Tra la vita e la morte (parte 3)

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Ramandu spinse con forza Caspian nelle sue stanze, "ma che diavolo pensavi di fare?" chiese con rabbia, "cercavo di ottenere delle risposte" rispose Caspian, "e come?! Uccidendolo?!" chiese Ramandu, "e anche se fosse?! Se lo sarebbe meritato!" ringhiò in risposta Caspian, "ok... so che sei sconvolto per quello che sta succedendo e che quello che Sol e il guaritore hanno detto è stato un colpo di grazia, ma non è così che si risolvono le cose" lo rimproveró Ramandu, "e come si risolverebbero?! Sentiamo! Non c'è niente che si possa fare per risolvere tutto questo!" sbraitò Caspian, "Caspian..." cercò di calmarlo Ramandu, "e lui ci godeva, ci godeva come non mai, avreste dovuto vedere come sorrideva e rideva compiaciuto! Si è divertito a cercare di capire che cosa lo stesse uccidendo! Ha persino osato dire che Edmund... che Edmund sta morendo perchè è quello che vuole, ha osato dire che è lui stesso che si sta uccidendo" continuò Caspian con le lacrime agli occhi mentre il suo tono da arrabbiato diventava disperato, "ma lui non lo farebbe mai! Non farebbe mai una cosa del genere... mai e poi mai... non lo farebbe mai" ripetette con disperazione, Ramandu lo guardò addolorato, gli si spezzava il cuore nel vederlo così.
"Tutto questo non ha senso! Non ha per niente senso! Prima il veleno, poi il coma, quel suo attacco di convulsioni, quell'incantesimo che non c'entra niente con il suo peggioramento ma che c'entra con il coma, ma che annullato non risolve niente! Non a senso, non a per niente senso tutto questo... Non c'è niente che ci dica che cos'abbia, non c'è niente che spieghi i suoi sintomi, non c'è una cura e non c'è tempo e ora lui... lui sta... sta morendo... sta morendo" disse Caspian con le lacrime che iniziarono a rigargli il volto, Ramandu lo continuava a guardare con dolore, non sapeva cosa dire o cosa fare, "sembra tutto uno scherzo, una presa in giro, prima stava bene e poi no, prima la sua entrata in coma aveva senso e ora no, sembrava che dovesse riprendersi e ora... Non a senso, non a per niente senso tutto questo, non c'è alcuna ragione" continuò Caspian mettendosi una mano tra i capelli, "le cose accadono per una ragione" si fece sfuggire Ramandu e questo fece scattare l'ira del Marittimo, "e questo che cos'è?! Un'altra delle citazioni o frasi fatte che sembrano sagge di Aslan? Come: "le cose non accadono mai due volte allo stesso modo" ?" chiese acidamente e sarcasticamente, "no, io non volevo dire..." cercò di giustificarsi, "no avanti continuate pure e ditemi la ragione per cui tutto questo sta accadendo! Avanti su! Ditemi la ragione per cui la donna con cui avevo intenzione di passare tutto il resto della mia vita e di creare una famiglia, mi abbia lasciato e abbia abbandonato il suo stesso figlio per una sua vecchia fiamma, rivelandomi che non mi aveva mai amato e che mi stava solo usando per dimenticare il suo grande amore! Ditemi la ragione per cui un pazzo psicopatico, per farmi accettare la mano di sua nipote, mi abbia perseguitato fino allo sfinimento, abbia rapito e cercato di uccidere mio figlio e cercato di uccidere me e Edmund! Ditemi la ragione per cui Edmund sta morendo! Avanti ditemelo! Ditemi quale grande disegno ha pianificato il grande Aslan! Perché è questo quello che volevate dire, giusto? Che Aslan ha un piano per ogni cosa e persona, che c'è una ragione per tutto! Allora ditemi... ditemi quale cazzo è la ragione per cui tutto questo sta capitando, qua l'è la ragione per farmi incontrare vostra figlia? Per farmi credere che possa avere una vita felice con lei e di creare una famiglia, per poi abbandonarmi per un altro, facendomi finire nella più totale disperazione e sofferenza... Qua l'è la ragione per cui ha fatto tornare i Pevensie qui, rovinando così il matrimonio e la relazione di Susan, cos'è voleva far tornare sir Nicholas a casa e complicargli la vita che era finalmente riuscito a mettere a posto?! Ora capisco perché Susan lo odia, Aslan non è altro che un manipolatore, uno che si diverte a giocare con la vita, i sentimenti e la sofferenza delle persone" ringhiò con rabbia Caspian, "non dire così!" disse immediatamente Ramandu, "e cosa dovrei dire?! Che razza di essere si comporterebbe così?" urlò Caspian, "Caspian..." cercò di dire Ramandu, "che razza di essere mi farebbe cadere nella disperazione e nel buio più totale per poi mandarmi Edmund?! La persona che... la persona che mi ha fatto uscire da quel tunnel buio e oscuro, pieno di dolore, di tristezza e sofferenza in cui ero entrato... che mi ha fatto di nuovo ridere e sorridere... che mi ha fatto di nuovo sperare e che... e che mi ha fatto di nuovo battere il cuore..." mentre parlava la rabbia era scomparsa e al suo posto erano rimasti il dolore e la disperazione e le lacrime, che per via dello scatto di ira si erano fermate, avevano ricominciato a rigargli il volto, Ramandu lo guardò del tutto addolorato, Caspian cadde sul piccolo divano che era lì vicino e iniziò a perdersi nel suo dolore mentre rimuginava sulla sua vita e su tutto quello che gli era successo.
"Forse me lo merito... forse mi merito tutto questo... mi merito di perdere ogni persona che amo: mia madre, mio padre, la mia infermiera, Lilliandil, anche se diversamente, e... e Edmund... Forse non merito di amare e di essere amato" disse Caspian, "no!" esclamò Ramandu avvicinandosi e inginocchiandosi davanti a lui, "non devi neanche pensare una cosa simile, chiunque merita di essere amato e tu non fai eccezione... Caspian tu sei una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto, sei buono, gentile, affidabile, genuino e trasparente, sei una persona meravigliosa che ne ha passate tante, a cui sono successe cose orribili e dolorose, ma questo non significa che non meriti di amare o di essere amato... Quello che ho detto prima, l'ho detto perché penso che le cose accadono perché c'è una ragione ben precisa, ma avvolte accadano solo perché devono accadere e basta, senza alcun motivo... La vita ci impone diversi ostacoli, diversi dolori e sofferenze per poter renderci pronti a quello che ci potrebbe accadere in futuro, per poterci rendere le persone che siamo e che dovremmo essere, so che stai soffrendo molto e che questo molto probabilmente non ti consolerà, ma è così, la vita è così! Aslan forse è così" disse Ramandu, Caspian lo guardò con gli occhi rossi, "in passato hai sofferto molto, hai perso le persone che amavi e il dolore si è accumulato di più nel tempo con ogni perdita che si aggiungeva, ma quelle persone ragazzo mio non le hai perse, loro vivono in te, vivono nei tuoi ricordi, vivono proprio qui" continuó Ramandu toccandogli il cuore, "loro vivranno sempre in te e quando arriverà la tua ora e andrai nel paese di Aslan, loro saranno lì ad aspettarti a braccia aperte, proprio come farà Edmund" gli sorrise teneramente Ramandu, Caspian ricambiò il sorriso e poi guardò in basso mentre continuava a piangere silenziosamente, "lì avrai un'altra possibilità di stare con loro, lì potrai vivere con loro per tutta l'eternità e recuperare il tempo perduto, è questo il bello della vita: che alla fine ti puoi ricongiungere con i propri cari e con le persone che ami" finì Ramandu, Caspian non disse niente, era devastato dal dolore ma le parole di suo suocero l'avevano consolato e colpito profondamente, rimasero in silenzio per un po' fino a quando Ramandu non lo ruppe "credo che sia arrivato il momento", Caspian annuì mentre si mordeva le labbra per trattenere i singhiozzi, "oh ragazzo mio" disse Ramandu abbracciandolo, Caspian ricambiò l'abbraccio e scoppió fortemente a piangere dal dolore.

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