9° CAPITOLO

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Oggi è il mio compleanno.
Non pensavo che 16 anni passassero così velocemente... troppo velocemente per i miei gusti.
Capire che ormai stavo crescendo mi faceva sentire male... ma anche bene, perché da un lato volevo ritornare fanciulla ma dall'altro volevo continuare a vedere come sarebbe finita la mia vita.
Ero davanti al caminetto che continuavo a sognare, finché jenn non mi fece prendere un colpo facendomi gli auguri:" Auguri tesoro!" Urlò di colpo.
Mi afferrai il petto sulla direzione del cuore assicurandomi do non aver avuto un infarto.
Ero in iperventilazione.
Mi batteva forte il cuore.
"Grazie" dissi ancora spaventata "ho capito che amo le solprese... ma non esagerare!"
Mi girai per vedere se era acora li dietro di me.
"Ops scusa"
Non mi sentivo molto bene. Quindi pianificai di non uscire di casa quest'oggi.
"Senti jenn... non mi sento bene... potresti contenere la tua felicità per quando mi sentirò meglio?" Gli chiesi.
"Oh!" Disse. Poi Rise.
"Sai mi sembri zack quando fai così! Se mi sento male non c'è niente da ridere!" Strinsi i denti.
Continuava a ridere.
"Puoi smetterla!?" Gli chiesi con un riggito perdendo il controllo.
Smise di ridere.
"Scusa..." dissi con tono più calmo "mi gira la testa e voglio riposarmi... vado in camera".
Mi alzai per dirigermi verso la stanza.
Mi facevano male le braccia... le gambe... I muscoli... non capivo cosa mi stava succedendo... mi girava la testa.
Appena mi sdraiai sul letto mi misurai la febbre con un termometro: 39°C.
Non mi sentivo per niente bene, così decisi di dormire.

Non ci riuscìi.
Troppo dolore.

Provai a chiamare Jennifer con quella poca forza che mi era rimasta.
Arrivò in un baleno.
Provai ad alzarmi ma lei mi rimise subito a letto.
Mi mise una mano sulla fronte e mi guardò... non era uno sguardo sorpreso... era come se mi stesse dicendo... stai tranquilla.
Era difficile esserlo in una situazione del genere.
Prese il termometro e lo rimpostò per misurarmi: 40°C.
Che cosa? Dovevo essere proprio malata!
Mi riguardò però stavolta in modo più serio.
Stavolta non feci fatica a capire a che slcosa stesse pensando perché lo disse:" vieni con me, ti aiuto ad alzarti".
Mi prese per un braccio che poi fece girare dietro le sue spalle.
Eravamo dirette verso la porta.
Avevo dolori in tutto il corpo.
Eravamo fuori.
Mi fece sdraiare sul terreno e si allontano.
Che cosa stava facendo!?!?!
Mi alzai per avvicinarmi a lei.
Si vedeva lontano un miglio che aveva paura.
Anche io ne avevo. Non sapevo che cosa stava succedendo.
Ad un certo punto la testa mi iniziò a bruciare intensamente per questo mi fermai.
Le mie orecchie sto stavano appuntendo. I denti affilando. Gli arti allungando.
Appoggiai le mani,ormai diventate pelose come il resto del corpo, a terra.
La mia bocca si stava allungando fino a diventare il muso di un animale... di un mostro.
Non avevo più una posizione eretta...
Dall'osso sacro si stava allungando una specie di coda.
Le mie unghie si stavano affilando e la vista si stava offuscando.
Mi guardai per vedere cosa stavo diventando. Tentativo inutile ormai ero diventata cieca.
Ero agitata ma mi tranquillizzai sentendo la mano di Jennifer sul mio muso.
"Tranquilla" mi disse. "Stai tranquilla ci sono passata anche io come zack"
Ero ancora spaventata.
Non riuscivo a vedere niente.
"Non ci vedi perché i tuoi occhi si devono abituare" sentivo che stava ridendo "tra un paio di minuti riaquisterai la vista. Benvenuta fra noi iris".
Dopo un paio di minuti a fissare il vuoto ripresi a vedere.
Abbassa i lo sguardo per vedere le mie zampe.
"Aspettano un secondo qui" disse jenn.
Si avvio verso la foresta che si trovava davanti a noi.
Al suo posto tornò un bellissimo lupo bianco.
Nella sua mente riuscivo a vedermi: ero... un lupo un pò cresciuto ma nonostante questo stavo bene. Avevo il pelo di colore marrone cioccolato e foltissimo. L'unica cosa che riuscivo a riconoscere erano i miei occhi azzurri.
Penso che mi devi qualche spiegazione. dissi.
Vieni facciamo 4 passi. Rispose la voce interiore di jenn.


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