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"Mi perdoni, padre, per avere peccato."

Borbottò nervosamente, ma abbastanza forte perché il prete lo sentisse. Seungmin non era il più grande fan delle confessioni. Per dire la verità, non era nemmeno cattolico.

Ma a quel punto, aveva il disperato bisogno di sfogarsi un po'. E sembrava che solo l'Altissimo sarebbe stato la persona che lo avrebbe ascoltato senza giudicare la sua follia.

"Cosa ti turba, figlio mio?" Sentì dall'altra parte una calma, rassicurante e confortevole voce ed era certo che il prete a cui si stava confessando avesse circa 70 anni.

Seungmin sospirò, mentre ricordava gli eventi accaduti la scorsa notte, si era seduto sul grembo di Hwang Hyunjin, aveva la lingua di Hwang Hyunjin in gola e aveva lasciato che Hwang Hyunjin si inserisse— Seungmin gemette per il disgusto. Santo cielo, cosa aveva fatto?

"Dopo aver scoperto che il mio ragazzo mi ha tradito, io—" Esitò per un secondo, chiedendosi se il parroco lo stesse giudicando per la sua omosessualità. Perché se lo avesse fatto, allora avrebbe avuto un infarto.

"Mi sono esibito in uno speakeasy." Esitò ancora. La chiesa lo avrebbe cacciato via o qualcosa del genere? E il peggio doveva ancora arrivare.

"Poi ho ceduto la mia virtù ad un asino egocentrico." Dall'altra parte udì un sospiro, ma continuò comunque, doveva toglierselo dal cuore. "L'unica buona notizia è che lui è un vero maiale e farà finta che non sia accaduto nulla. Grazie a dio."

Dall'altra parte sentì un colpo di tosse e si maledisse per aver detto l'ultima parola. "Mi dispiace." Ci furono un paio di secondi di silenzio, che Seungmin trovò piuttosto spiacevoli.

Sospirò per l'ennesimo piagnucolio. "Perdere la verginità con Hwang Hyunjin?! Nessuo dei miei amici capirà mai!" Piagnucolò in imbarazzo. "Sono pronto per la mia punizione. Qualunque cosa lei e dio pensiate sia giusta, fustigazione, digiuno, qualunque cosa!"

"Che ne dice di alcuni consigli di riflessione invece?" Seungmin ascoltò intensamente. "Non bere, tieni i vestiti addosso e stai lontano da coloro che potrebbero farti smarrire."

"Oh, ho intenzione di farlo." ammise e sorrise nervosamente. "La ringrazio padre. Sono davvero dei buoni consigli." Si alzò per andarsene ma tornò a sedersi, quando pensò ad una cosa.

"Oh, e quando parlerà con dio lassù—" si morse le labbra per la frustrazione. "Per favore gli dica di esaudire il desiderio del mio diciottesimo compleanno di domani e di riportarmi il mio ragazzo. Da quando ho scoperto tutto, mi evita perché si sente in colpa."

Non aspettò una sua risposta e uscì velocemente dal banchetto, pregando internamente di riportare le cose alla normalità per l'ennesima volta.


"Non mi aspettavo di vederti qui, seung." Oh, quella voce. Seungmin ricordava quella voce così fottutamente bene.

Si fermò di colpo e si voltò lentamente a guardare la disgustosa puttana ruba ragazzi , che una volta chiamava il suo migliore amico.

Seungmin mormorò, non volendo litigare con Changbin proprio davanti ad una chiesa.

E stai lontano da coloro che potrebbero farti smarrire.

"Ti rendi conto che i desideri di compleanno sono soddisfatti dai geni, non dai preti, giusto?" Il castano scherzò, mentre dava una pacca sulla spalla del suo migliore amico, che arretrò immediatamente disgustato dal contatto.

Le sopracciglia di Changbin si aggrottarono. "Ehi, cosa c'è che non va?" Seungmin si limitò a fissarlo intensamente, la sua mascella si strinse saldamente, abbastanza da far capire al più grande che era incazzato.

Changbin sospirò, ipotizzando che fosse ancora un'altro dei futili esaurimenti nervosi di Seungmin, era un tale maniaco del controllo, spesso il biondo diventava paranoico quando le cose non andavano nel modo in cui aveva programmato. Magari era ossessionato dalla sua festa di compleanno.

"Seungmo, rilassati, ok? Oggi la tua festa sarà fantastica. Te lo assicuro—!"

Seungmin lo derise "Changbin non sei neanche invitato." Disse impassibile.

Gli occhi del suo migliore amico si spalancarono, le sue parole vacillarono, non capendo cosa stava succedendo al biondo.

Emise una risata falsa. "Cosa stai dicendo, Minnie? Non hai invitato il tuo migliore amico? Basta scherzare!" Ridacchiò.

Seungmin alzò le sue sopracciglia, "Eri invitato prima—" si avvicinò al ragazzo più basso e sussurrò al suo orecchio.

"E poi ho scoperto che hai fatto sesso con il mio ragazzo."

La faccia di Changbin impallidì, le sue labbra si schiusero per lo shock, ma le chiuse immediatamente, mentre deglutiva, sentendosi preoccupato, scoperto e soprattutto odiato. Odiato da sé stesso, ecco. Non avrebbe mai voluto che Seungmin scoprisse l'errore imperdonabile che aveva compiuto.
Ma era venuto fuori.

"Posso spiegare—"

"Sai, ho sempre saputo fossi una puttana. Ma non mi sarei mai aspettato fossi anche un bugiardo."

Il cuore del più grande si strinse alle parole crudeli. Ma nel profondo sapeva che il suo migliore amico aveva ragione. Aveva tutto il diritto di essere arrabbiato, era stato tradito e deriso nel modo più volgare possibile. In tutta onestà, Seungmin si meritava una persona migliore di Jisung o di lui stesso.

Si aspettava più umiliazioni, ma ricevette un terrificante avvertimento. "Adesso mio caro binnie. Voglio che ti levi dalle palle, ok? Stai lontano da me, dai miei amici, dalla mia famiglia e dal mio ragazzo."

Il più basso lo fissò con incredulità. "Quindi puoi perdonare Jisung, ma non me?" Delle lacrime sgorgarono dai suoi occhi.

C'erano così tante emozioni che provava, senso di colpa, disgusto, rimorso, odio per sé stesso e soprattutto dolore, un dolore terribile e straziante.

Iniziò a piangere, non sopportando nemmeno di immaginare quanto doveva essere stato ferito Ssungmin, quando lo aveva scoperto.

Seungmin roteò gli occhi freddi, non mostrando nemmeno un solo segno di rimpianto, di pietà o di esitazione all'interno di essi. "Non ho ancora perdonato Jisung—" Schioccò la sua lingua. "Ma almeno sentiva di dovermi dire la verità, a differenza tua."

La faccia di Changbin era rossa, due strisce di lacrime gli rigavano le guance fino al mento. Il suo naso era rosso, allungò le braccia e afferrò la mano di Seungmin, cadendo in ginocchio e scusandosi ripetutamente.

Le persone che camminavano li fissavano, ma non gli importava affatto, tutto ciò di cui aveva bisogno era il perdono del suo migliore amico. Sebbene sapesse che non se lo meritava affatto.

"S-Seungmin, p-per favore. È-è stato u-u-un errore, lo g-giuro—"

Seungmin allontanò le sue mani severamente, spezzando ancora di più il cuore del suo migliore amico. "Non osare mostrare la tua faccia disgustosa alla mia festa di compleanno stasera, fottuto mostro malato e orribile."

SHAMELESS (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora