissimo.
Presi la lettera ormai bagnata dalla pioggia e corsi indietro per la via di casa.
Era sera tardi.
Jenn era in casa sentivo i suoi pensieri. Continuava a chiedersi dove fossi finita.
Entrata in casa gli corsi incontro per abbracciarla. Era sorpresa.
Dopo quelche secondo di abbracci intensi gli chiesi:" come mai domani Jack domani non c'è?"
Rispose:"Ha da fare".
"Non è una buona scusa per non esserci il giorno più importante dell'anno". Dissi cocciutamente.
"Ha da fare qualcosa di importante".
"Bene, ora mi hai incuriosita"
"Hem... è stato convocato in un'assemblea di famiglia" disse incerta.
Non ero del tutto sicura di quello che stesse dicendo. Pazienza tanto me lo avrebbe detto Jack appena tornato.

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