dimmi se esiste qualche cosa in cui credere davvero
che non sia ancora scheggiato, che sia rimasto intero
Quando quella mattina Simone si svegliò, si meravigliò di non essere in camera sua. Provò a capire cosa fosse successo la sera prima, e ci volle qualche minuto prima che si ricordasse a sprazzi di essere andato da Manuel a notte fonda, con un cuscino in mano e tanta stanchezza addosso – dovuta soprattutto al fatto che fossero giorni che non riusciva a dormire per più di qualche ora filata. Manuel gli aveva fatto spazio nel suo letto, e Simone non ci aveva pensato due volte prima di portare un braccio ad avvolgere il suo busto, la guancia a poggiarsi sul suo petto.
Era riuscito ad addormentarsi col rumore del battito cardiaco del più grande come sottofondo – e quella sembrava quasi star diventando una costante per lui: l'unico modo per riuscire a riposarsi senza un tornado nero di emozioni e pensieri a originarsi nella sua mente non appena le sue palpebre si chiudevano. C'era qualcosa, nell'avere quel corpo accanto al suo, che riusciva a silenziare le mille voci che costantemente popolavano il suo cervello, tra cui quella che continuava a ripetergli imperterrita di cercare qualcosa in più, trovare quello che gli mancava.
Simone continuava a interrogarsi spesso su cosa quella voce – quell'intuizione – volesse dirgli, cosa il suo istinto continuasse a cercare, costantemente, senza un secondo di pausa o incertezza – tranne quando non era sdraiato accanto a Manuel. La risposta non l'aveva ancora trovata, e a quanto gli era parso di capire, nessuno aveva intenzione di aiutarlo a farlo. Che fosse da solo in quella ricerca spasmodica della verità gli era ormai diventato chiaro, e per quanto ritenesse giusto e importante seguire il proprio istinto, il discorso sulle poesie che suo padre gli aveva fatto lo aveva portato a cambiare leggermente rotta. Che il passato fosse passato era una cosa su cui concordava, e che le emozioni che provava fossero ormai relegate ad esso era una verità su cui non aveva niente da obiettare. Non poteva farlo, perché l'idea di tornare ad avere accesso a sentimenti ormai dimenticati era inimmaginabile per lui – soprattutto se ci teneva ad essere sincero con se stesso e dare un giusto peso alle emozioni che nelle ultime settimane avevano cominciato pian piano a palesarsi sempre di più davanti ai suoi occhi.
Era inimmaginabile per lui tornare a provare sentimenti per il ragazzo sconosciuto delle poesie, considerato il modo in cui gli tamburellava il cuore nel petto ogni volta che Manuel gli regalava anche solo la minima attenzione; considerato il modo in cui ogni volta che l'altro lo sfiorava, la sua pelle sembrava bruciare – e non in modo doloroso, come quando ti bruci toccando una padella bollente, ma nel modo soffice in cui i raggi di sole iniziano a picchiettarti sulla pelle in una giornata primaverile. Era inimmaginabile, se prestava la giusta attenzione al modo in cui il suo stomaco si contorceva ogni volta che sentiva l'altro parlare di quel fatidico ex ragazzo di cui proprio non riusciva a dimenticarsi.
Simone sospirò, il petto a sembrargli più pesante come ogni volta che si ricordava come il cuore dell'altro fosse occupato. Aprì lentamente gli occhi, spostando la mano sinistra su quella che Manuel teneva poggiata contro il suo stomaco.
"Manu?" sussurrò, voltandosi quel poco che poteva, il corpo del più grande a limitare i suoi movimenti. Intravide per qualche secondo i suoi occhi chiusi, la sua espressione rilassata, le labbra semi-aperte.
Intrecciò le dita con quelle di Manuel, ferme sul suo stomaco, non appena fu abbastanza sicuro che non fosse sveglio, e poi tornò a dormire anche lui, affondando il volto in quel cuscino che profumava tanto dell'odore del ragazzo che gli riposava accanto.
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Quando quella mattina Manuel si svegliò, la schiena di Simone contro il suo petto e le loro mani intrecciate, ebbe l'impressione che quella fosse la volta buona – che l'incubo fosse finito, e che si fosse finalmente svegliato nella realtà giusta.
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Mantieni il bacio · Simuel
ChickLitIn cui Simone, dopo un incidente, non si ricorda più nulla degli ultimi cinque anni della sua vita e Manuel, sotto consiglio del medico, si ritrova a dover fingere di non essere completamente e perdutamente innamorato di lui. Il fatto che il destino...