Capitolo 21

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La bambina era tranquillamente seduta mentre guardava gli occhi rossi di Aro, stava ancora pensando a quello che era successo, la sensazione di prima stava pian piano sparendo anche se da una parte aveva paura che tutto questo finisse. Dall'altra parte c'era Aro che stava cercando di riprendere la sua compostezza, era seduto davanti alla bambina mentre appoggiava le sue mani sulla scrivania con Caius che guardava entrambi.




<So che ti stai chiedendo perché sei qui> la voce allegra di Aro prese l'attenzione di lei che lo guardò con occhi curiosi, scosse la testa. <Siamo arrivati alla conclusione che è arrivato il momento di organizzarti un programma> la bambina alzò un sopracciglio inclinando la testa <programma?>. L'uomo annuì, congiunse le masi intrecciandole mentre continuò a parlare <esatto. Un programma dove ti aiuteremo con il tuo dono, so che ci avevamo già provato ma adesso vogliamo provare a starti più dietro>. La bambina stava ascoltando mentre Aro proseguiva <abbiamo anche pensato nell'istruirti per un etichetta, quando sarai grande ti unirai a questa congrega quindi devi essere eccellente nella cultura ed educazione>. Emy alzò un sopracciglio, etichetta? Non sapeva cosa fosse, pensava si stesse riferendo a quella cosa fastidiosa dietro la maglietta.



<cos'è l'etichetta?> la prima t fu aspirata facendo uscire un po' di dialetto toscano

(sappiate che sono toscana...io quella t l'aspiro)



i due vampiri guardarono la piccolina, le loro espressioni erano indignate dal modo di parlare della bambina si poteva percepire il fastidio nell'aria, Aro schiarì la gola portando l'attenzione su di sé <l' etichetta...> disse marcando bene la prima t <...significa rispettare certe regole e modi di fare, per esempio non si mangia con la bocca aperta o stare seduti con la schiena dritta e ben composta>. Gli esempi utilizzati non erano scelti a caso, Aro sapeva dalle conversazioni con sua moglie Sulpicia e Marcus, Emy aveva bisogna di avere una buona etichetta ed educazione poi tra qualche anno avrebbero iniziato con la cultura, lettura e le varie arti. Proprio in quello stesso preciso momento lei non era seduta ben composta, seguire le regole non era il suo forte dopotutto è una bambina a cui piace giocare e non andare a scuola. <Quindi inizieremo organizzando un programma ben curato> mentre Aro continuava, Caius, che per tutto il tempo era in piedi in disparte con le braccia conserte, si avvicinò alla scrivania <quindi lei si unirà alla congrega raggiunta la maggiore età? Di questo non ne avevamo parlato>. Il vampiro seduto sospirò, chiuse gli occhi e cercò le parole giuste per rispondere a suo fratello <dato che dobbiamo prendere seriamente questo legame, dovrà unirsi a noi una volta adulta. Ne ho parlato sia con Marcus sia con Sulpicia, vogliono almeno che viva la sua adolescenza da umana, che abbia amicizia...in sostanza una vita normale>. Caius si stava un pochino innervosendo, sbatté fortemente le mani sulla scrivania facendo sobbalzare la bambina dalla paura <mi stai dicendo che terremo un umana con noi finché non sarà maggiorenne?!> sbraitò guardando intensamente suo fratello. Aro rimase composto <Caius ti conviene cambiare tono, non vorrai spaventarla di nuovo> a quelle parole il vampiro dai capelli biondo platino girò la testa di lato vedendo Emy paralizzata dalla paura, sbuffò mentre si voltava di nuovo verso suo fratello. L'uomo cercò di calmarsi, staccò le mani dalla scrivania e si raddrizzò <Aro, sai che questo va contro le nostre stesse leggi?> cercò di far ragionare il vampiro davanti a sé <lo so...ma non possiamo fare altrimenti> concluse Aro pacato. La bambina era ancora rintanata sulla sedia, aveva paura che ce l'avessero con lei, sapeva che quello che era successo prima era falso lo avevano fatto solo per far si che lei stia buona a delle regole. Il vampiro moro si alzò e si avvinò a lei inginocchiandosi al suo livello e le mise una mano sulla sua testolina in modo così dolce che la stranì, lui non comportava mai così con lei <stai tranquilla, non siamo arrabbiati con te>. Emy lo guardò dubbiosa, non era abituata a questo comportamento da lui di solito la guardava o severamente o con quello strano sorriso che non capiva,



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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 04 ⏰

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