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Nel momento in cui vide il Mustang nero rallentare accanto a lui, fece immediatamente una smorfia, preparandosi a una conversazione imbarazzante.

"Serve un passaggio?" Hwang Hyunjin abbassò il finestrino e sorrise sfacciatamente, mentre Seungmin ringhiò sottovoce, com'è spudorato. Aveva il coraggio di parlargli dopo tutto quello che era successo. D'altronde non era sorpreso, dopotutto era Hyunjin.

Seungmin roteò i suoi occhi e continuò a camminare. Con suo grande sgomento l'auto si mosse al suo fianco, seguendo il suo ritmo lento. "Vai via, Hwang. Sono impegnato, devo andare a pianificare il mio compleanno."

"Oh si, si. Stasera il tuo ragazzo ti canterà 'buon compleanno'?" Schioccò la sua lingua e sussultò improvvisamente. "Oh! Immagino di no. Colpa mia." Il suo tono grondava di scherno e il biondo si fermò dal lanciare il più vecchio in mezzo alla strada, o magari lanciarsi nella sua macchina e graffiargli gli occhi per fargli imparare la lezione.

Smise di camminare e si voltò lentamente alla sua destra per affrontare il più anziano, la sua espressione era fredda. "Nessuno sa che Jisung mi ha tradito e rimarrà così, è chiaro?"

Hyunjin gli lanciò uno sorriso affascinante e qualcosa si contorse all'interno di Seungmin. "Non chiaro come il ricordo di te che gemi disperatamente nel mio orecchio mentre io—"

"Hyunjin." Seungmin alzò l'indice in segno di avvertimento,chiudendo gli occhi e digrignando i denti con estremo disgusto. "La scorsa notte è stato un grosso errore, e ho intenzione di aggiustare la mia relazione che, tra l'altro, non è mai finita davvero. Abbiamo appena litigato."

"Si, e nemmeno ore dopo quella 'litigata', eri qui, a cavalcare il mio cazzo." Esclamò con un sorriso malizioso sul suo volto.

Seungmin iniziò a inspirare ed espirare profondamente, ricomponendosi, come gli aveva insegnato sua madre. "Non so nemmeno perché in questo momento ti stai comportando così. Come pensi che si sentirebbe Jisung se venisse a sapere che—"

"Se venisse a sapere quanto mi sia piaciuto scartare il suo piccolo regalo all'interno di questa stessa macchina ieri sera?" Finí la frase il ragazzo dai capelli corvini. Il sorriso che Seungmin avrebbe voluto cancellare, continuò ad adornare il viso impeccabile di Hyunjin.

Le narici di Seungmin si dilatarono. "Da questo momento in poi, gli eventi di ieri sera non saranno più discussi— per quanto mi riguarda, non è successo nulla." Rivolse al più anziano un sorriso finto.

"Oh e stasera non venire alla mia festa. Sei ufficialmente non invitato." Con ciò, il biondo si allontanò pavoneggiandosi, in un vicolo, lasciando dietro di sé uno Hwang leggermente irritato. "Lo vedremo, Kim." Borbottò l'alto ragazzo prima di accendere il motore e accelerare la sua macchina.

Attento, Seungmin. L'inferno non ha furia di un Hwang Hyunjin schernito.

Jisung si alzò dalla sedia su cui era stato sdraiato e aveva pianto per tutto il giorno quando sentì qualcuno entrare nel suo studio bruscamente e molto rudemente.

I suoi occhi si restrinsero subito dopo aver visto Seo Changbin. Aveva un aspetto terribile, la faccia bagnata dalle lacrime, i capelli arruffati e i pantaloni sporchi— come se fosse appena tornato dall'inginocchiarsi fuori su un marciapiede sporco o qualcosa del genere.

Gemette, non volendo vederlo, il senso di colpa che provava si intensificò solo quando ricordò la loro ultima interazione. "Chang—"

Gridò sorpreso quando il più anziano afferrò un antico vaso vintage che sua madre gli aveva regalato l'estate scorsa e lo fracassò a terra.

Jisung fissò i pezzi rotti e fu preso dal panico, cercando di capire se doveva essere allarmato dal fatto che i suoi piedi potessero essere tagliati dai pezzi rotti che giacevano a terra o che sua madre lo avrebbe letteralmente massacrato per qualcosa di così prezioso.

"Che cazzo è il tuo problema!?" Gridò di rabbia, in parte terrorizzato a causa del suo comportamento leggermente psicotico.

Changbin si coprì il viso e gemette per il dolore. "Gliel'hai detto, cazzo! Come hai potuto!?" Gridò in agonia, caricandolo e afferrandolo per il colletto, il suo corpo tremava di furia.

"Ho dovuto! M-meritava di sapere, Changbin! Sai benissimo che abbiamo commesso un e-errore— Seungmin doveva sapere la verità!" Gridò di rimando, spingendolo via da sé.

"Si, perché te la sei cavata facilmente, vero, stronzo? Eravamo entrambi responsabili di questo, no? Ma tu puoi andare e io no!" Ringhiò, ricordando le parole crudeli del suo migliore amico dirette contro di lui solo poche ore fa.

Le sopracciglia di Jisung si corrugarono per la confusione mentre si aggiustava la camicia che era stata spiegazzata a causa dell'azione del maschio più basso. "Andare dove? Di cosa diavolo stai parlando!?"

Il ragazzo dai capelli scuri lo fissò incredulo. "Fottuto stronzo, andare alla—" Chiuse istantaneamente la bocca e fissò il viso di Jisung in stato di shock per alcuni secondi, prima di asciugarsi rapidamente la faccia e voltarsi per uscire dalla villa.

Non si ricordava. Si era dimenticato del compleanno del suo ragazzo. Lui— "CHANGBIN!" Jisung ringhiò, perdendo la pazienza, non riusciva semplicemente a capire il ragazzo.

"Niente." replicò, la sua voce era sospettosamente calma. "Hai ragione, Han. Abbiamo fatto una cazzata." Sospirò e scosse la testa. "Ignoriamoci a vicenda, diamo a Seungmin un po' di tempo per guarire ed evitiamo tutti quelli che ci circondano. Dopotutto non meritiamo di mostrare le nostre facce fuori dopo quello che gli abbiamo fatto. Lasciamo che questa cosa si raffreddi, giusto? Sono sicuro che le cose torneranno alla normalità."

Anche il ragazzo più giovane sospirò. Guardò verso il basso e annuì. "Hai ragione, bin. Dovremmo fare quello. Solo...prenditi cura di te stesso, ok?" Gli sorrise in segno di scusa.

Il basso ragazzo abbronzato gli sorrise di rimando ed uscì con un sorriso minaccioso stampato sul volto.

Vediamo come Seungmin ti perdonerà ora.

Nel frattempo Jisung fissava il ritiro di Changbin tristemente. Il suo cuore faceva ancora male dalla scorsa notte, inoltre, si aspettava che il suo migliore amico sarebbe venuto a consolarlo ma sembrava che lo avesse completamente ignorato.

E per cosa? Probabilmente per uno stupito rapporto occasionale. Come è tipico di Hyunjin. A questo punto non era nemmeno scioccato.

Il telefono del giovane ragazzo vibrò. Jisung lo aprì immediatamente e si accigliò non appena si rese conto che aveva ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto. Forse era un altro truffatore che cercava di congegnarlo? Ne aveva incontrati molti di recente.

Tuttavia non sembrava essere un truffatore mentre leggeva il testo. I suoi occhi si strinsero.

Sconosciuto: la morte dell'innocenza è avvenuta la notte scorsa. Lo sapevi?

Sconosciuto: attenzione, ragazzo d'oro, potresti non essere solo l'unico colpevole qui.

autrice: ciao a tuttx come state?
chi sarà mai il numero sconosciuto? Hahah
grazie per le persone che mi supportano <3

SHAMELESS (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora