true story

5° CAPITOLO

Mi diressi verso casa. E proprio quando stavo per aprire la porta qualcuno mi chiamó.

"Hey! Te ne vai già via!?"

Mi girai per vedere chi fosse. Era lui!

"Ma veramente sei te che te ne sei andato" gli risposi a tono.

"Io sono sempre stato li, al parco é che sono andato a salutare un'amica che mi aspettava li".

Mi avvicinai a lui.

"E chi sarebbe?''

"Non la conosci, ora é andata via, aveva da fare".

Passammo una decina di secondi a guardarci negli occhi, ci fu un silenzio piuttosto imbarazzante.

"Vabbé, io devo andare" disse.

Mentre si girava per andarsene lo presi per un braccio, era... caldo(?)

"No aspetta!" Urlai

"Cosa!?"

"Ma-ma... spiegami..."

"Cosa!?"

"Sai benissimo cosa!"

"Seguimi..." disse.

Dalla tasca dei suoi jeans tiró fuori un mazzetti di chiavi con cui una accese la sua moto.

"Tieni" mi diede un casco.

Non sapevo dove mi volesse portare. Salimmo sulla moto e partimmo.

Quando si fermò eravamo sul confine della macchia di cantao.

Scendemmo dalla moto e ci incamminammo nel bel mezzo della foresta.

"Dove stiamo andando?" Chiesi

"Ora lo vedrai "

Dopo aver camminato per circa 30 minuti...

"Eccoci! " disse "benvenuta, fai come se fossi a casa tua"

Eravamo davanti ad una piccola casetta in legno in mezzo alla radura. C'era una bellissima luce che illuminava questa casa.

"Prima gli ospiti" aprì la porta e mi fece entrare.

"Questa é casa tua?" Chiesi.

"Si, é di tuo gradimento?"

Era una casetta bellissima, con dei bellissimo mobili in vimini, al centro della stanza principale c'era un caminetto con sopra tantissimi ritagli in legno a forma di lupo.

"É stupenda, questi li hai fatti tu?" Chiesi indicando i ritagli.

"No. Erano di mio padre" abbassò la testa.

"Oh, mi dispiace "

"No, tranquilla"rialzó la testa per farmi vedere che stava bene. "Vieni"

In un angolo scuro della casa aprì uno sportello e disse. " entra ,non stare li impalata"

"Cosa c'è li dentro?" Chiesi nervosa

"Ora lo vedrai" disse facendomi un sorriso.