Capitolo 3

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-grazie mille ancora- disse il rosso lanciando uno sguardo minaccioso in direzione della sua valigia che era appena stata messa sopra l'armadio dal suo compagno di stanza visto che lui non ci arrivava.

-ma figurati! Dovranno pur servire i miei due metri di altezza- gli rispose il castano sorridendogli e approfittandone per mettere anche la sua valigia vuota sopra il suo armadio visto che aveva messo tutti i vestiti alla rinfusa sul suo letto.

-potevi dare qualche centimetro a me- rise Xavier finendo di sistemare le ultime cose sulla sua scrivania. Quando gli era arrivata la lettera era rimasto davvero sorpreso di quella nuova esperienza e aveva vivamente sperato di non finire in camera con qualcuno ma doveva anche saperlo che non potevano di certo avere camere per tutti quindi sarebbe per forza finito in camera con qualcuno. Almeno il suo compagno di stanza sembrava parecchio tranquillo e anche gentile quindi sperava davvero di non avere problemi.

-magari potessi Xavier! Non che non mi piaccia essere così alto ma a volte è difficile non andare a sbattere contro le porte troppo basse- sospirò John che anche in qual caso si era ritrovato con la porta della sua camera troppo bassa per la sua altezza ma se lo doveva immaginare visto che l'edificio dove si trovavano non sembrava minimamente essere di nuova costruzione.

-immagino, e immagino anche che ti ritroverò molte volete con i lividi in testa visto che porta ci troviamo- gli disse Xavier scuotendo la testa e non invidiando per niente il ragazzo per quel piccolo particolare.

-non me lo ricordare per favore- rise John guardando anche male il mucchio di vestiti sul letto che non aveva la minima voglia di sistemare anche per il fatto che il suo stomaco aveva preso a brontolare segno più che evidente che la fame lo aveva assalito e considerando che non aveva fatto in tempo a fare colazione e merenda era anche tanta la fame.

-anch'io ho fame- gli rivelò il suo compagno di stanza sospirando -che ne dici di andare a cercare la mensa?-

-andiamo subito- concordò John lasciando perdere i suoi vestiti sul letto e aprendo velocemente la porta della loro camera stando ben attento ad abbassare la testa mentre ci passava sotto.

Xavier seguì immediatamente il suo compagno di stanza e insieme, rigorosamente dopo aver chiuso a chiave la porta della loro camera, cercarono di trovare la strada giusta in quel corridoio articolato che era parte integrante del dormitorio maschile.

Non ci misero molto visto che usciti dall'edificio che comprendeva il dormitorio maschile si arrivava in un portico che collegava sia quello femminile che l'enorme edificio al centro del grande giardino che comprendeva sia le aule che molto probabilmente la mensa. Infatti all'ingresso dell'edificio trovarono un cartello con tutte le indicazioni per non perdersi.

-è al secondo piano- disse John sospirando, non gli andava minimamente di farsi tutte quelle scale per mangiare ma non avevano altra scelta e quindi i due si incamminarono molto lentamente.

Con loro grande sorpresa trovarono la mensa quasi completamente piena, segno che non erano stati gli unici ad avere fame in quel momento.

-oh merda- sussurrò John mentre prendeva il vassoio in mano e cercava di fare in modo di farsi notare il meno possibile anche se la cosa gli risultava difficile visto la sua altezza.

-tutto bene?- gli chiese Xavier confuso seguendolo anche lui con il vassoio ancora vuoto.

-sono in guai molto seri- sussurrò John voltandosi nuovamente verso il tavolo che aveva adocchiato prima, ma la ragazza sembrava non averlo ancora notato per sua fortuna.

-cos'è successo?- chiese ancora Xavier provando anche lui a guardare nella direzione del castano senza però trovare niente di strano.

-la mia ragazza è qui-

-la tua ragazza? Non siete della stessa scuola? E poi perché dovrebbe essere un problema?- chiese il rosso confuso.

-le nostre scuole sono vicine e ci siamo conosciuti durante una pausa, il problema è che abbiamo litigato un mesetto fa e non ci parliamo da allora. Non so nemmeno se per lei sono ancora il suo ragazzo oppure mi ha già sostituito- rivelò John guardando ancora in direzione di Anne che stava parlando tranquillamente con una ragazza dai capelli viola che forse era la sua coinquilina -non mi immaginavo che ci fosse anche lei-

-come ti capisco. Anch'io ho litigato con il mio ragazzo qualche settimana prima di venire qui e lui non sa nemmeno dove sono- disse Xavier con un sorriso amaro sul volto.

-il tuo ragazzo?-

-ehm si, se ti fastidio che sono gay posso chiedere di cambiare stanza e...-

-no no, stai scherzando? Ero solo sorpreso tutto qui. Non voglio che tu cambi stanza- lo bloccò John velocemente.

-okay- gli sorrise Xavier felice di non dover cambiare camera, John era un bravo ragazzo e non sapeva se sarebbe mai riuscito a trovare qualcuno come lui li dentro .-se posso chiedere per quale motivo avete litigato?-

-alle qualificazioni del musical eravamo contro e lei ha dato di matto quando in una scena una mia compagna mi ha baciato. Non le avevo detto niente di quella scena perché non volevo si preoccupasse ma non immaginavo di finire contro di lei quasi subito- rivelò il castano mentre con Xavier si guardava intorno per trovare un posto dove sedersi.

-quindi non vi parlate da allora?-

-yup. E tu? Perché hai litigato con il tuo ragazzo?- chiese curioso John guardandolo.

-voleva che lo presentassi ai miei. Il problema era che avevano scoperto solo da due giorni che ero gay e non me la sentivo di dire anche di essere fidanzato- rivelò il rosso mordendosi il labbro inferiore.

-e glielo hai detto?-

-certo che si, ma continuava a dire che dovevo farlo, che non gli piaceva più non potermi salutare davanti ai miei baciandomi e cose del genere. Sono scoppiato anche perché i suoi non sanno che è gay e lui pretendeva che io lo dicessi ai miei genitori-

-sono d'accordo con te su questo- disse John annuendo alle parole del rosso. Vedeva chiaramente che era distrutto da quella litigata da come ne parlava.

-io invece penso che tu debba chiarirti con la tua ragazza-

-no-

-vi parlerete comunque, quindi ora andiamo dalla tua ragazza- continuò Xavier impuntandosi sulla questione -dovete chiarirvi-

-e va bene- si arrese John capendo di non poter minimamente averla vinta contro il rosso. Per qual motivo prese un respiro profondo e andò in direzione della sua ragazza e degli altri due che erano seduti con lei. -ciao- palesò la sua presenza e Anne a sentire la sua voce si girò di scatto guardandolo tra il sorpreso e il confuso.

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