Il rivale

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" Hai aggiunto nuovi anelli vedo, fatto pace con l'ex fidanzato?"

"Si sdraii Sign. Giarlustri."

" Avrei bisogno di una mano per togliermi i pantaloni dottoressa Ricci."

L'atteggiamento era spazientito di qualcuno costretto a stare nei ranghi e io avevo lo stesso problema con il mio "amico" la' sotto eccitato a morte nel rivederla. Se si fosse gonfiato come aveva tutta l' intenzione di fare , l'avrei fatta scappare. Per cui ci misi tutto il mio impegno e dovetti mettercene tanto mentre Elena inginocchiata cercava di non guardarmi toccando il mio elastico in vita per far scivolare il tessuto verso i piedi. Attimi perfetti immaginati mille volte e ora reali . Sentivo l'adrenalina scorrermi nelle vene come una diga al limite , quel frizzicorio allo stomaco che solo con lei avevo provato si era tramutato in uno stormo di farfalle. Vedevo la scollatura del suo camice e i capelli scendere e scendere finché togliendomi le scarpe dai piedi fui libero. Quando lei si rialzò' da me , viso a viso vidi quello che più al mondo mi aveva fatto risvegliare dal torpore : il suo rossore magnifico e i suoi occhi vivi e lucidi.

" Si.. si distenda ora prego."

Ero stato bravo . Solo un accenno di erezione nei miei slip. Avrei potuto spogliarmi benissimo da solo, magari con un po' più di tempo a disposizione ma nulla poteva competere con questa situazione con lei.
Esegui gli ordini.

" Si. Sono fidanzata."

Se era una mano per non farmi eccitare c'era riuscita.

" Mm... da molto?"

" E' un bravo ragazzo." Ora ti metterò un unguento , pizzicherà un po', dimmi se senti fastidio."

Le sue mani iniziarono dalle caviglie con massaggi circolatori , fortunatamente ero abbastanza in alto con la testa per vederla in ogni suo movimento. Dio come le sarei saltato addosso , potrei aver urlato al miracolo, me ne sarei fottuto dei chiodi e del ginocchio e ci avrei fatto all' amore , si, all' amore. ..

" Elena, sei felice ?"

Massaggiava e non rispondeva .

" Elena , ti prego , sei felice con lui rispondimi ? . Se sei felice non ti darò più fastidi promesso... sei la ragazza a cui più al mondo tengo ti giuro . Io.. mi dispiace per tutto , di essere sparito ma... rispondimi solo a questo , ti prego."

[[Ho pensato a te ogni giorno, ogni ora. Ma tu non c'eri. Non so' niente di te , niente e ora ti vorrei abbracciare e stringere che non sai nemmeno quanto lo desideri da appena ti ho rivisto. No, non sono felice, non sei tu ! Lui non è te! E te li vorrei gridare e poter dire, ma .. mi hai fatto soffrire così tanto che io.. io .. non so' se riuscirei a fidarmi ancora una volta. Io non voglio fidarmi!!.]]

" Si . Sono felice."

No. Non era vero, doveva essere un incubo, mi sarei svegliato e mi sarebbe saltata al collo come un tempo. Quei suoi occhi , quel suo sguardo diceva altro , lo sentivo , si', non potevo sbagliarmi!!

[[Dio quanto sei bello Massimo... mio Dio, dammi la forza...]]

Le mani di Elena  percorrevano dalle caviglie al mio ginocchio con maestria. Non sapevo un gran che' di lei ma già la immaginavo al mattino quando preparandomi la colazione mi baciava ancora col nostro profumo di sesso appena fatto addosso. Lei non mi aveva mai stancato, si, erano stati giorni brevi ma intensi i nostri, eppure mi era rimasta dentro come nessuna mai. Pensavo , sentivo le sue mani e la vedevo , Cristo , la vedevo! Fidanzata. Che aveva lui più di me? Si, certo magari come tutte le donne cercava stabilita' , un fidanzato da mostrare alla famiglia , io avevo peccato di presunzione pensando che il cazzo fosse quanto cercasse. Ma ora, ora era diverso , ero diverso io. E poi si, ero stato sincero: se mi fossi accorto con i miei occhi che non mi avesse mentito , l' avrei lasciata vivere felice, ma ora , con quei suoi occhi che conoscevo bene e quel rossore.. no, non me la raccontava giusta.

" Ahi! ... mi fa' male..."

" Dove? !.

".. il cuore. Mi fa' male al cuore averti qui vicino e non poterti abbracciare."

"Smettila Massimo, è finita. Abbiamo detto che il passato è passato Massimo. "

"Già. Sei felice... ma a proposito, la dottoressa Vanvitelli , mica male.."

Mi arrivarono dritte le sue unghie di striscio..

"Scusami, son scivolata... si, vai pure tranquillo, è una tosta ma son fatti vostri , se ti interessa .. magari hai qualche seduta gratuita conoscendoti meglio!"

(Mmm... gelosa la mia Elena! Brava )

" Sciocchina, stavo scherzando , lo vedi che ho solo occhi per te."

Elena divento' rigida e rossa in viso: " Così non va' proprio, ti chiamo una collega, sbrigatela con lei se proprio non ce la fai a non pensare sempre alle stesse cose!"

Lo fece proprio, si girò senza darmi il tempo di aggiungere niente e si chiuse la porta dietro con una botta secca. Due minuti dopo entro' la sua collega bionda, una certa Gina , non malaccio ma non me ne importava davvero niente questa volta . Fini' di farmi il massaggio e mi rivesti' dopo un check-up al pacco di sottocchio. Stavo attorniato da dottoresse e infermiere pronte a ispezioni più approfondite ma niente da fare, non vedevo l'ora di uscire e vedere dove era andata Elena .

Chiesi in reception ma niente, sembrava avesse un cambio turno ma mi indicarono la sua auto dalle vetrate e finalmente ..eccola. Il tempo di avvicinarmi alle porte automatiche per andarle incontro e vidi una scena che il cuore me lo fece cadere: c'era lui "l'altro". Era venuto a prenderla o a trovarla, fatto sta' che stava li' e la stava baciando. Un bacio a stampo di quelli che si danno alle cugine. Il nervoso mi saliva, magro, alto , moro e insignificante. Insignificante perché Elena me la sarei ripresa eccome , con le unghie e con i denti.

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