Penultima goccia

759 12 0
                                    

Passai i 6 mesi successivi alla vecchia maniera e anche peggio. Non ne feci scappare una. Giulia era diventato il mio punto fermo e spesi quello che guadagnavo o quasi tra cene e dopocena. In una delle tante serate con lei sudato dopo la performance tra bende e sex toys se ne uscì' con una frase che mi colpii esattamente dove non facevo passare luce da mesi : " Perché non torni da lei?." Non le avevo mai parlato di Elena , non ne sapeva nulla . Mi fissava e continuò a far entrare luce nello squarcio che mi aveva aperto. " Non perderla se la sua assenza è riuscita a farti tutto questo. Noi siamo abituati a non provare sentimenti troppo forti , ma se lei è quella giusta... vattela a riprendere Massimo."
" Giulia cazzo, fatti i fatti tuoi!"
Mi rivestii e uscii  sbattendo la porta. Ero incazzato come non mai, che cavolo le era preso? Quella bocca a forza di far pompini buttava fuori cagate. Presi l'auto e inforcai la tangenziale  a velocità elevata. 90-100-130-160 . Il contachilometri si muoveva verso la parte rossa e anche oltre. Io non pensavo ad Elena , io non volevo Elena , non avevo bisogno di nessuna donna, nemmeno fossimo stati sposati era ... BUM!!!!

Il buio totale

Vidi i miei genitori di nuovo litigare , mia madre che sbattendo la porta se ne andava via di casa. Ero piccolo, 10 anni e lei se n'era andata via con il nuovo amante e questa volta per sempre , abbandonandomi come fossi solo un'appendice di mio padre. Nessuna carezza , più nessun bacio sulla fronte la notte.

Mi risvegliai in ospedale, una gamba ingessata e una flebo attaccata. Ero solo in stanza. Riuscivo a malapena a vedere il mio telefono mezzo scassato sul mobiletto al mio fianco. Un forte mal di testa... mi riaddormentai .

Dopo qualche settimana mi misero un ferro sul ginocchio , stampelle e una sessione di fisioterapie.

Dottoressa Franca Vanvitelli. Aprii la porta ..

Alta , sulla cinquantina , fisico ancora appetibile , mora, occhialini e battuta pronta.
"Sign. Giarlustri .. piede pesante eh! Vedrà, la rimetteremo in forma e magari si iscriverà ad un corso di ballo invece di sfogarsi sull' acceleratore la prossima volta." I suoi occhietti azzurri brillavano d' ironico sarcasmo mentre mi guardavano soddisfatti della visuale gradevole del sottoscritto . Mi ero fatto crescere la barba, molto più comoda da gestire il mattino. Felpa comoda blu' con la zip e pantaloni della tuta extra large: brutta fine cazzo pensavo.

Toc-toc-.." Entra pure .." Ero li' seduto di spalle quando la porta alle mie spalle si apri'.
" Prego Sign. Giarlustri, segua la collega in sala massaggi. Ah, mi raccomando Elena, appena finisce gli metta la benda elastica."

Un tuffo al cuore , una sciabolata allo sterno ,inspirai e mi girai .

Era la mia Elena. Proprio lei . Vestita in camice verde chiaro, con il caschetto inconfondibile castano ma molto più lungo. Calze tinta carne , tesserino con la foto e stavolta potevo leggerne pure il cognome: Elena Ricci. Pochi istanti in cui il tempo sembrava essersi fermato per entrambi.

" Elena..? Tutto bene le disse la dottoressa.
" Si , certamente. Prego Sign.Giarlustri, mi segua."

Mi alzai io e le mie stampelle e uscii con Elena dall' ufficio. Nessuno dei due proferì parola fino all ' arrivo nella stanza dei massaggi. Chiusi la porta dietro di me, lei si voltò verso di me e ...

" Mi spiace di quello che ti è successo. Non mi sarei mai aspettata di trovarti qui . Oggi non mi è possibile ma vedrò di farti seguire da una mia collega molto preparata . Riesci a distenderti sul lettino?

Fredda. Arrivavano sferzate di gelo in ogni sua parola. Ma nonostante tutto le brillavano gli occhi . Ero ancora sorpreso di vedermela li' in carne ed ossa . Diedi inconsciamente un'occhiata ai suoi anelli e uno di essi brillava più degli altri proprio nell'anulare.

Play with me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora