C'era ancora buio, il sole non era ancora sorto, le isole solitarie erano insolitamente silenziose e calme, la città dormiva ancora, l'atmosfera era così calma e tranquilla che vista da lontano le isole solitarie sembravano una città fantasma, il rumore fu interrotto da due figure sfreccianti nell'aria che atterrano velocemente sulla spiaggia con una grazia quasi surreale, "eccoci qui!" esclamò Rif informando i loro passeggeri che erano arrivati a destinazione, "ci abbiamo messo un giorno più qualche ora di oggi, è un record!" esclamò soddisfatto Fir, "sono felice per voi" disse Nick mentre scendeva da Fir cercando di non cadere, "state bene?" chiese Fir un po' preoccupato vedendo com'erano messi i due figli di Adamo, i due faticavano a stare in piedi e cercavano in tutti i modi di non vomitare, "si, dobbiamo solo... Solo riprenderci un po' e far riprendere anche i nostri stomaci" rispose Nick, "non siamo abituati a volare così velocemente" rispose Edmund cercando anche lui di riprendersi, "forse è meglio che vi sdraiate e che beviate un po' d'acqua" disse Rif, "ottima idea!" disse Nick stendendosi mentre Edmund prendeva dalla sacca la borraccia con Scott che si teneva ancora fortemente aggrappato alla sua camicia, i tre si ripresero molto lentamente, alle prime luci dell'alba facevano ancora fatica ad alzarsi in piedi, si ripresero solo quando il sole splendeva in alto nel cielo.
"Che silenzio, dalla città non si sente un suono" commentò ad un certo punto Scott, "forse stanno ancora dormendo" pensò Fir, "non se si tratta di una città mercato, dovrebbe già essere sveglia da diverse ore..." affermò Nick guardando la città, lentamente vecchi ricordi gli tornarono alla mente, "provo a vedere se lungo la spiaggia c'è qualcuno, magari ci dicono cosa succede" disse Edmund, "vengo con te" disse Nick, "sicuro?" chiese Edmund, "si, se sta succedendo qualcosa devo saperlo" rispose con decisione, Edmund annuì e i due si incamminarono, "c'è troppo silenzio... Dalla città non si sente alcun suono o grida dei mercanti e non abbiamo ancora incontrato alcun pescatore... Ci deve essere qualcosa che non va" disse Nick non appena furono distanti da dove erano atterrati, "aspetta c'è qualcuno lì!" intervenne Edmund vedendo una persona a pochi metri da loro.L'uomo camminava stancamente, era stanco morto, non aveva chiuso occhio per tutta la notte, senza che se ne accorse la cesta colpì un masso e subito scoppiò un pianto disperato, "maledizione stai zitto! Hai pianto per tutta la notte maledetto! Che cos'è che vuoi!?" ringhiò l'uomo, ma il pianto non finì e crebbe ancor di più,
"ora basta! finisco il lavoro!" disse appoggiando la cesta e tirando fuori un pugnale, "tranquillo non ci vorrà molto, non sentirai niente" disse,
"mi scusi... Ehi!" lo chiamò Edmund da lontano cercando di attirare la sua attenzione, "ma che sta facendo?" chiese Nick, Edmund si avvicinò per cercare di capire cosa stesse facendo e più si avvicinava, più sentiva un pianto disperato, sembrava essere quello di un bambino.
"Scusi ha bisogno di aiuto?" chiese non appena fu vicino all'uomo e fu lì che vide una cosa che lo fece inorridire, l'uomo stava per pugnalare un bambino di pochi mesi,
"ma che diavolo state facendo?!", l'uomo si girò verso di lui e prima che potesse fare qualcosa Edmund lo spinse via, "ci mancava solo questa! Senti ragazzo non voglio farti del male, quindi perché non ti levi dai piedi?! Fatti un bel giro per la spiaggia! E fammi fare il mio lavoro!" disse l'uomo puntandogli contro il pugnale, "non ci penso neanche! Non ti lascerò fargli del male" disse Edmund, "va bene! Vuoi fare l'eroe?! Allora ti accontento!" ringhiò l'uomo buttandosi su di lui, Edmund schivò i suoi colpi alla perfezione, l'unica cosa che l'uomo riuscì a fare fu graffiargli la guancia, l'uomo ad un certo punto si buttò su di lui e caddero per terra, si arrotolarono nella sabbia, l'aggressore cercava in tutti i modi di sopraffarlo ma non appena fu sopra di lui Edmund gli diede una forte capocciata da fargli cadere il pugnale a terra e toccargli la fronte con dolore, "maledetto bastardo!" ringhiò l'uomo mettendogli le mani al collo per soffocarlo, ma prima che potesse stringere la presa, Nick arrivò e lo spinse via da lui, "stai bene?" chiese preoccupato, "si, tranquillo" rispose Edmund, Nick si girò per affrontare l'aggressore ma l'uomo era scappato.
"Perché ti ha attaccato?" chiese Nick andando da Edmund e aiutandolo ad alzarsi, "voleva ucciderlo" rispose Edmund andando verso la cesta, "ucciderlo?" chiese Nick confuso, "si" rispose Edmund prendendo in braccio il bambino che continuava a piangere, "o mio dio" disse Nick inorridito, "shhh... Tranquillo, tranquillo piccolo è tutto posto, è tutto finito" lo cullò dolcemente Edmund, il piccolo smise di piangere e lentamente si calmò, "bravo così" disse Edmund continuandolo a cullare.
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Voglio solo essere libero e felice
FanfictionSono passati quattro anni da quando Edmund, Eustace e Lucy se ne sono andati da Narnia, le cose vanno bene, il regno vive in pace e in armonia, cosa che non si può dire per il suo re, Caspian dopo aver avuto una forte e dolorosa delusione si ritrova...