Capitolo 15

241 30 0
                                    

-dove hai dormito ieri sera?- chiese preoccupato Xavier a John quando lo vide sedersi a quello che era diventato il loro tavolo in mensa. Derec lo aveva svegliato alle cinque di quella mattina per salutarlo prima di andarsene con il favore della notte per non destare sospetti.

-da Anne e Julie, com'è andata con il tuo ragazzo?- chiese invece il castano con un ghigno malandrino sulle labbra mentre Anne e Julie se la ridevano.

-bene. E la povera Julie dove ha dormito?- Xavier era diventato dello stesso colore dei suoi capelli ma sperava, inutilmente, che nessuno se ne fosse accorto.

-in camera mia. Quei due hanno promesso di non fare cose strane con me presente e sono rimasta a dormire nel mio bel lettuccio caldo- spiegò Julie mentre guardava stranita verso l'ingresso della mensa. Anne e John erano caduti nel loro mondo e non si erano minimamente accorti del comportamento della ragazza viola al loro fianco diversamente da Xavier che si era girato per capire cosa stesse succedendo.

-che hai?-

-sono strani-

-chi?-

-Nathan e Lucas- a quelle parole nuovamente Xavier si voltò in direzione dell'ingresso della mensa e osservò accuratamente i due ragazzi che aveva citato Julie senza però notare niente di strano tra i due. Sembravano normalissimi come al solito. Certo avevano entrambi delle occhiaie da far paura ma con le prime spaventose verifiche che si avvicinavano Xavier diede colpa al troppo studio.

-non vedo niente di strano- le disse allora Xavier sperano in una qualche delucidazione da parte della viola che aveva difronte ma Julie sbuffò borbottando qualcosa che Xavier non comprese mentre proprio i due di cui stavano parlando si sedettero al loro tavolo.

-allora dov'è mio fratello?- chiese Lucas a Xavier girando con un cucchiaino lo zucchero che aveva appena messo nel suo caffè.

-è già partito questa mattina prestissimo. Non poteva farsi vedere da nessuno- disse Xavier con un'alzata di spalle.

-ma ieri invece non aveva il minimo timore di farsi vedere in giro con vestiti normali quando tutti noi indossiamo una divisa. Sono sicurissimo che qualcuno lo abbia visto- continuò Lucas per niente sicuro. Aveva davvero paura che qualcuno potesse spifferare tutto al preside e far finire in una marea di guai lui e Xavier. Non potevano permetterselo, soprattutto non quando erano stati messi tra i protagonisti del loro spettacolo.

-sareste già stati convocati nel caso. State tranquilli- disse Nathan sospirando mentre addentava il suo cornetto alla marmellata di ciliegia. Solitamente prendeva quello all'albicocca ma quel giorno erano arrivati in ritardo, per colpa di Lucas che aveva voluto il bis mattutino, e quindi quelli all'albicocca erano tutti finiti.

-non puoi dire state tranquilli quando la giornata è appena iniziata- continuò Lucas -non voglio perdere quest'opportunità per colpa di una genialata di mio fratello-

-e non lo farai, smettila di preoccuparti per il nulla più assoluto. E metti qualcosa nello stomaco non puoi bere solo un caffè contando che oggi abbiamo le prove delle parti di cheerleading- gli fece notare Nathan alzandosi per poter prendere una brioches al biondo che a quel gesto alzò gli occhi al cielo. Il moro si preoccupava sempre più del dovuto.

-che è successo tra voi?- chiese prontamente Julie al biondo attirando questa volta pure lo sguardo dei due castani.

-niente. Perché me lo chiedi?- le rispose velocemente Lucas leggermente in ansia per quella domanda. Sperava davvero che Julie non avesse capito che scopavano. Non c'era niente di male in quello che stavano facendo ovviamente ma entrambi non avevano tanta voglia di farlo sapere in giro e quello sfociava anche nel fatto che i loro amici non dovevano saperne niente.

-non lo so, sembrate strani tutto qui- si affrettò a dire la ragazza. La reazione che aveva appena avuto Lucas le aveva fatto capire che ci fosse qualcosa sotto ma non avrebbe cavato niente dalla bocca di Lucas. Perciò aveva intenzione di chiedere spiegazioni a Nathan quando fosse tornato e soprattutto con solo il moro. Almeno forse in quel modo avrebbe potuto avere qualche risposta.

-tieni- disse proprio Nathan tornando al loro tavolo e porgendo a Lucas la brioches e il biondo la prese nonostante non avesse tantissima fame. -perché siete tutti in silenzio?-

-siamo solo stanchi- sviò il discorso Xavier sorridendo complice a Julie visto che aveva capito che la ragazza voleva riprendere l'argomento da sola con uno dei due ragazzi che aveva difronte.

-uh...okay- disse Nathan non proprio convinto della cosa ma troppo stanco, per la notte insonne, per continuare ad insiste e cercare di capire di cosa stessero parlando prima che arrivasse. -comunque non capisco a chi sia venuto l'idea del nostro musical-

-non ti piace? Io lo adoro!- gli disse Anne confusa da quell'affermazione di Nathan.

-non dico che non mi piace, ma non è un tema che ti viene facilmente in mente. Andiamo una scuola dove convivono umani, licantropi e zombie-

-per non parlare del fatto che tutto si basa sul cheerleading cosa che a me non piace per niente. Non potevano inventarsi qualcosa di più semplice? Non voglio davvero fare tutte quelle cose assurde! E poi non so nemmeno cosa fare per essere l'egocentrico capo cheerleader!- si lamentò Lucas. Molti ragazzi gli avevano chiesto più volte di rinunciare al suo ruolo per darlo a lui ma aveva sempre declinato quelle proposte, non avrebbe mai rinunciato a un ruolo da semiprotagonista anche se era difficilissimo e i suoi lividi, mischiati ai graffi di Nathan, ne erano la prova evidente.

-e cosa? Almeno in questo modo abbiamo una scusa per mettere le canzoni nello spettacolo. Alla mia scuola avevamo sempre problemi perché le canzoni non andavano mai bene per il nostro musical- gli fece notare Anne. -non perderti d'animo anche perché da quando abbiamo iniziato hai fatto molti progressi e anch'io-

-ma tu hai fatto ginnastica artistica e si vede, io no e si vede anche quello-

-pensa al compito di matematica che avremo fra qualche minuto e non al fatto che non ti viene facile fare un salto mortale all'indietro- gli disse John scuotendo la testa.

-aspetta in che senso il compito di matematica?- chiese Nathan che si era completamente scordato di quel piccolo particolare.

-nel senso che abbiamo un compito adesso Nathan, te lo sei dimenticato?- chiese Julie incrociando le braccia al petto e arrivando da sola alla conclusione che molto probabilmente quelle occhiaie significavano altro.

The Greatest showDove le storie prendono vita. Scoprilo ora