18° CAPITOLO

340 42 9
                                    

Un bellissimo lupo di grandi dimensioni color bianco a terra con il sangue che gli sgorgava da una ferita nella zampa posteriore destra. Dal muso del lupo si potevano udire tanti lamenti e ululati uno dietro l'altro.

Mi ci volle un secondo per capire che si trattava di Jennifer. Era in pericolo. Il dolore la stava torturando.
Io, presa dal panico, Mi avvicinai a jenn, Provai a rialzarla, ma invano, era troppo pesante. Allora li dissi:" tranquilla va tutto bene, vado a chiamare zack"
Sapevo che non sarebbe andata, ma lo dissi per tranquillizzarla.

"Bene bene bene, cosa abbiamo qui? Una dolcissima ragazza!" Disse un uomo, dietro di me. Mi girai e appena riuscii a notare il suo fucile in mano potei capire che si trattava di un cacciatore.
Mi alzai come ostacolo fra lui e Jennifer.
"Lasciaci in pace, vai via!" Gridai.
"Spostati mocciosa" disse mentre mi venne addosso per andare da lei.
"Ti ho detto di lasciarci in pace!" Dissi dandogli un spinta.
"Mocciosa non ti intromettersi tra me e i miei affari!"
Mi diede un pugno, mi accasciai a terra devastata dal dolore.

James saltò fuori dal cespuglio dove si era nascosto, prese il fucile e lo puntò addosso al cacciatore.
"James" Disse il cacciatore.
"Alex" Ribattè james.
"Siamo amici, non mi faresti mai del male... vero?" Disse l'uomo con la paura nel suo volto.
"Non ti farò del male, a patto che tu lasci stare la ragazza e il lupo " Disse james sicuro di sé.
"Ahah! Stai scherzando vero? Il lupo è mio, sai quanto ci faccio io? Magari... potremmo dividere la somma... che ne dici?" Disse con un sorriso malefico stampato sul volto.
"James! Non farti convincere!" Gli Urlai. Io stavo bene... per modo di dire... Jenn continuava a lamentarsi. Mi avvicinai a lei e tentai disperatamente di trascinarla a casa. Sapevo che james avrebbe potuto ucciderlo con un solo colpo ma che non lo avrebbe fatto.

Finalmente ci eravamo allontanate da loro. Appena ci fermammo per riposarci potemmo udire un urlo straziante, non ci Facemmo caso. Peggio di così non potevamo essere messe... io con una guancia dolorante (dove mi ci aveva tirato il pugno) e Jennifer che non si può traformare per via di una grave ferita alla zampa.
Perdeva sangue, troppo, poteva morire...

Proprio mentre eravamo sull'orlo della disperazione sbucò dal nulla un grande lupo. Più grande di Jennifer. Non lo conoscevo, cioè non lo avevo mai visto prima.
La sua pelliccia grigia brillava come l'argento alla luce del sole e I suoi occhi verdi ricordavano lo smeraldo.

Si avvicinò a noi, guardò prima me e poi jenn. Si diresse verso quest'ultima, e iniziò a trascinarla velocemente. Al contrario di me, sembrava non stesse facendo nessuno sforzo.
Riuscivo con fatica a tenere il suo passo.
Il lupo argentato era bellissimo, riuscivo a trovare la perfezione anche nelle sue imperfezioni.

true storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora