L'anello

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Me ne tornai a casa un po' moscio, vedere quel tipo vicino alla Mia Tipa mi aveva fatto girare le palle. Fosse stato meglio mi dicevo, avrei capito: che ne so' un Bred Pitt, un Roberto Bolle ( che sarei stato più sicuro ancora) e invece no'; uno stronzetto qualsiasi , uno che neanche la bacia con trasporto . Eh no, girai le scarpe e mi diressi dalla dottoressa Vanvitelli.
Toc-toc...
" Si, entrate pure. Oh , Giarlustri , ancora qui? Qualcosa non va'?"
" No , no, tutto apposto . Mi chiedevo solo : vede io non ho sempre la possibilità di venire direttamente qui e mi chiedevo se non fosse un problema far venire un operatore direttamente a casa mia. Sa' sarebbe una gran cosa per me, sono disposto a cooperare in quel che posso a farvi conoscere come centro anche tramite la mia attività. Conosco molte persone anche nell'ambito dello sport agonistico che sarebbe felici di avere già i risultati che vedo io dopo un semplice massaggio. Per esempio, la Sign. Ricci.. ecco .."

La dottoressa per nulla di prima piuma aveva capito perfettamente la proposta, l'avevo già inquadrata per bene e infatti...

" Davvero brava vero? È una delle nostre professioniste migliori. Ma certamente. La cosa è molto interessante per entrambi direi. Mi chiedevo: domani sera lei è libero per una cena ..?"

Ricatto bello e buono o meglio, qualcosa bisogna sempre oliare per far funzionare un ingranaggio e il mio tentativo di scasso a quanto pare aveva bisogno di un dazio: una oleata alla dottoressa. Ci avrei pensato a come combinare la cosa senza finirci a letto anche se al momento non mi sovveniva niente ma accettai . La sfida aveva inizio.
L'indomani mattina tutta infuriata Elena mi chiamò.

" Ma cosa ti salta in mente?! Non puoi entrare nella mia vita e sconvolgerla di nuovo! Mi stanno quasi obbligando a venire da te , parlano di onore del reparto, ma che cavolo ti sta' saltando in mente??"

" Sign. Ricci , lei non capisce, io sono rinato con il suo massaggio. Io devo riprendere a lavorare, ponteggi, soppalchi . È solo lavoro , non ho mosso un dito e vorrei solo ritornare a muovere le gambe."

Elena mi buttò giù il telefono ma di li' a poco mi arrivò l'e-mail della dottoressa Vanvitelli che confermava il massaggio alle 14 con Elena a casa mia e io ...un attimo dopo telefonai a Giulia di procurarmi un suo amico spogliarellista per la Vanvitelli . Tutto filava: il dazio sarebbe stato comunque pagato e pure profumatamente . Per 4 giorni di fila non si sarebbe potuta lamentare.

L'orologio lentissimo finalmente scoccò le 13.55...Driiin...era Elena.

[[ Eccomi a casa sua . Non capisco come cavolo abbiano fatto tutti a incastrarmi in un assurdità simile! Io non lo voglio vedere, non lo voglio toccare!!!]]

Valigetta, cappottino bianco , rossore in viso, si' è Lei . Li' rigida sull'uscio di casa Elena mostrava in bella vista quello stupido anello tenendosi stretta la borsa a tracolla.
" Prego Elena , entra."

[[ Ma che cavolo di lavoro fai? Quadri, pennelli... cavolo sei un pittore!"]]

" Dimmi dove posso posare le mie cose e iniziare il massaggio. "

Fredda come un iceberg e calda come il cioccolato. "Vieni, seguimi, scusami per il disordine ma stavo finendo un ritratto."

" Sei un artista? Bene. Ci voleva una gamba rotta per conoscere un po' più di te."

[[ Cazzo, cazzo, zitta dovevo stare, ora inizierà a parlare e poi... e poi non ci capirò più niente. È così sexy e... dolorante e .. coccoloso mentre se ne sta' a camminare con le stampelle... Elena, non pensare, non pensare!...]]

Mi segui' fino alla camera da letto , appoggiai le stampelle al muro e lei tolse il cappotto ripiegandolo sulla sedia. Appoggio' la valigetta e io mi distesi sul letto a pancia sopra.

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