17° CAPITOLO

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Cosa sta succedendo?
Come faceva a saperlo?
Il mio cuore iniziò a battere. A pompare così forte che tra tutto quel silenzio non si poteva fare a meno di notarlo.

Potevo rispecchiare la mia paura nei suoi meravigliosi occhi color smeraldo.
Si avvicinò a me. Io ero ancora bloccata. Non riuscivo a muovermi.

"Perché non me lo avevi detto?" Chiese, la sua voce sembrava rilassata.
Come faceva ad essere così calmo?! Si trovava accanto ad un licantropo, creatura mistica, che per la maggior parte delle persone esistenti sulla terra, manco esiste! Si trovava accanto ad un lupo, pronto ad azzannarlo con la sua enorme e possente mandibola, si trovava accanto a me.

Volevo sapere cosa lo rendeva così calmo.
Forse non si rendeva conto di cosa lo stesse aspettando.

Alzò la mano per accarezzarmi.
La posò sul mio muso. Il suo tocco magico mi rilassò,  sapevo che di lui mi sarei potuta fidare, sapevo che con lui sarei potuta stare tranquilla perché mi avrebbe protetta in qualsiasi caso.
Eppure c'era qualcosa in lui che non avevo ancora capito, qualcosa che si teneva nascosto. Qualcosa che non si era fatta vedere in lui.

"Ma quanto sei bella" disse in tono gioioso.

Si stava facendo buio, james si sdraiò, feci la stessa cosa.

Un licantropo ed un umano, chi lo evrebbe mai detto?

Il cielo notturno si era costellato di stelle che potevano rendere questa serata ancor più meravigliosa.

James si addormentò subito, lo capii perché aveva iniziato a russare profondamente.

Colsi la palla al balzo e decisi di andarmi a trasformare.
Feci una sosta a casa per recuperare dei vestiti.

Quando tornai alla radura lui si trovava ancora lì. Sotto la luce della luna che gli ri saltava il colore della sua pelle pallida, facendola brillare.
Sembrava una stella. La stella che aveva illuminato il mio cielo spento.

Mi avvicinai a lui senza svegliarlo.
Finché uno sparo non mi rovinò i piani.
Gli uccelli si alzarono in aria.
James si sveglio di colpo e chiese:" cos'è stato!?"
"Non so, andiamo a vedere" dissi a bassa voce.
Lo presi per mano e iniziammo a correre.

Non fù difficile schivare gli alberi e saltare i cespugli che ci intralciavano la strada.
Ma fu difficile vedere la scena che ci aspettava.

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