La chimica dell'anale

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M . " Ciao Elena ."

E. " Ciao ."

M. " Mi hai pensato quindi . Mi fa' piacere ."

E. " Non ti ho più sentito, ne' una chiamata, ne' un vocale , non sapevo nemmeno se avresti risposto al mio messaggio."

M. " Sono li' con te. Ci sono sempre stato. "

E. " No, non ci sei. Mi hai lasciato sola come immaginavo. Che ti ho fatto per sparire così di botto?"

M." Giovedì. Ci vediamo al bar dove siamo stati la prima volta. Dimmi un orario e sarò li'."

(Non rispondeva. Aveva visualizzato. L'esperienza mi suggeriva che l'avrebbe fatto a breve ma ... eccolo finalmente..)

E. " Solo una volta. Una volta ancora e io perdo la testa più di ora. Ti ho pensato sempre e lo so' che magari non sono stata brava . Va' bene , Massimo. Ore 18.30. N.b. Non ho casa libera."

Bloccai la tastiera, mi sdraiai sul mio divano e il cervello iniziò a pensare e pensare. Era vero , mi era mancata era inutile negarlo. Avevo scopato e non l'ho mai chiamata ma Elena era stata nella mia testa mentre lo facevo con ognuna di loro. Non mi capacitavo di quanto fosse complicato non farle del male e resistere a non averla. Era un groviglio di emozioni  potente mai provato prima . Volevo vederla, volevo possederla in ogni modo.  volevo tutto di lei fino a smontarne la forza che aveva su ... su .. questa maledetta chimica che mi scatenava. Rivolevo il mio comando , la mia supremazia. E . E.   E non volevo farle del male. Mi scolai due bicchieri di vino bianco e me ne andai a letto. C'era ancora qualche giorno prima del nostro incontro.

La settimana andò avanti, non feci nulla di diverso tranne lavorare. I miei pensieri erano impossessati da lei . No, mi continuavo a ripetere quando la immaginavo stesa su quel bancone mentre la leccavo , no, mentre la vedevo appoggiata alla porta dei bagni mentre la scopavo. No. Non l'avrei toccata. Sarebbe rimasta solo un ricordo , un bel ricordo. L'avrei abbracciata e stretta forte a me e l'avrei lasciata continuare la sua vita con un bravo ragazzo, uno che se la sarebbe sposata, fedele a lei e avrebbero avuto tanti marmocchi attorno al letto la domenica mattina. Io non ero fatto per ste cose , nessun legame mai, libero e basta.

Giovedì arrivò e mi alzai dal letto con uno strano frizzicorio nello stomaco. Forse la pizza della sera. Entrai in doccia, rimasi sotto il getto caldo per togliermelo e mio uccello eretto mi guardava. Lo sentivo vivo, possente e pieno di adrenalina da scaricare . Girai il dosatore verso l'acqua fredda per alcuni minuti, poi ripresi l'accappatoio e ancora grondante mi diressi allo specchio. Li' vedevo il mio viso ancora abbronzato, il mio petto liscio, i muscoli giusti che tante mani di donna avevano toccato. Mi piace guardarmi ma mi rivestii. Infilai i boxer e ripresi a fare gli ultimi conti di fine mese da consegnare al commercialista.

Ore 18. Entro in auto vestito informale: un paio di jeans , delle scarpe da ginnastica , una t-shirt e il mio giubbotto. Nervoso? Venti minuti e vedrò lei.
Per l'ultima volta.

Appena entrato Elena era di spalle sul tavolino alto. Mi avvicinai e la baciai sul collo , spostandole i capelli. Profumava di buono , di sapone antico .
" Ciao Massimo."
Era così lucente nel suo sguardo e un po' triste assieme. Vestita con un abitino viola chiaro, scarpe con un po' di tacco e quella bocca senza ombra di rossetto che avrei baciato seduta stante , mi sedetti e le presi le mano. Ero pronto per un discorso serio , le avrei detto la verità, che non sono un tipo per lei è che era stato bello ma non volevo continuasse perché l'avrei fatta soffrire.
" Sai Massimo, ti ho pensato sempre. Non credevo che fare l'amore fosse così bello e io non ... ecco io volevo solo vederti per l'ultima volta."
Tranne per il " fare l'amore", erano le stesse parole che avrei pronunciato e la cosa mi turbo' un po'. Avevo una voglia assurda di baciarla. Non scoparla ma baciarla. Si, poi avrei voluto anche .. fare... scopare , ma ... baciarla era la cosa che più desideravo al mondo in quel momento.
Parlammo di cose qualunque, arrossiva, inchinava la testa di lato mentre quel suo caschetto scivolava mentre lei continuava ad arricciare. Notavo le fossette, il collo, quel seno .. le avrei tolto tutto proprio li' con la gente attorno e l'avrei fatta mia. Anzi , avrei tappato gli occhi a tutti perché non la vedessero. Pensavo cose assurde,era tutto assurdo. L' avevo scopata ,tutto qui in fondo ma il fondo era immenso e non riuscivo a scorgere la fine.
Ripresi il controllo e ..

"Vorrei un ultimo bacio e poi , poi sparisco dalla tua vita . Solo un bacio Massimo."
" Si. È meglio così ."
Pagai, uscimmo e mi diressi verso la mia auto tenendole la mano. Ancora il mio stomaco e quegli stupidi .. brividi e .
.non ce la feci più. La baciai addosso alla mia auto con tutto il suo corpo appoggiato al mio. Le toccavo il seno , i fianchi, era una fame quella che provavo e lei era così ricettiva . Le nostre lingue si muovevano nelle rispettive  bocche mescolando i caffè appena bevuti. La guidavo e lei si lasciava succhiare mentre respirava a piccoli morsi . Le sue braccia ancorate al mio collo e le mie al suo culo contro il freddo della lamiera dell' auto.
" Massimo... Massimo..."
" Elena, tu non vai da nessuna parte stasera, io ti voglio, voglio ogni parte di te, ti voglio mia . Sei potente come una droga, sei ... se.."

" mmm... Mass... "

Le alzai la gonna nonostante potessero vederci e le infilai le dita sotto le mutande ... mmm... bagnata... le riportai verso le nostre bocche e continuai a baciarla . Era ... era chimica... e quel suo culo che sentivo ora così pieno e morbido... era chimica , si' chimica dell'am... No, non poteva essere .... l'avevo sempre chiamata chimica anale..

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