Capitolo 15

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La sera successiva, sua madre aveva organizzato un enorme banchetto a palazzo così che tutta la nobiltà potesse conoscere la principessa straniera. Le fanciulle si erano affrettate a partecipare curiose della tanto decantata bellezza della futura regina; gli uomini invece avevano sentito delle sue imprese e volevano avere l'opportunità di scambiare qualche parola con lei.

Alla cena era presente anche Marigold, la marchesa ormai vedova da molti anni con cui Henry aveva avuto modo di ampliare i suoi orizzonti... fisici. Era una donna influente che dettava chi restava o meno nel giro di corte. I due, si frequentavano da qualche anno senza però che Henry si facesse avanti con una proposta. Colpa di questo ritardo probabilmente, la sempre vigile madre del principe che torreggiava sulla sua vita come un falco pronto a prendere il sopravvento ad ogni decisione sbagliata.

Ad essere onesti, Henry non aveva alcun interesse nel perseguire la marchesa. Ella gli serviva solo da sfogo quando la sua vita diventava troppo claustrofobica, ma gradiva la sua compagnia e il fatto che avesse una libreria immensa da cui poter attingere ogni volta che lo desiderava.

Forse amava più quella che la presenza della donna. Ma Henry era un gentiluomo e non lo avrebbe mai ammesso, ad alta voce almeno.

Cirilla era vestita con un abito porpora in stile inglese con le maniche leggermente a sbuffo e i capelli acconciati in una fitta rete di trecce. Quello stile non le rendeva particolarmente giustizia, rispetto a quello scandinavo, e ciononostante non mancò di attirare l'attenzione dei presenti.

La regina presentò la fanciulla a tutta la nobiltà, una per una, Henry non osava immaginare il tedio che doveva provare Cirilla nel continuare a sorridere nonostante le circostanze. Come un soldatino, non perse un colpo e accolse tutti con la stessa dolcezza.

In un breve lasso di tempo era già circondata da una serie di nobili che le chiedevano della selvaggina nordica e delle luci nel cielo.

"Una bella bambolina." Mormorò Marigold all'orecchio di Henry. Il principe si sistemò la pelliccia di volpe e guardò negli occhi la marchesa sollevando un sopracciglio. "Sarà contento il danese che se la sposa."

Henry si sentiva infastidito da quelle parole, non sapeva spiegare perché. Alla fine non erano nulla di offensivo ma per quanto lui e Cirilla bisticciassero, aveva visto quanto umile poteva essere ed era forse la fanciulla più lontana dall'essere una bambola nell'intera stanza.

Henry si scusò per andare a prendere da bere e mentre si riempiva il calice di vino, udì un gruppo di nobildonne minori spettegolare dietro le loro mani guantate, lanciavano sguardi maligni verso la piccola figura che stava educatamente parlando con la sua compagnia.

"Hai visto quanto è eccentrica? E parlare a quel modo strano, chissà chi le ha insegnato la nostra lingua. Quell'accento è noioso come pochi."

"Sapete cosa dice la Marchesa?" Henry si portò il calice alla bocca incapace di finire l'azione.

"Che chi sposa una donna norvegese risparmia molte visite alle yellowhouses." Henry aumentò la presa così tanto che sentì il metallo inclinarsi e per poco non versò il liquido sul pavimento.

Le yellowhouses, erano le case dove un uomo poteva cercare la compagnia di una donna pagandola a caro prezzo.

Posò l'oggetto ormai lievemente deformato e si affrettò verso Marigold.

"Marchesa." Cominciò Henry mentre gli occhi languidi della donna percorrevano il corpo del giovane con avidità. "Cosa sono queste voci sulla principessa? E perché le avete messe in giro?"

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora