Capitolo 6

56 3 2
                                    

"Benvenuti, miei ospiti. Oggi diamo inizio ai giochi di Måne dove i nostri dodici principi si sfideranno per dare prova della loro prestanza e resistenza e anche ovviamente, per divertirsi." Il pubblico sugli spalti elegantemente adagiati lungo tutto il tratto del percorso, rise della battuta del loro re. Accanto sedeva la principessa con la velina abbassata sul volto, rendendo impossibile capire chi o cosa stesse guardando in ogni momento. Indossava un vestito azzurro cielo dalle maniche lunghe e stretto in vita. Non vi erano pietre ad adornare il busto come al solito. I capelli erano raccolti all'interno del cappellino in quella che sembrava una serie di trecce ben strette.

Harry indossava una casacca bianca su dei pantaloni di cuoio marrone e degli stivali comodi e si stava stiracchiando mentre il resto dei partecipanti prendeva posto per la corsa ad ostacoli.

La prima prova consisteva nel semplice tiro con l'arco. Dovevano fare dieci tiri di cui ognuno di essi valeva dieci punti. Vinceva chi si avvicinava i più ai 100. Sembrava una passeggiata se i bersagli non fossero stati posti su una piattaforma in movimento che variava direzione senza uno schema apparente.

Suo padre si era raccomandato che avrebbe dovuto dare il meglio di sé. Guardando gli altri partecipanti, non aveva molto da tenere, tranne che forse dal principe danese che sembrava eccessivamente in forma. Il resto dei giovani era o leggermente abbondanti sulla pancia da tutto il loro poltrire oppure troppo gracili per resistere a lungo.

"Vi auguro una buona gara." Aveva offerto il principe danese con i suoi occhi gentili. Harry si era trovato interdetto quando gli aveva addirittura porto la mano. L'aveva presa con molta riluttanza.

Guardandolo meglio, era più alto di lui di una spalla e i capelli tirati indietro rivelavano un viso statuario. Poteva tranquillamente dire che se la principessa non lo avesse scelto per i suoi modi sempre dolci e rispettosi, lo avrebbe decisamente scelto per il suo aspetto.

Lui se fosse stato in lei, lo avrebbe scelto.

"Prendete posizione, prego signori." Annunciò il consigliere reale mentre stringeva una pergamena con l'ordine di tiro.

I primi tentativi, andarono quasi tutti a buon fine seppure solo tre contendenti riuscirono a centrare il bersaglio. Guadagnando dieci punti pieni.

Man a mano che i giovani andavano avanti nella gara, i tiri diventavano sempre meno precisi con il risultato che più della metà dei partecipanti aveva totalizzato meno di 40 punti. Tristan aveva centrato il bersaglio formando un totale di 70 punti mentre l'ultimo partecipante, che si trovava all'estremità della coda di ragazzi, ne aveva totalizzati 90, quasi quanto Henry.

Mancava un solo tiro allora si fecero tutti da parte per lasciare che i finalisti potessero operare senza essere disturbati. Henry non riconosceva quel principe, probabilmente uno scandinavo anch'esso dato il chiarore della sua pelle. Era abbastanza alto ma Henry non si spiegava come potesse un fisico così magro, resistere sotto un tale sforzo senza sbagliare un colpo.

Il principe, come catturato dai pensieri dell'altro reale, volse il capo a guardarlo dritto negli occhi. Harry sollevò un sopracciglio di sfida al contendente il quale, scuotendo la testa incoccò la freccia pronto a mirare. Qualcosa sembrò richiamarlo e il ragazzo guardò verso la platea dove la principessa si era sporta per guardare meglio. Il re invece era appoggiato alla ringhiera in legno, le nocche bianche e un'espressione severa sul volto.

Harry preparò la sua freccia e senza esitazione, la scoccò centrando il bersaglio. La corda dell'arco venne tirata, l'ultima freccia scagliata ma il centro non fu toccato. Henry sentì il sospiro di sollievo abbandonar ei suoi polmoni e decise di tossire per nasconderlo. Il ragazzo infilzò la punta dell'arco nel terreno e se ne andò infuriato, battendo ogni passo per il disappunto.

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora