<<non m'importa di che cosa provi ora, devi imparare ad amarmi perchè stare con una persona come me è difficile>>
Fece scorrere la sua lingua sul mio collo e istintivamente inarcai la schiena.<<e che persona saresti?>>risposi, cercando di riprendere il controllo delle mie emozioni.
<<devi scoprirlo tu>>
Le sue mani mi accarezzavano delicatamente la vita, stringendola di tanto in tanto, mentre il mio basso ventre si riscaldava ad ogni contatto.
Tutte le cellule del mio corpo lo volevano sopra, sotto, dietro di me in tutti i modi possibili.
Mi diedi uno schiaffo mentale per aver pensato certe cose.<<se la sfida deve iniziare direi che dovresti staccarti, o già vuoi arrenderti e perdere?>> gli dissi, il suo tocco non mi dispiaceva anzi, ma non volevo che mi desse per scontata.
<<mhh>> mugunò, con il naso tra i miei capelli <<iniziamo questa mezzanotte>>
<<perchè non ora?>>
<<perchè ora ti voglio tutta per me e la mia voglia di spogliarti e fotterti su quel cazzo di lavandino sale ancora di più se penso che se ti facessi gridare cosí tanto, Luigi capirebbe che sei mia>> soffiò sulle mie labbra, leccando le sue contemporaneamente.
Sussultai a quell'affermazione e le mie guance si scaldarono più che poterono.
Un predatore selvaggio e la vittima innocente.
Oppure eravamo entrambi delle stupide pedine che agivano perchè l'attrazione fisica tra noi era troppo insopportabile da essere ignorata?<<sei geloso>> sorrisi, avvicinandomi al suo orecchio e tirandogli il lobo, per poi iniziare a lasciare dei baci sulla mascella.
<<di te da morire>>
Mi prese per la vita e con un gesto pratico e sicuro, mi appoggiò sulla lavatrice.
<<non mi hai ancora detto cosa vorresti se vincessi la sfida>>
<<voglio che lasci Alessandra>> ribattei decisa, stupendomi del tono freddo e sicuro che avevo utilizzato.
Fece un sorriso sornione e pigro, guardandomi negl'occhi, mentre intrufolava le sue mani sotto la mia felpa.
<<sei gelosa anche tu, ammettilo>>
<<voglio solo che le cose siano ben chiare da subito>>
Non potevo ammettere che mi facesse una fottuta paura tutta la situazione.
Era fidanzato, però era chiuso con me in un bagno e mi aveva esplicitamente detto di volermi scopare.Quindi per lui potevo essere anche solo una scopata, e se fosse stato cosí, il mio povero cuore non avrebbe retto.
Avrebbe potuto dire tutte cazzate.
Era un enigma vivente quel ragazzo.<<vai a farti la doccia che prendi freddo>> asserii, distogliendo l'attenzione della situazione quasi da film in cui ci trovavamo.
<<perchè appena la nomini cerchi sempre di respingermi?>> mi domandò stringendo i pugni.
<<perchè non so cosa provi. Non so se sono un gioco o qualcosa di serio, non so nulla di te ma tu mi conosci benissimo.
E tutta questa situazione è cosí frustrante che non riesco a regolare e a capire le mie emozioni, i miei sentimenti sbandano continuamente quando ci sei tu>>
Decisi di non trattenermi e lasciai uscire delle piccole e calde lacrime di disperazione mista a stress.CHRISTIAN
Vidi il suo volto macchiarsi di tristezza e non potei più trattenere la faccia da cazzone superficiale che non se ne fregava nulla di nessuno.L'avevo provocata, senza un'apparente motivo, fin dall'inizio, e ora lei stava ancora soffrendo a causa mia, da due mesi e passa.
Non era stato un periodo facile neanche per me.
L'uscita di Mattia mi aveva destabilizzato, i commenti della Celentano mi perseguitavano come demoni notturni e non mi sentivo più me stesso da tempo.Con Alessandra era stato tutto facile.
Era indubbiamente una bella ragazza, ma era imparagonabile a Giulia.
Lei era lei.
E non potevo trovarmi con un'altra nel bagno se io stavo con lei, fare quelle scommesse, stuzzicarci; il mio amichetto in basso non poteva alzarsi ogni volta che la vedevo in leggins.<<non piangere>> le sussurrai all'orecchio, mentre l'abbracciavo giocando con i suoi capelli.
<<faccio sempre casini, stare con me non è facile, ma non voglio nessuno al mio fianco se non te>> dissi, prendendo coraggio.
Avrei dovuto lasciare Alessandra appena mi avrebbero ridato il telefono, appena ne avrei avuto l'occasione.
Lo dovevo a lei, lo dovevo a quel noi che poteva esserci, che forse era un po' lontano, ma insieme lo avremmo raggiunto.
<<Devo farmi la doccia, vuoi restare qui a guardare o aspetti che mi vesta e ci asciughiamo i capelli insieme?>> la stuzzicai leggermente, mentre delle pagliuzze nei suoi occhi brillavano a sentire quelle parole.
Forse lo aveva capito anche lei che ora volevo fare sul serio.<<ti aspetto, muoviti però eh>> disse, correndo poi verso la porta e uscendo, lasciandomi con un sorriso da ebete sulle labbra.
GIULIA
Corsi il più presto possibile verso la mia camera, dovevo assolutamente parlare di tutto quel che era successo con Serena o Carola; qualcuno avrebbe dovuto dirmi come agire, cosa fare."è l'ora dei telefoni per Alex, Aisha, Crytical, Giulia, Albe, Sissi e Nunzio"
Svolazzando per la felicità andai a riprendere il mio cellulare, ero pronta a chiamare mia mamma quando notai ben quindici chiamate perse da un numero sconosciuto.
Non segnava neanche il +39, prefisso tipico dei numeri italiani, quindi decisi di richiamare.
Magari era qualche agenzia straniera di ballo che voleva assolutamente avermi nella sua troupe per girare l'Europa.Richiamai immediatamente, sognando ad occhi aperti.
<<ciao Giulia, sono papà>>
OKEI
OKEI
vi lascio sempre con l'ansia
MAAAAAAAA
mi piace :)
have a good day💞
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cwtch|| Christian Stefanelli
Fanfiction[storia in corso, iniziata nel dicembre del 2021] Esiste una parola gallese impossibile da pronunciare e da tradurre. «cwtch» non essendo traducibile non possiamo darle un vero significato, ma questa parola è attribuita all'abbraccio in cui ci senti...