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GIULIA

Si dice che la notte porti consiglio, credo che in verità ti faccia fare solo cazzate su cazzate.

Ed io stavo per farne una bella grossa, recandomi alle tre del mattino fuori dalla casetta dove avevo intravisto Christian, il quale mi evitava da ben due fottuti giorni.

Lui era arrabbiato?
Io ero al dir poco furiosa.

Si era permesso di ridicolizzarmi davanti a tutta la casetta telecamere comprese, che ovviamente avevano ripreso tutte le scene, e inoltre a causa di tutto il nervosismo e l'ansia del serale che mi pressava, avevo litigato perfino con le mie compagne di stanza.

Solo Luca sembrava sopportare e intuire lo stato d'animo in cui mi trovavo, rimanendomi accanto anche dopo molti insulti da parte mia.

Odiavo come lui avesse tutto questo potere su di me, come potesse essersi cosí incarnato nei miei pensieri da mandarli fuori rotta.

Eppure, mentre uscivo senza un'apparente motivo ricoperta da strati di coperte, non potevo non pensare che non fosse una visione celestiale vedere Chri con i capelli spettinati fumare guardando le stelle.

Si accorse del rumore ed istintivamente si girò verso di me; incontrando le sue iridi tutta la furia, l'adrenalina e il coraggio che avevo nel corpo si dissiparono, prima ancora di scandir parola.

Quello che riuscii semplicemente a fare fu nascondere il mio viso fino al naso con il pleid che avevo rubato a Cosmary e sedermi sulla panca, girandomi nella direzione opposta alla sua.

<<Da quand'è che fumi?>> chiesi con un filo di voce.

<<faccio tiri ogni tanto>> rispose vago, sedendosi anche lui sulla panca ma non girandosi mai verso di me, che l'osservavo con la coda dell'occhio.

<<questo sarebbe un buon momento per chiedermi scusa>> mormorai, d'altronde era a causa sua che quel litigio s'era creato.

<<non è un mio problema se prendi le cose troppo seriamente>> sbuffò scocciato, alzandosi come a voler tornare dentro.

No.
Non gliel'avrei permesso.

<<dici a me di scappare dai problemi, ma il primo a farlo sei tu>>

Sembrava che le mie parole lo stessero facendo innervosire ancora di più, ma continuai imperrettita il mio discorso.

<<e non rifilarmi la storia del "perchè io sono uguale a te" alla quale ormai non credo più>>

Con uno scatto fulmineo mi ritrovai con la schiena al muro e con le braccia bloccate sulla testa, il suo viso era cosí vicino al mio da mandarmi completamente fuori di testa.

<<che cazzo vuoi da me, Giulia?>> ringhiò, mi sembrava quasi un lupo che stesse per divorare la sua prossima preda.

<<voglio sapere perchè ti comporti cosí da stronzo Christian>> gracchai, cercando di non balbettare a causa dell'imbarazzo che si stava facendo spazio sul mio viso.

Come si era avvicinato si allontanò fulmineo, creando un vuoto alla sommità del mio petto.

Rientrò in casetta lasciandomi lí confusa e con ancora più dubbi, perchè mai si comportava in quel modo?
Perchè evitava le mie domande?

Decisi di andare ormai a dormire, era tardissimo e il giorno dopo, avremmo avuto la registrazione della puntata, dove avrei anche esposto quelle tre famose coreografie, che mi portavo ormai dietro da settimane e settimane e che semplicemente volevo concludere, sentendomi ormai pronta.

cwtch|| Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora