XVII

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🖋  nota autrice finale:
ho poca voglia di aggiungere altro rispetto a ciò che è scritto, e soprattutto ci tengo al fatto che l'ultima cosa che leggiate non siano pensieri miei, ma la conclusione di questa storia.

quindi, nonostante dobbiate ancora leggerne l'ultima parte, volevo ringraziarvi per essere arrivat* fin qui: grazie di tutto, a ognun* di voi.

Alla prossima anche stavolta, se ci sarà l'occasione!  

questo silenzio sa di mille parole

ed io starei qui ad ascoltarti per ore

"Mi stai dicendo che lo hai fatto a posta?" Simone cercò di moderare la voce – l'ultima cosa che voleva era urlare contro sua nonna. Poggiò le mani sullo schienale della sedia che aveva davanti, stringendolo quanto più forte possibile tra le dita, prima di prendere un respiro profondo.

"No, Simone." La voce di sua nonna era seria, anche se il suo tono vantava una leggera nota divertiva. "Diciamo che– ho voluto darvi una leggera spintarella."

"Come facevi a sapere che era quello il libro dove Manuel aveva nascosto le poesie?"

"Be', glielo avevo solo sentito dire qualche mese fa. Non sapevo nemmeno se avesse cambiato posto o meno, non puoi mica accusarmi di una tal cosa..."

Simone scosse la testa, esasperato, cercando di aggiungere anche quel tassello al suo puzzle di roba assurda che gli era capitata nella sua breve vita: adesso, aveva collezionato anche il pezzo che diceva mia nonna mi ha convinto a leggere il libro contenente le poesie che il mio ex – di cui mi sono dimenticato per un'amnesia causata da un incidente – mi ha scritto, così da farmele trovare.

"Come facevi a sapere fosse la cosa giusta da fare?" gli chiese allora, stanco di star portando l'ennesimo discorso riguardante Manuel e la loro storia d'amore per le lunghe. Stanco di tutto, nell'ultimo periodo – così pesante, così intriso di emozioni e stati d'animo che Simone si era stupito di starli provando tutti insieme, con quella intensità. A quanto pareva, venire a conoscenza di una relazione come quella che aveva con Manuel gli aveva scombussolato la vita e la sfera emotiva in più sensi di quanti ne avrebbe mai immaginati.

Nonna Virginia si prese qualche secondo, un sorriso delicato a ornare il suo volto secco, scavato dal tempo. "Si vedeva nei tuoi occhi, Simoncino" fece, prima di mandare un'occhiata pregna di significato a suo nipote. "E in quelli di Manuel, ovviamente – ma quello lo sapevo già."

"Eppure mi hai consigliato di provarci col tipo di Instagram. Perché?"

"Perché era ovvio non ti interessasse" fu la risposta secca di sua nonna, che continuava svelta a chiarire ogni suo dubbio, svelando sempre più parti del suo piano malefico. "E nel caso fosse andata bene con lui– be', buono così, no?" La donna lo fissò per qualche istante, in silenzio, prima di continuare a parlare senza avergli dato neanche il necessario tempo per rispondere. "Che poi, alla fine con lui com'è andata?"

"È andata che gli ho detto che non valeva la pena continuare, tipo alla seconda uscita. Ancor prima di scoprire di Manuel."

Sua nonna lo guardò con un sorriso, annuendo piano – come se se lo aspettasse il modo in cui tutto avesse seguito i suoi piani per filo e per segno. "Ci ho parlato con i medici, comunque, per scegliere se fare questa cosa" lo avvertì, quasi per giustificarsi – per far comprendere le sue scelte a suo nipote. "Mi hanno detto che ormai la parte grave della riabilitazione era passata, che potevi venire a conoscenza di tutto senza gravi ripercussioni."

Mantieni il bacio · SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora