Pentole e coperchi rosa

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" Massimo, io non capisco più nulla... io .."

Il tempo di staccare la mia bocca da Elena e mi sentii chiamare dall'altra parte della strada.

" Massimooo!! Ciao!"  ( Cazzo Sandra!)

Elena si allontanò da me mentre la nuvola rosa mi venne incontro: " Massimo! Sono passata un'oretta fa' a casa tua ma.. guarda che coincidenza, che ci fai qui? "
" Ciao Sandra."
" Uu... non ti riconosco così serio, forse ho interrotto qualcosa? Piacere, Sandra. Sei un' amica di Massimo immagino. Tienilo stretto ha "articoli" interessanti il pittore, già provati?"
L'avrei fulminata seduta stante. Elena la guardava: minigonna inguinale rosa, stivali sopra il ginocchio color oro, scollatura a V fino all' ombelico , giacchino argento e due treccine rosa di capelli .
" Ora sono impegnato Sandra , casomai chiamami domani del pomeriggio."

"E' la tua ragazza?"

Quella cavolo di ragazzina infantile mi stava rovinando tutto.

" Sandra noi andiamo, dai , ci riaggiorniamo."

Mossa sbagliata. La puffetta sputò fuori l'ultima stillata fatale: " Volevo chiederti di continuare il mio ritratto, ho un completino da micetta nuovo nuovo... così continuiamo quel discorsetto interrotto." Non contenta mi strizzò l'occhio. Elena fece un paio di passi indietro.

"Massimo, io vado . Non è il caso. Mi ha fatto piacere salutarti per l' ultima volta. Vi auguro una buona serata .. immagino l'avrete."

"Elena, non andare !"

" Sandra cazzo, non presentarti proprio domani!!"

" Elenaaa!!"

Le corsi dietro mentre affrettava il passo . " Che ti prende, è solo una mezza vip sui social, non la badare ti prego, vieni a casa mia."

" Massimo non vengo da nessuna parte, io .. io .. sono solo una sciocca a credere che tu .. che tu .. possa .. io .. io non so' nulla di te, tu sei così... così... " Tentai di baciarla ma Elena mi respinse. " Non ti cercherò più, tranquillo." Una lacrima le rigo' il viso e io ero impotente: ero il suo veleno . La vidi allontanarsi . Mi sentivo morire . Avevo cercato di sfuggire alla noia e ora ero vivo e morto nello stesso istante .
Era andata come volevo andasse in fondo ma per quanto me lo ripetessi non ne ero convinto.
Feci una di quelle cazzate che ancora oggi me ne pento e invece di rincorrerla ancora , presi l'auto in direzione di Giulia , la mia escort di fiducia. Volevo ripulirmi con il vecchio Massimo o forse sporcarlo del tutto. Non lo so'. Una chiamata . " Giulia sei libera ora?"

" Tesoro, vieni, lo sai che per te ci sono sempre.."

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