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10/12/2021 venerdì

Ero solo da due giorni in casetta e già mi sembrava d'esplodere.
Non mi immaginavo che la convivenza fosse così difficile.

Sono sempre stata una persona che aveva bisogno dei suoi spazi, che senza quelli impazziva letteralmente.
Nella casetta non potevi leggere, nè scrivere, nè fare qualsiasi altra cosa senza essere interrotto ogni due minuti o senza sentire quell'irritante vociferare per tutta la casa.

<<Giuliaa>> mi urlò Carola dalla cucina, dicendomi poi che era pronto il pranzo.

Mi recai nella stanza ancora in pigiama, con i capelli arruffati e con una voglia di vivere pari a zero.
Non che non fossi felice, solo mi sentivo angosciata per la scelta che avrei dovuto compiere e soprattutto, non riuscivo a chiudere occhio la notte.

<<ecco perchè gli uccelli cantavano e cinguettavano stamattina, sono usciti dal nido che hai in testa>>

Squadrai Luca dalla testa ai piedi e se uno sguardo avesse potuto uccidere, il cantante sarebbe diventato in modo immediato polvere e cenere.

Mi lasciò un leggero bacio sulla guancia per poi uscire mentre andava a lezione con Rudy, cosa che non passò inosservata al ballerino moro seduto ricurvo su uno sgabello.

<<allora hai deciso?>> mi domandò stesso lui avvicinandosi

<<possiamo parlare d'altro? O anche non parlare proprio, ho un terribile mal di testa>> cercai di deviare il discorso.

<<non puoi fuggire per sempre dalle tue scelte e dalle tue responsabilità Giulia>> disse guardandomi fisso negl'occhi.
Mi stava dando implicitamente della codarda? Della fifona? Dell'irresponsabile?

<<sei l'ultima persona per poterlo dire, non mi conosci da neanche una settimana e già pensi di sapere tutto sul mio conto? beh ti sbagli di grosso Christian, forse io a differenza tua non sono una persona impulsiva e penso tanto, forse anche troppo, per assicurarmi di scegliere l'opzione migliore.
Ti auguro un buon proseguimento della giornata>> quasi ringhiai mentre buttavo fuori tutte quelle parole.

La verità è che mi aveva ferito, ma ancora più di questo era che aveva perfettamente ragione, ma a causa del mio ego e orgoglio smisurato non avrei mai potuto ammetterlo.
Essere indecisa è una delle mie qualità più evidenti, ma sentirselo dire con così calma e superficialità non mi andava bene.

Tornai in camera senza aver toccato cibo e preparandomi per andare in sala.

*intanto in cucina*

<<fra sei un coglione>> lo rimproverò Mattia, quello che ormai era diventato il suo migliore amico.

<<le ho soltanto detto la verità>> disse il ragazzo con nonchalance, mentre mangiava tranquillo.

<<a volte la verità può far male e lo sai meglio di me>>

<<concordo con Mattia, Giulia è qui da pochissimi giorni, deve ancora abituarsi ai ritmi delle lezioni e della convivenza, ha bisogno dei suoi spazi; e di sicuro non sta a te giudicare come lei sia fatta>> sbottò poi Serena, compagna di stanza della ragazza e allieva di Todaro.

<<è andata in camera senza toccar cibo>> aggiunse poi Carola sospirando, mentre buttava nella pentola ciò che era stato lasciato intatto, una buonissima pasta prosciutto e panna.

<<il mio intento non era giudicarla o ancora peggio offenderla>> provò a giustificarsi il moro che però fu interrotto dal suo compagno di camera.

cwtch|| Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora