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<<e su su su su>>

La maestra Celentano continuava a scandire il tempo, ma io ero da tutt'altra parte.
Stavo facendo allenamenti intensivi da più di una settimana, la registrazione della prima puntata del serale era alle porte e io non riuscivo a trovare di nuovo l'equilibrio delle settimane passate.

Neanche Carola se la passava bene, dopo l'aperta dichiarazione della cotta che aveva per Luigi davanti a tutt'Italia i loro rapporti erano diventati ancora meno frequenti e tesissimi, non si guardavano negl'occhi neanche per sbaglio.

<<ragazze ma che succede? Il serale è così vicino ma voi siete così impreparate e distratte!>>

<<Voi mi piacete molto per questo vi sprono sempre di più>>

Dopo una conversazione con la Celentano e anche una sgridata, perchè secondo lei eravamo "troppo prese da ragazzetti ", io e Carola uscimmo dalla sala esauste e con un mal di testa incredibile.

<<Tutto quello che voglio ora è solo sotterrarmi sotto il letto e dormire>> dichiarò lei sospirando.

Mancavano due settimane al serale ma era come se la prima puntata fosse dietro l'angolo, pronta a mangiarci vive.

<<almeno tu puoi farlo, io devo farmi un'altra ora e mezza di sala per provare il duetto con Michele>> ammisi esausta.

<<ho visto i professionisti che lo ballavano, tra voi dev'esserci molta chimica>> ammiccò e le diedi uno scappellotto in testa.

<<scema ma cosa vai a pensare, sono solo un paio di prese e poi Michele è di certo un bel ragazzo, ma non mi piace>> dichiarai.

Il ragazzo si era sempre mostrato gentile con me, ma non potevo mai immaginare che una qualsiasi relazione con lui potesse andare oltre l'amicizia.

<<ah giusto tu hai occhi solo per Christian Stefanelli>> ridacchiò e in quel momento stavo per ribattere e dargliene di santa ragione, ma come dice il detto 'parli del diavolo, escono le corna', il moro in questione venne a sbatterci contro mentre giravamo l'angolo.

E' quasi un eufemismo dire che ci avesse preso entrambe, siccome la sarda si era limitata a una strusciata di spalle mentre io ero caduta rovinosamente sul pavimento.

<<ma guarda dove vai>> gli dissi, mentre lui si scusava con Carola.

<<Anche tu potevi vedere dove stessi mettendo i piedi>> mi fissò, facendo poi uno scatto fulmineo e alzandomi, mettendomi le mani in vita.
Quel solo contatto mi fece tremare.

<<Cazzo>> gemetti dal dolore toccandomi il polso, che si era un po' arrossato.

<<dove ti fa male?>> Carola subito mi venne incontro, ma non poté fare niente siccome c'era già il ragazzo davanti a me.

Iniziò a massaggiarmi il polso e istintivamente strinsi la mano sopra la sua maglietta, stropicciandone la stoffa, per alleviare le fitte di dolore di quel momento.

<<Ti porto in infermeria, vieni>>.

<<è il minimo>> lo fulminai e lui fece lo stesso.

Mimai alla mia amica un 'ci vediamo dopo' mentre lei se ne stava a ridacchiare nell'angolo, mandandomi un occhiolino malizioso.
Come se d'altronde tra noi ci fosse qualcosa.

Strattonandomi dall'altro braccio Christian mi condusse lungo tutti i corridoi infiniti e quasi fiabeschi dello studio, mentre Carola andava ad avvisare la redazione che non mi sarei potuta recare in sala per quel piccolo incidente di percorso.

cwtch|| Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora