III

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con te ho imparato il termine "mancarsi"

perdersi davvero senza ritrovarsi

Simone ricordava ogni singolo dettaglio di quella villa – o meglio, della sua versione più giovane di cinque anni. Qualcosa col tempo era cambiata, come il colore delle pareti del salotto, o qualche mobile della cucina, però la familiarità che riusciva a suscitare in lui era quella tipica della dimora materna.

Nell'ultimo mese in quella villa c'era stato parecchie volte, molte delle quali accompagnato da Jacopo, alcune da Manuel. A quanto pareva, Manuel a parte essere amico suo e di suo fratello era anche conosciuto – e amato – da tutto il resto della famiglia. E se sua madre, con la sua solita pacatezza, mostrava il suo affetto per il ragazzo più grande con timidezza, Dante non si tratteneva dal mostrare di considerarlo come un figlio. Simone era rimasto abbastanza stupito dalla profondità del rapporto che li legava.

Quel giorno erano di nuovo lì perché Dante (ovviamente) aveva proposto di organizzare una rimpatriata di gruppo con la vecchia e mitica ex 5^B – che per Simone era restata, invece, l'unica e speciale 3^B. Come motivazione per questo evento, Dante aveva spiegato, tra le altre cose, che a Simone sarebbe potuto servire rivedere visi conosciuti e provare a riallacciare, per quel che poteva, rapporti con persone che lo avevano visto crescere e conoscevano il vecchio Simone più o meno a fondo. Simone aveva accettato, nonostante l'idea di vedere in una singola serata una ventina di persone di cui ricordava poco più che i primi due anni di liceo non gli era andata particolarmente a genio. Cercare di tornare alla "normalità" – qualsiasi cosa essa fosse – richiedeva anche lo sforzo di andare fuori dalla propria comfort zone , e quindi si era ritrovato ad accettare, seppur a denti stretti.

"E' tutto pronto?" La voce di suo padre arrivò affievolita dalla cucina. Simone diede un'occhiata in giro: le lucine a incorniciare i muri e alcuni vasi, la tavola agghindata e preparata, le sedie contate con precisione.

"Tutto pronto!" dichiarò, sperando di essere sentito da Dante così da non doversi ripetere. Si avvicinò comunque alla porta della cucina, per capire a che punto fossero arrivati con la preparazione delle pietanze: a quelle si stavano dedicando principalmente Dante e Jacopo, mentre Manuel si era aggiunto solo dopo avergli dato una mano a preparare la tavola. Simone, fermo sulla soglia della porta, si sorprese a pensare che c'era qualcosa di profondamente domestico in ciò che stava vedendo in quegli istanti.

Fu allora che Dante si accorse di lui e della sua espressione probabilmente inebetita, e fu forse per quel motivo che con una mano poggiata sulla sua schiena gli fece segno di seguirlo fuori. "Come va?" gli domandò mentre uscivano sul portico.

"Tutto bene" ripeté, come un mantra. "Ho un po' d'ansia" ammise poi, quando si rese conto che stava parlando con suo padre, una delle poche persone con cui non si sentiva in dovere di fingere costantemente.

Simone – da quel che si ricordava – non era mai riuscito ad aprirsi più di tanto con suo padre, diversamente da ciò che accadeva con sua mamma, eppure il Dante che ora si trovava davanti sembrava diverso da quello che ricordava: più diretto, più incline al confronto, più disposto a mostrarsi emotivo. Simone non sapeva se questo cambiamento fosse stato graduale negli anni o dovuto all'incidente, ma non riusciva a non apprezzarlo.

"Immagino abbia senso" fece l'uomo, osservando un punto del paesaggio in lontananza. "Non ho la minima idea di quanto tutto questo possa essere difficile per te."

Simone deglutì a vuoto, quasi a farlo potesse buttar già anche tutto il dolore che quelle parole gli avevano fatto sentire nel petto. "Lo so. Ma immagino che anche per te, mamma e Jacopo sia stato difficile." Sviare il discorso su qualcosa che non riguardasse il proprio dolore era il metodo più efficace che aveva trovato fino a quel momento per non ricevere, da chiunque fosse il suo interlocutore, qualche sguardo contrariato misto a preoccupazione.

Mantieni il bacio · SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora