capitolo 27

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<<rifletti perfavore>> dice lui.
Poso il mio sguardo su di lui,
non riesco a dire nulla, ho paura, paura di perderlo, Mattheo c'era sempre stato, nei momenti di gioia, di tristezza, sempre.
Ma in questo momento lui non c'era.
La scelta di tenere il bambino non l'avevo mai considerata,
e in effetti non era nei miei piani.
Ma in quel momento mi serviva un pretesto per far sentire mattheo in colpa, per tutto quello che mi aveva fatto, per avermi abbandonata nel momento del bisogno, per avermi fatto piangere, e per aver mandato a fumo ogni sua promessa che mi aveva fatto.
"Non ti spezzerò mai il cuore" e l'ha fatto.
"Non ti farò mai piangere" e l'ha fatto.
"Non ti lascerò mai sola" e l'ha fatto...
Per quanto in quel momento volessi solo urlarli contro tutte le promesse che aveva mandato in frantumi, sono rimasta in silenzio, a guardarlo mentre qualche lacrima percorreva il suo viso.
Non l'avevo mai visto piangere; la "debolezza" era un lato di se che voleva nascondere agli occhi di tutti.
Odiavo vederlo stare male, ma lo ero stata anche io, e lui chissà dov'era, magari a farsi una canna con i suoi amichetti, o ad un festino a scoparsi la prima che capitava, in fondo quando l'ho conosciuto, dovevo sempre tener presente che lui in fondo era il migliore amico di mio fratello, stronzo come mio fratello...
<<mattheo mi hai abbandonata>> queste sono le uniche parole che sono riuscita a pronunciare, non distogliendo mai lo sguardo dal suo volto.
<<ma ora sono qui>> disse asciugandosi il viso.
<<ora é troppo tardi>> mentre pronunciavo queste parole il mio cuore si spezzava piano piano, pezzo per pezzo, lasciandomi il vuoto...

Mi alzai dal bordo del letto, interrompendo il nostro contatto visivo.
<<ora va via>> dissi asciugandomi le lacrime dal volto.
<<non farmi questo>> disse lui alzandosi dal letto e avvicinandosi a me.
Si stava avvicinando, indietreggiai di un passo ma poi mi ritrovai contro la porta, con il suo volto di pochi centimetri lontano dal mio.
L'unica cosa che in quel momento volevo fare era cadere tra le sue braccia,
e abbracciarlo, stringerlo forte a me, e non lasciarlo più andare.
Ma no, mi aveva ferita, lasciandomi sola in un momento nel quale l'essere sola era l'ultima cosa che volevo.
Aveva sbagliato, e non l'avrei perdonato così facilmente, non cadendo tra le sue braccia come un cerbiatto con la sua mamma.
Busso alla porta e Pansy che aspettava lì fuori entrò facendomi andare contro Mattheo, per poi spingerlo via e dirgli di andarsene.
In un momento vidi il suo sguardo affranto e dispiaciuto,
poi mi guardò e uscì dalla camera.
Entrambi non ci aspettavamo che quella sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo visti, parlati, ancora entrambi innamorati.
Perché da quel giorno entrambi iniziammo a guardarci con occhi diversi.
Lui torno semplicemente il migliore amico di mio fratello.
E io, beh io, la banale sorella del suo migliore amico.

Non vorrei essere fraintesa, non rinnego niente,
quei mesi passati con lui erano stati i migliori di tutta la mia vita.
Quella sensazione strana che provavo anche quando mi rivolgeva solo la parola, la scintilla che avevo negli occhi ogni volta che lo vedevo.
Ero semplicemente innamorata.
In un instante mi passarono nella mente tutti i ricordi che avevo vissuto con mattheo, e continuavo a domandarmi se avessi preso la scelta giusta.
Se avessi fatto bene a farlo uscire dalla mia vita.
Non seppi rispondermi, ero confusa, ma di una cosa ero certa.
Io e Mattheo non saremmo mai stati solo dei semplici amici.

Tornai sul letto, presi le coperte e mi copri, Pansy fece lo stesso.
<<domani prenderò la pillola e abortirò>> dissi.
Lei mi guardò per qualche secondo, <<sapevo lo avresti fatto>>.
Con quel gesto iniziava la mia nuova vita, la mia nuova vita senza di lui.

L'amico di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora