Capitolo 7

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-non posso credere che queste cose siano verdi! Stonano con i miei capelli- ringhiò Julie guardando male la divisa di color verde che aveva tra le mani. Le avevano distribuite durante la cena e Julie non era di certo l'unica ad essersi lamentata di quel colore.

-tingiteli- le rispose ridacchiando Lucas -un bel rosso ci starebbe bene-

-no grazie, non voglio essere una tra tante. Cavolo Xav sarà l'unico che spiccherà tra tutti- continuò la ragazza facendo un broncio in direzione del rosso che le sorrise leggermente agitato, e non sapeva nemmeno lui per quale motivo.

-bello come sei passato dal: "dovete starmi lontani o tutti vi odieranno" al parlare con noi tranquillamente come se ci conoscessimo da una vita- gli fece notare Nathan a Lucas che alzò gli occhi al cielo.

-perché mi sento bene con voi, stranamente-

-siamo strani?- chiese Anne guardando curiosa il biondo che scosse la testa.

-siete normali ed è questo che mi piace di voi. Sono anche felice di essere finito in camera con te e non con qualcun altro che mi odia-

-siamo stati tutti molto fortunati a trovarci degli ottimi compagni di stanza e casualmente a trovarci fra noi- disse Xavier.

-casualmente? È tutto merito di Anne e John che si conoscono da una vita- fece notare Julie sorridendo alla sua compagna di stanza.

-si ma se Julie non avesse involontariamente versato il caffè sulla maglia di Nathan io che sono il suo compagno di stanza non vi avrei conosciuti in altro modo- concluse l'argomento Lucas -comunque mi chiedo come abbiano fatto ad avere le nostre taglie per le divise visto che io non ricordo di averle fornite a nessuno-

-sono dettagli dei quali preferirei non avere memoria- disse John guardando la sua divisa, aveva sempre avuto brutte esperienze con le divise visto che quelle della sua scuola avevano delle misure standard e lui toccavano sempre quelle troppo corte di maniche e gambe o troppo larghe per il suo fisico asciutto.

-ragazzi noi dobbiamo salutarvi qui- disse Julie una volta che i sei furono arrivati al porticato che portava all'ingresso dei due diversi dormitori. -ma se John ha voglia di fare un saluto a Anne la camera è la 34, secondo piano. Io troverò un'altra sistemazione- continuò la viola per poi trascinare la sua amica nel dormitorio femminile.

-mi sa che qualcuno questa notte farà baldorie- ridacchiò Xavier guardando John che era diventato tutto rosso mentre i tre ragazzi al suo fianco se la ridevano.

-state zitti- intimò poi a tutti e tre guardandoli male nonostante le sue guance andavano ancora a fuoco.

-ehi! Avessi io questa possibilità- gli disse Lucas scuotendo la testa, non si era immaginato che quel ragazzo che in apparenza alto e minaccioso potesse essere un peperone in certe situazioni.

-avevi detto di non essere fidanzato- disse curioso Xavier.

-ed è così ma se avessi qualcuno qui non ci penserei due volte a scopare, soprattutto quando la sua compagna di stanza ti da via libera- rispose Lucas con un'alzata di spalle. Certo se solo Nathan fosse stato gay come lui non ci sarebbero stati tanti problemi a scopare senza farsi vedere, ma già si era imposto di non fare certi pensieri sia perché non era sicuro dell'orientamento sessuale del suo compagno di stanza e sia perché non voleva complicare le cose tra loro.

-mi dispiacerebbe per Julie poi! Non voglio farla dormire chissà dove-

-falla venire nella nostra camera- gli disse tranquillamente Xavier con un'alzata di spalle proprio quando il suo cellulare prese a squillare. Il rosso parve confuso della cosa e prese l'apparecchio elettronico osservando attentamente il nome sullo schermo prima di sospirare e chiudere la chiamata.

-è chi penso che sia?- chiese John vedendo la faccia palesemente infastidita di Xavier per quella chiamata.

-ovviamente- ringhiò il rosso incazzato a morte con il suo ragazzo che non aveva fatto altro che mandargli messaggi per tutto il giorno, che lui aveva bellamente ignorato, e a chiamarlo.

-secondo me dovresti rispondergli, so che è nel torto ma così impazzirai- continuò il castano mentre Nathan e Lucas guardavano curiosi i due, soprattutto entrambi volevano capire che fosse a telefona insistentemente Xavier.

-no! Deve friggere al costo di mettere il telefono in modalità aerea per non parlargli- disse convinto Xavier proprio mentre il suo telefono riprendeva a squillare. -lo odio quando fa così- ringhiò il ragazzo che fece proprio quello che aveva detto: mise la modalità aerea al telefono in modo che Derec non potesse più rompere per il resto della serata. Certo, una volta in camera avrebbe dovuto chiamare i suoi per dire che andava tutto bene e di non preoccuparsi, ma non voleva assolutamente continuare ad avere il telefono che squillava.

-a proposito di gente fastidiosa- borbottò Nathan prendendo il suo telefono che aveva preso a suonare e notando il nome di suo fratello -devo rispondere o il coglione manda una squadra di ricerca per trovarmi- aggiunse poi scusandosi con gli altri te e salutandoli con la mano prima di iniziare a salire le scale e rispondere alla chiamata -cosa vuoi?-

-come va? Non mi hai fatto sapere niente e mi sono preoccupato!- disse Sesar dall'altro lato mentre portava al tavolo della pizzeria dove lavorava le ordinazioni di una famiglia.

-tu non sei a lavoro in questo momento?- gli chiese invece Nathan aprendo la porta della sua camera e buttandosi di corpo sul suo letto da una piazza e mezzo iniziando ad osservare il soffito.

-ovvio che sono a lavoro- disse Sesar alzando gli occhi al cielo ed uscendo sul retro del locale due secondi per accendersi una sigaretta e continuare a parlare con il fratello, infondo non c'era ancora tanta gente che stava cenando.

-comunque non ti preoccupare va tutto bene, l'unica cosa odiosa è che dobbiamo portare delle divise- gli rispose Nathan sperando in quel modo di togliersi velocemente davanti il fratello.

-e con chi sei in camera? Qualche bel ragazzo su cui fare un pensierino?- Nathan ricordò immediatamente gli addominali scolpiti di Lucas che aveva mangiato con gli occhi appena uscito dalla doccia e per un solo momento pensò di rispondere affermativamente al fratello ma poi decise che non era il caso di farlo agitare troppo.

-sono in camera con il ragazzo delle Derkens- gli disse invece provocando il silenzio più assoluto da parte di Sesar.

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