Il giorno seguente, verso le 10:00 del mattino, le altre tre persone che occupavano la casa uscirono per recarsi al centro commerciale come avevano deciso giorni prima.
Ovviamente Sooyun aveva cercato di estrapolare informazioni su con chi sarebbe andato a passare la giornata il fratello, ma non ebbe risultati. Jisung era irremovibile.
Non perché il biondo si vergognasse dell'amicizia che stava nascendo fra lui e l'insegnante di sua nipote, assolutamente! Ma perché sapeva che se lo avesse detto alla maggiore, in qualche modo la bambina lo sarebbe venuto a sapere... E Hyejin era insopportabile quando si fissava su alcune cose.Rimasto solo in casa, Jisung bevve la terza tazza di caffè della giornata - da quando si era svegliato alle 7:30 per un improvvisa strana sensazione allo stomaco, non ancora ben identificata - e si sedette due minuti al tavolo situato in cucina per cercare di rilassarsi.
Quella morsa al ventre che lo aveva fatto svegliare così presto rispetto a quanto aveva programmato, non si decideva a sparire.Di solito, una sensazione del genere, la sentiva prima di un'interrogazione, un compito, o quando doveva chiedere dei soldi a sua sorella... una sottospecie di leggera ansia da prestazione. Non comprendeva il motivo di averla ora.
Non è che stava per avere un appuntamento con il ragazzo dal volto felino. "Vero?"Decise di spazzare via quegli inutili pensieri e si rimise in piedi per prepararsi all'uscita. Erano già le 10:30, e Minho gli aveva detto di essere molto puntuale; aggiungendo un «rispetto a te» che fece sbuffare il biondo.
Il ragazzo si lavò il più velocemente possibile, e tentò invano di dare una forma decente alla sua chioma decolorata.
Ultimamente i capelli si erano allungati molto, e le radici nere erano diventate troppo evidenti per i suoi gusti. Sentiva il bisogno di andare dal parrucchiere, ma la fatica di telefonare per prendere un appuntamento era più forte.
Lasciò perdere i capelli.Nonostante fosse quasi aprile il clima era ancora piuttosto freddo, quindi Jisung optò per qualcosa che potesse levare facilmente se avesse avuto caldo: indossò una t-shirt bianca sotto una felpa non troppo pesante gialla, con sotto un jeans chiaro (non troppo largo e non troppo stretto; proprio come piaceva a lui).
Aggiunse un giubbotto un po' più leggero e della scarpa nere per finire il tutto.
Messo il portafogli nella tasca della giacca, scese al piano inferiore ed attese l'imminente arrivo dell'amico.E Minho non tardò ad arrivare; era addirittura in anticipo di un quarto d'ora.
Il maggiore aveva suonato al campanello con un po' troppa insistenza, e questo fece spaventare l'altro che era in casa, che si era da poco appisolato sul divano nel mentre lo aspettava.Stropicciandosi gli occhi andò alla porta, aprendola e trovandosi davanti un sorridente Minho che si inchinò per scusarsi del campanello e dell'anticipo.
Con ancora le mani sul volto, Jisung lo liquidò dicendogli che non c'erano problemi.
«Hannie non strofinarti così » ridacchió il castano prendendo il polso del più piccolo fra le sue dita, costatando quanto effettivamente fosse piccolo, e osservandolo con un dolce sguardo « ti si gonfieranno tutti gli occhi ».
Ancora una volta, quella stretta allo stomaco che sembrava essere sparita poco prima, si ripresentò alle porte di Jisung, non appena il maggiore lo aveva sfiorato. Cominciava ad odiare tutto ciò.«Non lo farò, va bene » rispose a testa bassa, tentando di scostare la mano di Minho dal suo polso «andiamo? »
L'altro annuì, lascando finalmente l'amico, che tirò un mentale sospiro di sollievo. Uscì poi di casa, chiudendo la porta a chiave, ed avvicinandosi all'auto del maggiore che era già all'interno ad attenderlo.[ - - - ]
Il viaggio in auto fu caotico.
I due, con chissà qualche canzone di sottofondo, parlarono principalmente della nipote del biondo.Jisung aveva preso a raccontare fatti su quella bambina di quattro anni che non sconvolsero affatto il maggiore dei due: Minho sapeva che quel pargolo fosse estremamente intelligente - un prodigio forse - quindi ascoltava estasiato le assurde storie su di lei.
La riteneva incredibile.Ed il biondo, dal canto suo, non tardava a colmare quel vuoto che creava la curiosità del castano.
Con un sorriso che partiva da un orecchio e giungeva all'altro, e degli occhi illuminati dall'amore che provava per la nipote, gioiva alla minima informazione che donava.Hyejin era il suo argomento preferito da quando la sorella l'aveva messa al mondo.
Forse la piccola lo odiava pure (e a modo suo gli voleva bene), ma Jisung sicuramente stravedeva per lei. La considerava il suo piccolo diamante. Il suo "gioiello della corona". Forse patrimonio dell'umanità.«E insomma... alla fine mi aiutò lei con i compiti di biologia» ridacchió il biondo in modo adorante.
Minho era incredulo: «Questo solo perché aveva guardato, per sbaglio, un documentario sull'argomento?».
«Esattamente! È assurda. Io nemmeno ricordo i film che guardo- » sbuffò.
«È assurda. È un prodigio » sibilò il maggiore, continuando a scuotere la testa sconvolte mentre guidava « Ha solo quattro anni... io alla sua età mi lamentavo per i cartoni che non volevano farmi guardare, e lei aiuta i diciottenni con i compiti di biologia perché gurda i documentari in televisione».Il silenzio calò tra i due, rotto solo dalla musica di una casuale stazione radio che fuoriusciva dagli altoparlanti.
Non era imbarazzante. Jisung si sentiva confortato nonostante non sopportava quando tutto si faceva improvvisamente muto.
Ancora quella morsa allo stomaco.Poco dopo Minho annunciò l'arrivo a destinazione: il più piccolo non aveva prestato molta attenzione alla strada da loro percorsa fino a quel momento (perché troppo impegnato a ragionare sul cosa potesse essere la strana sensazione che provava, e a lanciare fugaci sguardi al castano mentre guidava).
Non appena uscì dall'auto, il mondo gli casco addosso.
Erano al centro commerciale.«Hyung... perché siamo qui?» tremò il biondo, guardando con occhi sgranati l'edificio che si ergeva dinanzi a loro.
Minho scosse le spalle tranquillo non notando la reazione che aveva avuto Jisung «Ho da acquistare delle cose, quindi ho pensato che sarebbe stato piacevole fare shopping con te » gli sorrise, voltandosi finalmente verso di lui.
Il minore era shockato, e l'amico non comprendeva il perché. «Hannie, va tutto bene?» domandò preoccupato.Jisung scosse la testa avvicinandosi a lui.
Inconsapevolmente poggiò la propria fronte sulla spalla del moro - la quale era rivestita da una giacchetta stile militare - e sospirò rumorosamente: «non va bene, ma non preoccuparti ».Apprezzava l'improvvisa avvicinamento del ragazzo, ma Minho proprio non capiva il perché di quella reazione.
«Come mai?»
«Hyung di chi ho paura quando parliamo della tua incolumità e del tuo stato da nubile?» chiese ancora poggiato a lui, e con gli occhi chiusi.
«Per gli uomini si dice "celibe", Jisung. Comunque tua nipote?» sorrise Minho, carezzando i danneggiati capelli dell'altro, in modo rassicurante. Sembrava averne bisogno.
«Proprio lei! E indovina chi c'è oggi qui?»
Il castano attese un attimo prima di rispondere. "È una domanda trabocchetto?"
«mmh- » ci pensò « tua nipote?» rispose puoi con tono interrogativo.
Jisung annuì, staccandosi poi dalla spalla del maggiore che rise per quanto fosse adornabile.
«Beh Jisung » iniziò, stringendo poi il polso del ragazzo di fianco a lui nella sua mano «oggi ci attende un'avventura ».—————————————————————
Yo!
Questa uscita la sto tirando troppo per le lunghe, scusate :,)
Giuro che il prossimo capitolo sarà l'ultimo riguardante questa cosa (spero).
Btw grazie del supporto <3
- @drctCut
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I bet you look good on the dance floor |Minsung|
ФанфикMinho insegna danza alla nipote di Jisung, e quest'ultimo deve andare a prenderla dopo lezione. •Minsung •boy x boy •soft •slow burn [ slow updates! ] Le persone descritte, i fatti narrati e i riferimenti alla realtà sono puramente casuali. Tutto...