..Tana

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" I miei stasera vanno a cena dai nostri parenti. Se vuoi, potresti venire da me. " Era stata una settimana pressante, avevo disdetto ogni appuntamento sotto le coperte, solo un pompino veloce con una tizia come ringraziamento per il lavoro svolto oltre ai miei 500€ pattuiti. Sulla quarantina, figli e domestica tra le palle per cui me l'ha fatto dietro ad una porta di casa. Nemmeno una goccia a terra. " Va bene Elena alle 20 sarò sotto da te." Stavolta non mi andava di indossare i panni del bravo ragazzo: pantaloni in pelle, Balenciaga ai piedi, camicia Max Mara e una bottiglia di Cointreau. Parcheggiai la macchina davanti al suo palazzo, il portoncino d'ingresso Elena me l'aveva lasciato socchiuso , secondo piano , prima porta a destra finite le scale. Porta con vaso a terra e il tappetino Welcome  . Appena salito mi basto' sospingere la porta.... Toc.. toc.. "Ciao..."

Elena mi guardava stupita . " Posso entrare?" " Si, SI, certo... sei ... sei ..Stai molto bene vestito così."

" Mi sei mancata molto sai ? " Non la feci nemmeno rispondere e mi misi a baciarla fino a costringerla contro il muro vicino alla porta appena chiusa. (Vestitino lilla ... mmm... facile da sfilare, e brava la mia Elena. )

" Ti ho pensato molto anche io amore." mi rispose . ( No , cazzo , no odio quella parola, mi si ammoscia)

" Ho voglia di scoparti Elena." (Una doccia fredda forse ma non avevo scelta . )

" Io , pensavo di piacerti ". mi disse un po' delusa

" Infatti è così. Non serve progettare o pensare a cose troppi grandi, non credi?". Divento' seria e leggermente arrabbiata . "E' il caso che te ne vai." " È il caso che ti fai scopare come sai di meritare. Smetti di pensare con la testa degli altri. Doveri, doveri.... Devi avere la fica tremante dagli orgasmi , il caso ha voluto di farci incontrare e tu sei quello che voglio. Io voglio te , Elena, nessun'altra mi fa' questo effetto . Guardalo.." Il mio cazzo gonfio tirava le pieghe della pelle del tessuto e io feci in modo di muoverlo al suo interno... bum... bum...

" No, io sono una seria! " ( Che belle parole. Quante  massaie attempate ti hanno detto di preservare la tua patatina dagli assalti della voglia di un uomo? Crollerai sotto i miei colpi come voglio e quando voglio!) La presi li' contro il muro, alzandole il vestito e tirandole giù gli slip .

"No , no, non voglio!" ( Cazzo dici, hai voglia quanto me, non mi stai respingendo con forza, anzi , ti piace , ti eccita fare la parte . Hai bisogno di scopare. )Infilo la mano tra le sue cosce ed infilo facilmente due dita. "No..mm..." Mi bloccai di colpo a pochi centimetri dalla sua bocca .

" Ok, se non mi succhi le dita con la tua fica , ti lascio andare promesso e tu sai che le mantengo le promesse."  Inarcai le dita fino al tessuto rugoso... su e giù...." Mmm... cos'è? ... mmm... che fai? ....Massimo ... Massimo.."

"Ti piace? Continuo? Dimmelo . Dimmi Massimo continua ancora. Dimmelo o me ne vado , ora."" Dimmi Elena, vuoi che mi fermi? Dillo: Massimo fermati dillo!" . Continuavo , sentivo ogni anfratto di lei protendersi alle mie dita. " Dillo ! Vuoi che mi fermi? " Il suo corpo era un fremito, tremava come una foglia al vento della primavera.

" N... o ... non voglio .." " Brava, risposta esatta .." Continuai mentre aveva in mano il mio cazzo e me lo menava perdendo il ritmo. " Si Massimo, si... SI ... si ... sto' per ... Massimo..." " Di che sei la mia troietta dillo , di' quella parola , dilla..."

"Si.. io .. io sono... io ... aaaaah... aaa... AAAAAH la ... tua troietta". (Brava Elena  , ora ci siamo quasi , mancano i fatti piccola dolce fanciulla...) (..)

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