3° CAPITOLO

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Dovevo assolutamente ritrovarlo!

Leggevo più veloce che potevo per cercare altre informazioni.
"Dove trovare dei licantropi?"

Bingo!
"Principalmente i licantropi in forma lupo cacciano la notte fonda, nelle parti più oscure delle foreste."

C'era una vocina nella mia testa che continuava a dirmi che dovevo partire, cosi decisi di dargli ascolto.

Presi uno zaino dove ci misi dentro tutto l'occorrente del campeggio di mio fratello.

Lui adorava andare in campeggio.

Pronto lo zaino me lo misi sulle spalle.

"Babbo io esco!" Urlai dal ciglio della porta.

"Dove vai?"

Non gli potevo dire la verità... senno non mi ci avrebbe mai mandato: " vado... hem... da Sophia, mi ha invitata a dormire da lei."

"Okay, ciao cucciola"

"Ciao babbo"

"Comportati bene!"

"Certo come sempre"

Cosi presi lo scooter e partii per l'unica foresta nelle vicinanze: la macchia del cantao. Inquietante il nome.

Arrivata a destinazione mi avventurai nella foresta. Era grandissima! Sembrava infinita.

Si stava facendo buio, e io non avevo ancora trovato un posto abbastanza "oscuro" dove sistemarmi per la notte.

Era tardi, mi dovevo accampare.

Cosi tirai fuori la tenda e la montai, sistemai il sacco a pelo e mi ci misi dentro.

Tirai fuori il libro dallo zaino e continuai a leggerlo sperando di trovare delle informazioni in più... finché non sentii un rumore sospetti fra i cespugli...

Presi l'orologio: era l'una, e la luna piena splendeva in cielo.

Avevo paura... ma la mia curiosità prevalse su tutte le altre emozioni.

Uscii dalla tende il più piano possibile senza una torcia perché non volevo essere notata.

Menomale che l'erba era alta, cosi mi accucciai per non farmi vedere.

Dalla siepe lontana più o meno 10 metri dal mio volto riuscii a udire lo stesso fruscio di prima... la cosa si stava avvicinando, era sempre più vicina. Finché... non si fece mostrare...

"Cosa?" Rimasi paralizzata. "Un cervo?!"

Certo era bello...ma non era la cosa che stavo cercando.

Questo significava che tutto quello che avevo letto era... una stronzata...quel libro era una stronzata... e non parlare dell' indiano che ha scritto quella cazzata...

"Bla bla bla... i licantropi esistono... io ero un "uomo-lupo ".... si si certo sogna pure quanto ti pare..." continuavo a dirmi mentre mi dirigevo alla tenda.

"WOSH!" Un rumore acuto provenne dalla siepe.

Ma che?

Mi girai per vedere cosa stesse succedendo.

Eccolo...! Era... BELLISSIMO, mi sentivo sottomessa!

Stava facendo il cervo in mille pezzettini! Se lo stava sbranando! Schifo... ma é questa la sua natura! Era bellissimo. Avevo un bellissimo pelo, folto, nero come il cielo la notte!

Alla festa si aggiunse un altro lupo... era come il precedente ma questo era bianco, come il latte.

Finirono il Cervo in pochissimi secondi...

Il primo giró la sua enorme testa dalla mia parte... si stava avvicinando a me ... il secondo lo seguiva, passo per passo. Avevo letto sul libro che quando un licantropo ti punta te devi stare... totalmente calmo, immobile. Cosi lui capisce che tu non vuoi avere niente a che fare con lui.

Cosi mi alzai e restai immobile. Ma loro continuavano ad avvicinarsi. Finche i nostri volti non si avvicinano tanto da far si che le punte dei nostri nasi si toccassero.

Erano più grandi di dei lupi normali. Erano il triplo di me.

Il primo aveva gli occhi azzurri... proprio come quello che avevo incrociato l'altro giorno... avevano il pelo e i capelli dello stesso colore: nero

Era lui

"Ciao" dissi a bassa voce.

Appoggiai la mia mano sul suo muso e la strisciai fino a toccargli le orecchie e poi la schiena.

Non ci potevo credere.

Il suo pelo era foltissimo e morbido.

Mi misi a sedere per riflettere un pó. Insieme a me si accucciarono anche i due lupi. Si avvicinavano piano piano a me e appoggiarono il loro grande collo dietro la mia schiena cosi che io mi potessi sdraiare e dormire pienamente soddisfatta.

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