Capitolo 45

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Cirilla si stava vestendo quando Margaret la chiamò, informandola che Meria aveva la tosse e che il dottore era stato chiamato. Mezz'ora dopo a palazzo non si presentò il dottor Micheal ma un cialtrone che a Cirilla stava estremamente antipatico. Si avvicinò alla principessa, la guardò e senza nemmeno visitarla, disse che la fanciulla aveva preso freddo e che dio la proteggeva. Nulla le sarebbe accaduto.

Cirilla dovette essere scortata fuori dalle stanze di Meria per impedirle di saltare al collo di quel imbecille.

Una volta fuori, affrontò il medico e si permise di strillagli dietro. "la benedizione di dio non la proteggerà dalle malattie. Avete controllato per le bolle? La febbre?" prese a chiedere. L'uomo, che era un affascinante quarantenne in carne, che si vedeva amava i soldi facili e faceva palesemente finta di essere un medico, prese in giro la fanciulla e le disse che in quanto donna, quelle erano faccende che non la riguardavano.

Lo fece con Cirilla sola, così che nessuno avesse potuto difenderla. Lei non aveva bisogno e con molta nonchalance, gli mise uno sgambetto facendolo cadere per le scale che scese utilizzando il sedere al posto delle sue gambe.

"Che dio vi protegga." Gli gridò mentre il medico se ne andava offeso.

Cirilla irruppe nella stanza e trovò la famiglia reale attorno alla fanciulla che giaceva addormentata.

"La benedizione divina." Stava ancor borbottando Cirilla mentre si sollevava le maniche e chiedeva alla regina di farsi da parte. Meria aveva la febbre e dopo un veloce esame, Cirilla confermò che aveva le stesse bolle di tutti gli altri.

Henry si pietrificò, nella sua testa riusciva solo ad immaginare sua sorella seduta su quella sedia sopra al mantello che Cirilla aveva bruciato.

Era stato lui. l'aveva messa in pericolo lui.

Cirilla invece credeva proprio che la colpa fosse di quello che avevano fatto nella chiesa. Entrambi, si punirono mentalmente per le condizioni della ragazza.

"Non esiste un antidoto?" stava dicendo la regina piangendo.

"Io e il dottor Micheal ci stiamo lavorando ma è tremendamente rischioso." Ammise Cirilla al quale il re rispose con una frase che fece arrabbiare Cirilla.

"Non potete provarlo sui civili e se funziona lo proviamo su Meria?" Cirilla si sollevò con i pugni stretti e per la prima volta, alzò la voce contro sua altezza reale.

"Perché la vita degli altri non è altrettanto importante?" proprio non li capiva questi inglesi. Erano così egoisti alle volte.

"Non quanto sua altezza." Rispose la regina sostenendo lo sguardo offeso di Cirilla.

"Ogni vita conta allo stesso modo così come finiamo tutti sotto terra quando moriamo. Può cambiare il tipo di pietra che ci gettate sopra, ma il luogo di riposo è identico." Sentenziò. Era diventata profetica dopo aver disonorato dio nella sua dimora.

"Non potete certo paragonare una prescelta dall'altissimo in persona con la plebe?"

"tutto questo non sarebbe successo se voi aveste provveduto a quelle due persone come avevate promesso." Rispose velenosa verso il re che non se lo aspettava. "Il vostro egoismo, ha causato questo casino. Dovreste essere fra la vostra gente ad incoraggiarli, non a nascondervi qui nella sicurezza delle vostre mura di pietra."

"Be' niente di tutto questo sarebbe successo se non ti avessimo accolto in casa nostra." Rispose difensiva la regina al quale Cirilla spalancò gli occhi come s l'avessero colpita forte.

"Basta così." Henry le prese per le braccia e la accompagnò alla porta.

"Se la pensi così, ti bandisco dalle stanze di sua altezza. Va ad aiutare gli altri, troveremo un modo per salvare nostra figlia che ha fatto così tanto per te ma che non è degna del tuo aiuto."

[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU  - MatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora