Capitolo 20

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Mi sveglió la sveglia. Che strazio! Avevo dolori dappertutto, alla testa, alla schiena ma soprattutto la mia intimità andava a fuoco. Mi girai per spegnere quel rumore fastidioso. Eppure mi sentivo soppressata, come se un corpo era steso sul mio.

Mi girai e vidi Draco con le coperte fino al suo bacino,girato di spalle con la faccia rivolta sul mio culo mentre lo abbracciava. Cercai di suoterlo. "Draco alzati su!" sussurrai.
Finalmente si sveglió. "Ti sembra modo di svegliarmi?" domandó strofinandosi gli occhi nonostante aveva la faccia satura di sonno.
"Mi puoi spiegare cosa abbiamo fatto ieri sera? E perché siamo nudi?" domandai.

"Mh, non sembravi tanto ubriaca ieri sera, e comunque io ho le mutande, tu sei nuda" disse mentre si alzó dal letto.
"Mi ricordo solo poche cose, del tipo che sono venuta qui dopo la festa con te, e basta. Ma perché ho questa strana sensazione di formicolio alle gambe?" domandai.
"non agitarti, ti spiego, ti ho fatta squirtare" rispose come se fosse la cosa più normale del mondo.

"Sono confusa, spiegami" risposi.
"Ti ho messo le dita nella figa aggitando piu del normale, e nulla, hai schizzato sul mio letto, ora le coperte sono fradice" rispose.
"Ma sei normale?" esclamai urlando.
"Ma davvero non ricordi nulla o mi stai prendendo per culo?" rispose
"Il fatto delle dita me lo ricordo, ma tutto il resto no" risposi.

"Mi stai prendendo per culo vero?" alzó il tono di voce.
"No, eppure da come hai detto non ero cosi sbronza, scusami se mi sono dimenticata che ti ho bagnato il letto" risposi.
"Appunto non lo eri, cosi mi costringi a rifartelo" rispose.
"Se mi riduce così, non voglio farlo con te al meno per 3 mesi" risi.
Anche lui ridette.

Mi buttai con la schiena sul materasso guardando il soffitto ancora nuda. "Non vengo a fare colazione, mi fanno male le gambe" risposi.
"Non puoi rimanere qui da sola, e se entra blaise?" rispose.
"Mh, si ma non c'è la faccio a camminare, e poi come vengo? Nuda? Mi hai strappato anche il vestito. Sai quanto costa?" risposi alzandomi con la schiena.

"Ero troppo arrabbiato con te e poi mi sono lasciato prendere troppo dall eccitazione, te lo ricompro" rispose.
"No grazie non mi serve la tua compassione"
Provai ad alzarmi ma era inutile, il dolore percuoteva in me,in tutto il corpo.
"Vabbene t/n calma, andró a prendere la colazione e la porteró qui, faró un incantesimo alla porta così nessuno puó entrare".
Mi diede un bacio sulla fronte.

Lui intato si sitemó al meglio e chiuse la porta dietro le sue spalle. Cosa potevo chiedere di meglio? Io in un letto che non era il mio, il profumo di menta e tabacco per tutta la camera, il sole che batteva dalla finestra riscaldando il mio corpo e Draco.
Draco. Si proprio lui. Lui che era sempre stato un ragazzo molto privato, arrogante e soprattutto meschino. Non avrei mai immaginato di stare in quella stanza. Ma eccomi.

Improvvisamente una luce bianca assolse in miei pensieri. Ero già pronta ad infilarmi sotto le coperte. Ma nulla di preoccupante. Era draco con la colazione. "Mh vediamo se ho indovinato alcune cose che ti piacciono".
Risi a questa sua affermazione. Il vassoio che aveva con se era saturo di dolciumi e cose varie.
Lo posó sul letto e si avvicinó all armadio dandomi una delle sue camice.
"Idossala".
La misi.

Ogni sua cosa aveva il suo odore. Tornó da me e si sedette. "Allora per te ho preso un cappuccino con il latte di soia e graffa al cioccolato bianco." disse.
"È la mia solita colazione, come hai fatto ad indovinare? " risposi.
"Mh io ti osservo ogni mattina".
Ridemmo entrambi. Ma volevo alcune spiegazioni.

"Draco, non ho ancora bene capito su come hai fatto a farmi schizzare" risposi.
"Come sei rompipalle oh, in poche parole ho spinto le dita più sopra del normale tutto qui. Ed era anche la prima volta che lo facevo." disse mentre addentó il suo cornetto strafarcito di crema al pistacchio.

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