"Al diavolo." Sentì Cirilla dire mentre fissava i fianchi contro quelli di Henry e aumentava il ritmo, accarezzando la punta di Henry con estrema precisione.
Henry la avvolse con un braccio per evitare che si allontanasse, Cirilla si mantenne con la mano libera. Una mano inanellata di Henry si impigliò nei capelli lunghi di Cirilla tirandoglieli, lei gemette prima di ricercare di nuovo la lingua di Henry.
Henry la tirò fuori dall'acqua, la mancanza di attrito lo stava mandando al manicomio. La portò vicino al camino e si sdraiò con Cirilla addosso che emise un suono simile ad un guaito mentre si abbassava con le punte dei capelli gocciolanti su di Henry. Lui le tolse la camicia e lasciò che la luce fioca del fuoco si riflettesse sul corpo di Cirilla intanto che lei si compiaceva come le pareva.
Henry si sollevò appena per baciarle un punto tra i seni. Cirilla lo avvolse tra le braccia e lo tenne lì mentre ansimava tra i capelli di Henry.
Lui la legò a sé sentendola tremare forte quando ebbe finito. Poi la girò, sdraiandola sul tappeto che riprendeva a respirare regolarmente e le rubò un bacio. Cirilla gli allontanò le mani e fece quello che aveva visto Henry fare poco prima, solo che era più delicata nelle carezze, più precisa. Henry si bloccò a guardarla intanto che lei lo compiaceva.
Era stramaledettamene brava.
Henry si ritrovò a chiamare il nome di tutte le divinità che conosceva quando Cirilla ebbe finito con lui.
Le crollò addosso con un tonfo,
adesso sì, pensò ridendo e maledicendosi allo stesso tempo, che era stato fottuto alla grande.
"Non è legale." Fece Henry sollevandosi su un gomito per guardare gli occhi sbarrati di Cirilla che non ci aveva capito proprio nulla. "quello che mi hai fatto, non è legale." Sentenziò.
Cirilla si coprì il viso con le mani che Henry allontanò e le ordinò di guardarlo.
"Dove diavolo hai imparato? È impossibile." Cirilla, tutta sudata che si stava sciogliendo al fuoco si morse le labbra e guardò verso il camino.
"Quello che dicono su di voi donne norvegesi deve essere vero, allora." La prese in giro Henry e Cirilla gli riservò uno sguardo inequivocabile che fece stupire Henry.
"Diciamo che ci è concesso di imparare la teoria ma non di metterla in pratica." Henry prese a ricercare la maglietta che aveva usato per coprirla.
"In che senso?" domandò quando cominciò a pulirla con la camicia bagnata.
"Nel senso che ci sono stata una volta in un bordello per il mio sedicesimo compleanno eh. Be'. Ho avuto l'opportunità di fare delle domande alla matrona che lo possedeva. Non ho mai praticato nulla di quello che ho appreso quel giorno, quello mi è stato vietato. Così come il vedere."
Henry era intrigato. Voleva sapere che altro aveva imparato Cirilla.
"Questa è stata... la prima volta che ci provavi?" le chiese e Cirilla annuì coprendosi la faccia per nascondersi. era rossa quanto il camino.
"Ho fatto male?" domandò guardando dalle dita che aveva aperto sul viso.
"Oh no. ho avuto donne esperte, sicuramente meno esperte di te." Scherzò Henry accarezzandole una guancia. Cirilla cercò di nascondersi. Henry le allontanò le mani e le baciò il naso in maniera così intima che Cirilla smise di respirare.
"Be' almeno se tutto va male, ho un futuro nelle case gialle." Henry si fece serio e la fulminò con gli occhi impedendole di ridere alla sua battuta.
"Tu non ci finirai lì, Cirilla. Te lo prometto." Cirilla gli offrì il mignolo e ridendo disse.
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[1]Måne - La Dea Luna [hs] - AU - Mature
أدب الهواةCOMPLETED - SEQUEL WITH DAILY UPDATES "C'era una volta, Måne la dea della luna, che giurò di far innamorare perdutamente di sé stessa, ogni essere vivente. L'unico a sfuggire al suo fascino era il freddo e distaccato dio Sol. Ma come il sole e la lu...