true story

19° CAPITOLO

Correva come se non ci fosse un domani. Il corpo che continuava a trascinarsi dietro sembrava morto, paralizzato, non sembrava procurargli difficoltà nel correre.
Facevo fatica a stargli dietro, finché non iniziò a rallentare.

Che succede? Si sarà stancato, prima o poi sarebbe dovuto accadere.

Era da mezz'ora che continuavamo a correre senza una meta ben precisa e io ero sul punto di svenire dalla fatica.

Quando la sua corsa si trasformò in una camminata capii che eravamo giunti a destinazione. La piccola baita di legno era inconfondibile ai miei occhi.

Quando ci trovammo davanti alla porta di casa, il lupo argentato abbandonò il corpo apparentemente morto a terra per poi correre nell'oscurità della foresta.
Appena se ne andò, mi avvicinai a Jennifer per controllare che fosse ancora viva. Il suo petto non sembrava volersi fermare. Potevo stare tranquilla.
Dovevo cercare aiuto!
Entrai in casa e ai fornelli trovai Zack che era ancora ignaro di tutto.

"AIUTO! Zack, Jenn ha bisogno di aiuto!" Mi stupii della quantità di preoccupazione che avevo usato per formulare quella frase. "NON c'è tempo per spiegare, Jenn ha bisogno di te!"

Si girò di scatto e nel suo volto riuscii a trovarci quel pizzico di terrore che bastava per farlo volare di fuori eppure non stente neanche a pensarci di farlo:" Cos'é successo? Dove si trova in questo momento?!"

"Muoviti! É fuori!" Urlai.

Da quanto corse veloce sembrava gli fossero cresciute le ali sotto ai piedi. Mi affacciai alla finestra per vedere la reazione di Zack in quella spaventosa immagine che lo aspettava.
Appena uscì dalla porta si mise le mani tra i capelli, guardò Jenn dritto negli occhi doloranti e si piegò vicino al punto della ferita.
Sembrava le stesse parlando, ma non capivo che cosa gli stesse dicendo.

Ad un certo punto rientrò in casa con uno scatto rapido. Appena mi vide si fermò e mi disse:" Non preoccuparti, con le giuste cure riuscirà a sopravvivere".

Il cuore che fin'ora mi stava battendo all'impazzata riuscì a calmarsi.

"Lascia fare a me, te vatti a fare una doccia... che, a dir la verità, puzzi un pochino". Disse con una faccia un pò disgustata.

Appena prese il kit di emergenza e uscì per curare Jenn, alzai un braccio per capire il livello di puzzo che emanavo.

PUH! Spero che James non mi abbia sentito in queste condizioni!

Dopo aver riempito la vasca ed essermi spogliata mi immersi nell'acqua bollente.
I vetri del bagno si appannarono così tanto da non permettermi di vedere fuori.
Avevo proprio bisogno di un bel bagno caldo, per rilassarmi, per distoglere la mia attenzione dal mondo reale, ma soprattutto per dimenticarmi per un momento di ciò che è accaduto con James.

Il cuore riniziò a fare 1000 battiti al secondo.

JAMES!

Mi ero totalmente dimenticata di James! Dove stava in quel momento? Stava bene? Che cosa era successo poi ad Alex?
Dovevo assolutamente ritrovarlo!

Una parte del mio subconscio continuava a dirmi che stava bene e sopratutto continuava a dirmi di rilassarmi. E così fù.

Quando uscii dalla vasca per asciugarmi i capelli, avevo l'impressione di essere osservata. All'inizio non ci feci molto caso, ma quando le finestre iniziarono a ritornare trasparenti riuscii a notare una figura scura tra gli alberi.

Perfetto, ora ho anche le allucinazioni.

Mi strusciai le mani agli occhi e poi li strinsi come fa un miope per vedere gli oggetti in lontananza.
Aveva i lineamenti di un lupo... facevo fatica a capire anche di che colore fosse a causa dell'oscurità.
Mi avvicinai alla finestra, misi bene a fuoco la figura e notai che si trattava di un lupo con un bel pelo argentato.