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«Minnie!» urlò il biondo dall'altra parte della strada, facendo visibilmente imbarazzare l'amico, che prese a camminare velocemente verso l'entrata della scuola. « Minnie!» ripetè Jisung « Yah, Kim Seungmin! ».
E anche l'altro prese a rincorrerlo per i corridoi scolastici, fino a che non raggiunsero la loro aula.

«Scusa, mi metti in imbarazzo se urli il mio nome in quel modo davanti a tutti» bofonchiò il moro sfregandosi la nuca leggermente sudata per l'improvviso sforzo fisico.
«Perché non me lo hai mai detto?» chiese Jisung.
«Lo faccio sempre, Han. Ogni giorno. Ma tu ignori le mie parole» rispose posando lo zaino in terra, tirando fuori da esso i libri per la prima ora.
«Si si, va bene» lo liquidò il più basso con un frivolo gesto della mano « parlando di cose importanti, oggi ti porto in a mangiare qualcosa per sdebitarmi per gli appunti» sorrise. « Ho sentito da quelli di quarta che c'è una nuova caffetteria qui vicino. Dobbiamo provarla! ».
Seungmin annuì, facendolo zittire una volta che il professore entrò in aula.

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La giornata sembrava non finire più per Jisung, il quale unico obiettivo era andare a magiare qualcosa in quel nuovo locale che gli avevano consigliato.

A pranzo era stato tutto il tempo a lamentarsi di come la scuola fosse noiosa ed inutile, sprecando così l'ora libera ad inalare aria invece che ingoiare cibo, e finendo per passare le restanti ore in classe a piagnucolare di come avesse fame e gli brontolasse lo stomaco.
Seungmin era al suo limite: era pronto a lasciarlo lì dopo le lezioni per scappare a casa se avesse continuato; ma fortunatamente qualcuno ascoltò le sue preghiere.
Alle 16:00 in punto, la campanella suonò la fine delle lezioni, facendo subito cambiare umore al biondo.

In fretta e furia mise nello zaino tutto il materiale del castano (visto che il suo era rimasto chiuso nel suo bagaglio fin dalla prima ora), trascinandolo fuori dall'edificio.
«Potresti anche non correre, sai?» si lamentò Seungmin dopo aver strattonato via il braccio dalla presa ferrea del biondo « Abbiamo tutto il tempo che vuoi! Hyejin non ha lezione oggi».
Jisung sbuffò per la mancanza di empatia dell'amico, ma subito si rallegrò quando riconobbe l'insegna della caffetteria tanto agognata. «Siamo arrivati! ».
"My House" era il nome del locale, ed effettivamente aveva un atmosfera molto casalinga. Familiare. Gradevole. I due si sentirono subito a loro agio.

Un ragazzo bassino dai capelli color pece si avvicinò a loro con un sorriso gentile: «Benvenuti da "My House"! Io sono Changbin e sarò il vostro cameriere per oggi. Accomodatevi pure dove volete.» disse indicando loro alcuni tavoli ancora vuoti.

Il locale era piccolo, decisamente intimo e riservato. Nella sala ci saranno stati un massimo di dodici tavoli, cinque dei quali erano occupati da studenti sui libri o ragazzi in cerca di un poco di tranquillità.
L'ambiente era caldo e trasmetteva un senso di sicurezza; quasi come un focolare, un nido. Decisamente più piacevole di quello che Jisung e Seungmin si aspettavano.

I due si sedettero ad un tavolo non molto lontano dalla finestra infondo alla sala, leggendo i piccoli menù che il cameriere aveva portato loro.
«Cheesecake?» chiese Seungmin conoscendo i gusti del suo migliore amico, il quale annuì freneticante.
«Ed un americano» rise il biondo.

Poco dopo Changbin arrivò con un taccuino in mano pronto a prendere le loro ordinazioni, che con un sorriso annotò.
Il corvino indossava una candida camicia bianca (decisamente troppo stretta per la sua stazza), sulla quale era poggiata una spilla con il suo nome.
Un grembiule marrone gli circondava la vita.

Seungmin ringraziò il cameriere innumerevoli volte, lasciando il biondo sorpreso dall'improvvisa gentilezza che il moro aveva riservato per quello sconosciuto.
«Colpo di fulmine, Seungmo?» domandò ridacchiando sotto i baffi, guadagnandosi un calcio nello stinco da parte dell'amico.
«Mi ha solo reso felice il suo sorriso» bisbigliò leggermente indispettito « Tutto qui».

I bet you look good on the dance floor |Minsung|  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora