11° CAPITOLO

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"Licantropi e non solo.
Sarete già confusi dalla scoperta dei licantropi"

E bravo il mio libro, che mi capisce al volo.

"Ma c'è un'altra cosa che dovreste sapere: che in questo mondo le creature mitologiche non sono soltanto licantropi... ma anche demoni"

Demoni?
Mi balenò in mente il primo giorno in qui entrai in questa casa e Zack mi fece vedere il dipinto di un lupo dorato che teneva la testa di un demone.

"Queste creature sono i principi delle tenebre, molto difficile avere contatti con loro. Ma vi sconsiglio vivamente di averne!
Sono potentissimi, questi esseri hanno l'aspetto di un semplice e di un innocuo umano... ma voi non sapete di quante cose è capace di fare:
La loro arma potente è la vostra paura.
Quando sentono odore di paura sono inarrestabili!
Non sappiamo ancora da dove possano venire... ma sappiamo che licantropi e demoni sono sempre stati in contrasto, fin dai tempi più remoti".

Mi sali un brivido lungo la schiena.
Decisi che per quella sera sarebbe anche potuto bastare.
Così Appoggiai il libro sul mobile, spensi la luce e mi misi a dormire.

Il buoi mi circondava.
"Papà? Papà? Dove sei?" Urlai con voce roca.
"Piccola sono qui!" Disse con voce agghiacciante.
Riuscii ad intravedere un'ombra di una sagoma di un uomo.
Mi avvicinai per vedere chi fosse.
"Piccola vieni qui da tuo padre!" Disse la figura.
Da un passo lento, il mio, divenne la corsa di una maratona.
Però più mi avvicinavo a lui più sembrava che si allontanasse.
La figura era scomparsa all'orizzonte.
Comiciai a guardarmi intorno invano, c'era troppa oscurità per permettermi di vedere qualcosa.
Ad un certo punto Sentii il fiato di qualcuno che mi sfiarava la spalla.
Mi girai priva di aspettative.
Un volto chiaro come la luce, due occhi colorati di un bel rosso acceso, mi stava guardando a un passo di lontananza da me.
Il cuore cominciò a battermi.
Avevo paura.
Il volto pallido sgargiò un sorriso malefico di "42" denti.
Feci un passo indietro.
"Piccola, perché scappi da tuo padre?" Disse il mostro davanti a me.
"Tu non sei mio padre!" Dissi dandogli un pugno su quel suo bel visino bianco come il latte.
Riuscì a bloccare il mio attacco. Mi aveva bloccata.
Subito dopo il volto di mio padre si fece terribilmente spaventato. Come se avesse visto un fantasma alle mie spalle. Il suo malefico sorriso era scomparso.
Un ululato mi suonò dietro le orecchie.
Riuscii a malapena a girare la testa che un lupo mi raggiunse alla velocità della luce.
All'inizio non riuscivo a capire di che colore fosse... ma riuscivo a vedere che era luminoso! Come una luce! La luce della salvezza! Della speranza.
Il mostro davanti a me mi lasciò il braccio.
Mi allontanai goffamente da lui ad una distanza tale da non essere pericolosa dallo scontro che stava per avvenire.
Il lupo era dorato! Era bellissimo!
Si lancio ad una velocità altissima contro mio padre.
Dalla schiena del demone spuntarono delle ali nere, così scure che erano difficili da vederle con il buio di sfondo, e si alzò in volo per schivare il colpo del lupo. Mi sentivo così impotente davanti a questi due titani.
Il demone si stava allontanando sempre di più fino a scomparire.
Il lupo si voltò verso di me e si avvicinò, feci lo stesso.
Il suo velo dorato sembrava come se fosse magico.
Nei suoi occhi riuscivo a vedere il mio viso spaventato dalla scena di prima.
Alzai la mano per riuscire ad accarezzare il suo enorme capo, ci riuscìi.
"Grazie" dissi.
"Il male si trova ovunque... dove non te lo aspetteresti, anche l'amore".
"Chi sei?" Domandai.
"Io sono te".
Dopo questa frase il lupo si allontano così tanto che neanche il suo pelo riuscì ad illuminarlo in tutto questo buio.

"Iris!" La vice di Jennifer mi svegliò dal mio magico ,ma allo stesso tempo spaventoso, sogno.
"Dai che c'è una solpresa!"
Adoro le solprese!
Mi alzai alla velocità della luce e mi diressi in cucina.
Appena entrata riuscii a sentire:
"Ciao iris!" Era zack.
Mi lanciai addosso a lui.
"Ciao!" Dissi con le lacrime agli occhi. "Mi sei mancato! Mi devi fare un favore: la prossima volta che mi trasformo tu dovrai essere le vicino a me! Non sai quanto avrei voluto che tu fossi li con me ieri appena è successo!"

"Iris, te lo prometto".

Il suo petto era caloroso come sempre.
Dopo qualche secondo di puro abbraccio lui mi lasciò e disse:" dai su, cosa aspetti a farmi vedere quanto sei bella sotto forma di lupo?"

Io, tutta eccitata, iniziai a correre verso la porta di uscita di casa.
Eravamo in Giardino.
Zack e Jennifer si posizionano lontani da me, eravamo nello stesso punto in cui mo sono trasformata per la prima volta.
Dopo pochi secondi di concentrazione dissi: "sono pronta, possiamo iniziare".
Un sorriso si formò sulla mia e sul viso mio e di zack.
Non vedevo l'ora che arrivasse questo momento.

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