10 [Arabella]

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Il giro in centro a Palermo, devo ammetterlo, mi è piaciuto un sacco. Siamo state in molti negozi, ho comprato dei bellissimi souvenir e ho assaggiato la famosissima arancina. Una delizia, anche se domani dovrò correre il triplo in più, rispetto al solito.

- Grazie per averci invitate, Anna. Parlo anche a nome di Paige, so che ha fatto piacere anche a lei. -

Indovinate dov'è? Sì, esatto.

- Grazie a voi, per aver accettato. - Anna si sistema una ciocca bionda dietro l'orecchio. - E grazie anche per i consigli che mi hai dato. -

Mi ha chiesto di aiutarla a scegliere dei vestiti e le ho dato dei consigli su come essere sensuale, senza però cadere nella volgarità. - Ora hai il mio numero, puoi chiedere consigli ogni volta che ne avrai bisogno. -

- Grazie. -

Per essere una De Luca, è davvero timida e riservata. È sempre rimasta composta, chiedeva "per favore" per qualsiasi cosa, sorrideva alle persone. Azzardo a pensare che sia quasi assurdo, per un membro della mafia, ma mi rendo anche conto che è un semplice essere umano. Ha un cognome importante, come me, ma non lo usa come arma. E la ammiro, per questo.

- Beh, ora vado. Sarai stanca, anche per il jet lag. - Anna apre la porta. - Ci vediamo domani, a colazione. -

- Certo. Buonanotte, Anna. -

- Buonanotte, Arabella. -

Aspetto che salga di sopra, prima di sgattaiolare di nuovo fuori. James mi sta aspettando nel roseto e non voglio fare tardi. Mi assicuro che non ci sia nessuno, in giro e mi intrufolo nel labirinto di siepe. Quando raggiungo il roseto, sento odore di cera. Come se ci fossero delle candele accese, da qualche parte...e ci sono per davvero! Oltre a una coperta stesa sull'erba, una bottiglia di vino rosso e due calici.

- Arabella. -

Mi volto verso la voce e sorrido. - James. -

- Non ci sono i cioccolatini, ma rose a volontà. Il vino è il migliore della cantina e l'atmosfera è perfetta. - si avvicina lentamente, ma sicuro di sé. È come un elegante felino, pronto a saltare sulla sua preda. Mi ricorda una tigre. Un animale sì pericoloso, ma anche incredibilmente maestoso e potente. Le sue braccia si stringono attorno alla mia vita, attirandomi a sé. Non indossa un completo, ma dei semplici pantaloni scuri e un maglione bianco, con un soprabito nero. Ed è perfetto anche così.

- Vuoi ancora ascoltare la ragione, Arabella? - sussurra. - Non sentiresti la mia mancanza, se rinunciassi a provare emozioni? -

Mi sfugge una risata. - C'è una cosa che non sai di me, James. - mi siedo sulla coperta e tolgo le scarpe, per stare comoda. - Una cosa importante, di cui solo la mia famiglia e Paige sanno. -

- Non sei costretta a parlarmene. - si siede accanto a me. - Hai freddo? -

- Un po', ma sto bene. -

Si toglie il soprabito e me lo sistema sulle spalle. - Così va meglio. -

- Grazie. -

- Aspetta, si parla meglio con un un buon vino rosso tra le mani. - riempie i calici di Nero D'Avola e me ne passa uno. Non so se stia cercando di mettere me a mio agio, o sé stesso. Forse, la seconda.

Brindiamo e bevo un lungo sorso, per darmi coraggio. È buono. Uno dei vini migliori che abbia mai assaggiato.

- Non devi raccontarmi nulla. - James si avvicina appena e mi accarezza la guancia. - Ho capito che non è una cosa piacevole, per te. -

- Non lo è, ma parlarne mi ha salvato la vita. - faccio un respiro profondo. - Quando andavo al liceo, sono stata vittima di bullismo. Nonostante la notorietà della mia famiglia, non ho frequentato scuole private, prima del college. Volevo essere una ragazzina normale, come tutti gli altri. Ma, proprio per il mio cognome, un gruppo di ragazzi mi aveva preso di mira. Ogni giorno, in mensa, mi costringevano a sedermi da sola, con solo il vassoio vuoto d'avanti, perché ero...sovrappeso. Mi prendevano in giro, durante l'ora di ginnastica. Mi chiamavano "Ara-burrito". Mi tagliavano in continuazione la gonna dell'uniforme, per mostrare le mie cosce in carne. -

DE LUCA's Affair ( #Wattys2022 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora