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Alla fine Jisung aveva deciso che quel venerdì non sarebbe andato a scuola, provocando in Seungmin un leggero disappunto.
Se fosse stato in città si sarebbe presentato davanti casa del biondo in un attimo, e l'avrebbe trascinato a forza fino all'istituto scolastico.

Jisung sfruttò questa occasione per dormire un po' di più ( infatti si svegliò verso le 10:00 del mattino), e con in mente l'idea di mettersi un po' in pari con i suoi studi.
Progetto che, ovviamente, non potrò a compimento per colpa di un ragazzo dai lineamenti felini.
Non che fosse veramente colpa di Minho; perché in verità era stato Jisung il primo a scrivergli perché troppo annoiato dallo studiare.

I due neo-amici avevano passato l'intera mattinata a messaggiare; almeno fino a che il più grande non avesse finito con i suoi studi in Accademia che quel giorno, per fortuna, erano solo teorici. Questo permise ai due di poter comunicare tra loro in tranquillità; anche se Jisung si sentiva un poco in colpa nel distrarre il più grande dai suoi studi universitari.

Passarono poi il pranzo in chiamata, chiacchierando del più e del meno come avevano fatto in chat fino a poco prima.
Minho gli raccontava della sua vita in accademia, del suo continuo sdoppiarsi il lavoro per poter pagare gli studi, del come tutto questo - però - fosse eccitante e stimolante. Gli raccontava della sua passione per la danza, di come gli piacesse vedere il volto delle persone che si approcciavamo per la prima volta ad una disciplina così forte e delicata, e di come riusciva a percepire se queste persone avrebbero coltivato la loro curiosità per essa.
«Lo vedi dallo sguardo » diceva la robotica voce del castano dall'altro capo del telefono «Hanno occhi diversi le persone che veramente porteranno avanti la loro passione appena nata. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, no? Puoi capire tutto grazie a loro».
Jisung annuì, anche se l'altro non poteva effettivamente vederlo: « È vero, hyung. » cominciò il minore « Sai che un pittore italiano, Modigliani, non dipingeva mai gli occhi delle persone nelle sue opere? Questo perché gli occhi, per antonomasia, sono lo specchio dell'anima. Si dice che sarebbe stato un suo profondo cruccio non riuscire mai a rappresentare l'anima di qualcuno sopra una tela. » il biondo si prese una pausa dal suo discorso « Nel film sulla sua vita, l'attore che interpreta Modigliani afferma "se avrò fortuna, un giorno dipingerò i tuoi occhi". La pellicola pone l'accento sul mistero dell'assenza di pupille nei quadri dell'artista, che divengono la metafora di una realtà che non si può rappresentare e comunicare in forma corretta o giusta. Non poter dipingere gli occhi indica quell'inespressa visione artistica che non può in alcun modo concretizzarsi, poiché fa parte dello stesso processo creativo che porta l'autore a produrre le sue opere. Alla fine Modigliani dipingerà gli occhi solo alla sua donna amata».

Dopo il monologo del ragazzo, calò un improvviso silenzio. Jisung quasi si scordò di essere al telefono con Minho, fino a che lui non sospirò: «Wow, Jisung...».
«Scusami. Io non- ».
«Non scusarti mai per essere intelligente, Hannie! » lo interruppe il castano « sei estremamente acculturato su i più disparati argomenti. Sei veramente eccezionale. Raccontami di più su questo Modigliani, per favore».
Minho poté percepire il sorriso del più piccolo dal modo in cui aveva ricominciato a parlare « C'è un'altra versione della questione degli occhi dei suoi quadri; e questa riguarderebbe la sua incapacità comunicativa con i membri dell'altro sesso. ».
«Veramente?» domandò curioso il ballerino, intento a gustarsi la sua dietetica insalata che si era preparato per pranzo.
«mh- Non si trattava di mutismo selettivo, piuttosto di una irrequieta paura delle donne, motivata da probabili traumi del passato e in parte derivata dal suo personale modo di affrontare e vedere la realtà; i quali erano ben lontani dai modi di fare che comportassero una pacifica convivenza tra il mondo maschile e il mondo femminile nella società francese dell'epoca » concluse il biondo, finendo anche di mangiare il suo pranzo, ed alzandosi per riporre la stoviglie nell'acquaio. Sperava di non scordarsi di lavare gli utensili più tardi.
«Quindi era un ragazzaccio?» sentì chiedere, con una leggera risata.
«Non proprio, no. Aveva problemi di alcohol. Ma non era proprio un ragazzaccio » Jisung rise insieme a lui «sei a lavoro in caffetteria oggi, vero?»
«mh... non che io abbia molta voglia di andare oggi. Preferirei mille volte rimanere al telefono con te ».

I bet you look good on the dance floor |Minsung|  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora